QUANDO IL BUNGA BUNGA NON PERDONAVA…

Lezioni condivise 52 – La bella di Sanluri

 30 Apr 2011 @ 21:39

Sgoccioli di anno accademico, aula magna del Corpo aggiunto, mezzogiorno, siamo una ventina sparsi nell’anfiteatro di oltre duecento posti, il prof ci parla al microfono, è a disposizione per rispondere alle nostre domande.

La situazione è vagamente surreale, si divaga su vari temi, tra cui la perdita della statualità da parte della Sardegna e le conseguenze negative attuali (colgo l’occasione per ricordare che l’insegnamento di Storia della Sardegna – e il prof afferma che la dizione esatta dovrebbe essere Storia di Sardegna, dunque non storia di un territorio, di un’isola, ma dello stato che fu – ha dovuto cambiare denominazione in Storia di una regione italiana per disposizione ministeriale, fatto davvero grottesco).

Si finisce a parlare anche di lingua sarda, tema che anche in ambito universitario talvolta non sfugge ai luoghi comuni. Il sardo è una lingua neolatina, studiata in molti paesi europei ed extraeuropei, tra le eccezioni c’è proprio l’Italia. Il fenomeno che ha interessato la lingua sarda è normalissimo in linguistica, si sono formate tante varianti e sottovarianti o dialetti, per cause diatopiche e diacroniche, non essendovi una lingua ufficiale ed evolvendosi la stessa nelle singole comunità.

Per il prof ciò avvenne già nel trecento, fase decisiva della volgarizzazione linguistica in Sardegna, quando si erano già formate le quattro varianti principali: arborense (limba de mesania), nuorese (barbaricino), logudorese e campidanese, ognuna con i propri dialetti.

Anche le ragioni per cui il sardo ha conservato più di altre lingue neolatine la grammatica della lingua madre, nelle varie fasi in cui di volta in volta i territori ne sono venuti a contatto, sono evidenti nell’insularità e nel processo storico che ha interessato la Sardegna. Nel Trecento il lessico, non ancora contaminato come oggi da castigliano, catalano e fiorentino, era pressoché intatto (se ne lamentava – dal suo punto di vista – anche Dante nel De vulgari): ad esempio su mandau era un ordine e osculas erano i baci…….

Dopodiché la lezione ha trovato la sua ragione nientepopodimeno nel gossip storico, quanto drammatico: la morte di Martino il giovane, re di Sicilia, avvenuta a Cagliari il 25 luglio 1409.

Oramai ognun sa che Bonifax istituì e infeudò, motu proprio, il Regno di Sardegna (e Corsica, bontà sua!) agli Aragonesi nel 1297.

Tale assurdità restò sulla carta fino al 1323, quando Ugone II d’Arborea fece l’errore di chiamare in Sardegna, in proprio aiuto, i catalano-aragonesi, i quali colsero l’occasione per fondare de facto quel Regno su cui il papa aveva dato diritto di conquista (che cristiano che era il papie!).

Gli iberici estesero man mano il territorio occupato, partendo dall’iglesiente e dal cagliaritano,   muovendo in seguito guerra al Giudicato d’Arborea. Questo tuttavia nel 1354 ebbe in mano la Sardegna unita, tranne Cagliari, ancora in mano agli Aragonesi. Questa situazione persistette sostanzialmente fino al 1408, quando sbarcò a Cagliari Martino il Giovane, Re di Sicilia e infante d’Aragona. La guerra riprese e gli aragonesi riguadagnarono il terreno perduto negli anni addietro. Vinsero una battaglia decisiva a Sanluri, era Domenica 30 Giugno 1409, e per il regno (o Giudicato) d’Arborea fu l’inizio della fine; la guerra tuttavia si trascinò per altri dieci anni.

Fu una disfatta, fu presa anche la villa fortificata, vecchi e bambini trucidati, gli abili al lavoro ridotti in schiavitù e deportati in Catalogna.

Martino era al comando delle truppe, si soffermò in villa qualche giorno, poi rientrò a Cagliari in preda alla “febre pestilencial”, tant’è che vi morì il 25 luglio 1409.

Malaria, giusta punizione per la violenza spietata messa in campo contro la popolazione inerme. Non stupisce pertanto che gli aragonesi si fossero scatenati in violenze contro le donne e che al re fosse stata riservata la più ambita, con la quale si accompagno più volte, “in diversi amplessi”. Fu lei che in sostanza vendicò l’eccidio indebolendo il re in modo decisivo.

La tradizione popolare è ricca di particolari.

Sanluri, 1409, primo di luglio, la battaglia degli Arborea è persa, i catalani hanno fatto strage anche in paese, senza pietà; le donne violentate e ridotte in schiavitù. E’ forte il sentimento di vendetta.

Martino, infante d’Aragona occupa il castello, a lui viene portata la più avvenente tra le ragazze del borgo, che ancora oggi viene ricordata come la Bella di Sanluri. Lui è già febbricitante, ma giace con lei in numerosi e sfibranti amplessi e quanto fa rientro a Cagliari, ormai in preda alla malaria, non la deporta in Catalogna con le altre, ma la porta via con se.

La ragazza è animata da spirito di vendetta e non ha altre armi, se non quella cui il re la costringe. Nei rapporti lo sfinisce e lui già indebolito dalla malattia il 25 luglio muore.

Nel castello di Sanluri è stata individuata una stanza ove si consumarono i fatti, a Cagliari ne fu teatro il palazzo reale.

Si dice che lei rimase incinta e insieme alla madre, condotta ad Alghero, dove erano radunati altri schiavi sardi. Qui fu trattenuta ed accudita per volere di Martino il Vecchio da Gerardo De Doni, mercante barcellonese. Ciò non deve stupire per l’importanza straordinaria che avevano nel medioevo i cosidetti bastardi del re. Tuttavia il 21 novembre il mercante lamentava in una lettera al re, che esse vivevano in indigenza, in quanto la somma dal lui stabilita non fu mai recapitata. E’ l’ultima notizia della ragazza. A lei forse si deve l’origine dell’augurio “Chi ti potzast cojai in Saddori” (che ti possa sposare a Sanluri), che allude al fatto che là ci sono belle donne.

Della vicenda hanno parlato anche alcuni storici dell’epoca; altri, come si usa quando sono coinvolti potenti (chissà come sarà scritta la storia della nipote di Mubarak?!), misero a tacere o negarono questo fatto sgradevole.

Martì d’Alpartil (1380-1441) nella sua Chronica Actitatorum sostiene che il re (di cui era ambasciatore), infettato dalla malaria, fosse stato finito dalla lussuria consumata con una prigioniera bellissima (donnicellam Sarda de Santa Luria) che gli fu condotta, conoscendo la sua attitudine alla lussuria, e con la quale si sollazzò fino alla morte.

“…et cum crediderium quod convaluiesset cum vicio luxurie captus esset ut complacerent duxerunt sibi quandam (donnicellam sardam de Sant Luri) hermosissima speciosissimam valdecum qua tamtum solacium recepit quod ad interitum finale ipsum duxit.

Jeronimo Zurita (1512-1580), cronista catalano, racconta il fatto negli Anales de Aragòn.

Egli commenta e fa propria la tradizione popolare della bella di Sanluri, questa semplice ma avvenente fanciulla sarda, più efficace di Agatuccia Pesci e Tarsia Rizzari, le due concubine siciliane del giovane sovrano, con ripetuti e sfibranti amplessi sfinì fatalmente l’impetuoso Martino.

Giuseppe Manno (1786-1868), in Storia di Sardegna, vol. III, scrive:

“Il giovanetto principe con le virtù degli eroi avea eziandio alcune delle ordinarie loro fiacchezze. Le di lui passioni erano talmente smodate che famose erano diventate in Sicilia le sue dissolutezze. E più famose restar doveano in Sardegna; poiché non era pienamente riscosso da una infermità sopportata nel suo ritorno a Cagliari, una donzella del luogo debellato di Sanluri, di forme leggiadrissime, tanto perdutamente in lei si invaghì, che egli trovò nell’abuso il termine dei piaceri. Morì pertanto re Martino…”

Nel corso dell’Ottocento, storici isolani, quali Pasquale Tola, ma anche molti altri studiosi catalani, la descrissero come “la nuova Giuditta del popolo sardo”.

Intorno alla metà del secolo scorso lo storico Antonino Caldarella trovò notizia nell’archivio di Stato di Palermo, di una giovane esclava sarda dal nome sconosciuto, detta appunto la Bella di Sanluri, la quale si appartò con il re di Sicilia, che già estenuato dalla guerra e in preda alle febbri malariche sarebbe morto per troppo sesso. Alcuni cavalieri del seguito di Martino, creyendo que habia convalecido, portarono al giovane re, por complacerle, una donçela Sarda de Sant Luri, dotada de gran belesa que era hermosissima y siendo el rey rendido a aquel vicio le acabo sa vida“.

Alberto Boscolo (1920-1987), ispanista sardo nelle sue ricerche del 1954 scoprì che circa 600 uomini e circa 300 donne si rinchiusero nel castello di Sanluri, cercando scampo ai famigerati soldati aragonesi. Gli uomini, uno dopo l’altro, furono passati a fil di spada, mentre le donne vennero schiavizzate.

Documenti reperiti presso l’Archivio della Corona d’Aragona di Barcellona non citano il fatto, ma in qualche modo lo sottintendono. In alcune lettere di Martino il Vecchio, re d’Aragona, indirizzate al figlio, si deduce che Martino il giovane era di salute cagionevole. In una missiva del 22 luglio 1409, il vecchio sovrano, riteneva opportuno che si vigilasse sul comportamento del figlio…

Francesco Cesare Casula in Breve storia di Sardegna riporta la notizia affermando:

“Nell’euforia della vittoria, nel palazzo regio della capitale, Martino il Giovane s’intrattenne con una bella prigioniera sanlurese di cui non si conosce il nome, indebolendosi a tal punto da non opporre, poi, alcuna resistenza alle perniciose febbri malariche della terzana maligna che avevano preso a scuoterlo di li a poco. Morì nel giro di dieci giorni, il 25 luglio, e fu seppellito nel transetto sinistro del duomo di Cagliari, rifatto nel Seicento come si può vedere ancora oggi.”

Egli fu l’ultimo infante del casato dei conti di Barcellona, con lui si estinse la catalanità dei re d’Aragona e meno di un secolo dopo la corona aragonese diventava un’entità subordinata della corona di Spagna.

Molto tempo prima, il 17 agosto 1420, Gugliemo III di Narbona, giudice d’Arborea, sconfitto sul campo, alienò ogni diritto sul giudicato agli aragonesi per 100.000 fiorini d’oro. Nacque il Marchesato di Oristano che coltivò il fervore indipendentista fino al 1478, anno in cui fu sconfitto Leonardo de Alagòn.

(Storia medievale – 3.5.1996) MP

Commenti (12)

Quando il bunga-bunga non perdonava…
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Inviato il 18/05/2011 alle 21:00
davvero niente di nuovo sotto il sole… cambiano i tempi ma gli usi dei potenti restano…

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Inviato il 11/05/2011 alle 20:42
non voglio essere storicizzata, almeno per una trentina d’anni ancora :p
Chretien de Troyes e l’alone magico al sèguito….

Quando il bunga-bunga non perdonava…
5 #
Paola
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Inviato il 04/05/2011 alle 11:09
…pensa te che ho finito da poco ‘la Cattedrale del mare’ e si fa riferimento ad Arborea… i Sardi hanno dato filo da torcere mi pare…:-)
aspetto ora la storia…:-)

Quando il bunga-bunga non perdonava…
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demoskaidemos
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Inviato il 01/05/2011 alle 21:24
Caro Indian, ora sono in attesa della continuazione.
Buona settimana

Quando il bunga-bunga non perdonava…
3 #
emma
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Inviato il 01/05/2011 alle 00:30
Bastava aspettare un po’… magari farlo continuare alacremente… adesso è troppo sotto controllo e si tiene… 😦

Quando il bunga-bunga non perdonava…
2 #
emma
g@alice.it
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Inviato il 30/04/2011 alle 22:49
Ma nn puoi lasciare a metà… mi tocca cercare su wikipedia 🙂
BUON 1° MAGGIO! W LA FESTA DEI LAVORATORI!

Quando il bunga-bunga non perdonava…
1 #
sally brown
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Inviato il 24/04/2011 alle 21:11
ohhh…la piccionaia!!!!
auguri ole/.)

NEFANDO BONIFAX

Lezioni condivise 41 – Nos e sa gherra de s’Éspuru

 30 Apr 2010 @ 10:56 PM

La storia è un labirinto infinito di vicende che a volte si intersecano e ti sorprendono con i loro sviluppi; ne è esempio quella che mi accingo a raccontare, già vista, ma di cui tratterò aspetti differenti, limitandomi naturalmente a seguire solo alcuni percorsi.

Ritorno ai Vespri siciliani. Essi non sono un accidenti, ma la conseguenza storica di un susseguirsi di accadimenti, uno dei casi del conflitto infinito tra potenti, cui ogni tanto, marginalmente, partecipava anche il popolo, ma non ancora con la coscienza di un riscatto.

Scomodiamo Federico Barbarossa (Federico III Hohenstaufen, duca di Svevia, che è anche Federico I, imperatore del Sacro Romano Impero di Germania [eredità dell’impero carolingio privato della Francia, noto anche come Primo Reich]), che combinò nel 1186 il matrimonio tra il figlio Enrico e Costanza d’Altavilla, normanna, o se preferite vichinga, unica erede del regno di Sicilia (che allora si estendeva fino a territori della Grecia e dell’Africa), di cui la sua famiglia si era impadronita sostituendosi agli arabi oltre un secolo prima.

Grazie a questo matrimonio, nel 1194, Enrico VI Hohenstaufen poté insediarsi stabilmente sul trono siciliano. Egli però morì improvvisamente, lasciando erede un bimbo di tre anni, quello che diventerà Federico II (era anche Federico VII di Svevia e Federico I di Sicilia), imperatore poeta. Nel 1250, quando egli morì, gli successe in Sicilia il figlio Manfredi, essendo impedito prima l’erede legittimo, il fratello Corrado, poi il nipote Corradino, infante.

Il regno di Sicilia era dunque saldamente in mano agli Hohenstaufen.

Stante l’annoso conflitto tra papato e impero (guelfi e ghibellini), gli svevi erano mal tollerati. Papa Clemente IV cercò qualcuno che si opponesse a Manfredi e alla fine lo trovò in Carlo d’Angiò (anonimo conte di una regione del nord-ovest della Francia). Questi avuta l’investitura papale, mosse verso sud e nel 1266, nella rocambolesca battaglia di Benevento, sconfisse Manfredi, che morì in battaglia, e poté occupare la Sicilia.

La discesa di Corradino fu inutile; egli sconfitto, fu decapitato a Napoli nel 1268.

Al momento dell’esecuzione era presente nella piazza, in incognito, Giovanni da Procida; si dice che egli raccolse il guanto di sfida che il giustiziato lanciò tra la folla poco prima di morire.

E’ lui ritenuto sia storicamente, sia dalla tradizione il fomentatore della guerra del vespro, dunque della rivolta anti-angioina, ed è diventato personaggio leggendario. Medico salernitano, nobile, legato alla dinastia tedesca, fu consigliere di Federico II, precettore del giovane Manfredi, col quale era presente alla disfatta di Benevento, ove fu costretto alla fuga. Visitò le corti di tutta Europa onde favorire il ritorno della dinastia sveva sui troni di Napoli e Sicilia.

Stette in Aragona al servizio del re Giacomo I e in seguito di suo figlio Pietro III che, avendo sposato Costanza di Hohenstaufen, era tra l’altro anche genero di Manfredi.

Il giudizio storico sulla sua figura è spesso controverso, inviso in particolare alla parte guelfa.

Avrebbe organizzato l’incidente fra l’angioino Drouet e la nobildonna Imelda (sua figlia), affinché scattasse la prima scintilla della guerra del Vespro, il 31 marzo 1282, lunedì di Pasqua, sul sagrato della Chiesa del Santo Spirito, a Palermo. Ella era giunta appositamente da Napoli.

La Sicilia fu liberata dai francesi e Pietro III d’Aragona poté occuparla.

In pochi anni, per guerre mosse più o meno arbitrariamente, matrimoni dinastici studiati a tavolino o altre evenienze, la geografia politica medievale fu costantemente in movimento e le forme di stato variegate.

Il Regno d’Aragona insieme ad altri costituiva un’aggregazione di stati, quella “Corona” di cui avrebbe fatto parte anche il Regno di Sardegna, che continuò tuttavia ad essere giuridicamente sovrano, anche se non in modo perfetto. E’ il caso di molte entità statuali di quel periodo. Con l’avvento di Pietro III fu il caso anche della Sicilia. Un unico capo di stato, in questo caso un Re, ma diverse sovranità giuridiche.

Nel caso della Corona d’Aragona, unione personale di stati, il Re aveva il possesso privato di ciascuno stato, ma ognuno continuava ad esistere come entità a se stante. In molti casi gli stati della Corona mantenevano proprie leggi, è il caso della Carta de Logu in Sardegna.

Lo stesso accadeva per il Regno di Sicilia e di Napoli, che pur sotto lo stesso Re, restavano due entità statuali distinte.

I vari regni della corona erano considerati un bene personale del Re e come tali venivano ceduti in eredità alla nascita di un erede, anche in seguito ai matrimoni combinati.

Il concetto di Corona dal punto di vista giuridico è qualcosa che sta tra l’odierna Federazione (es. USA, cittadini soggetti alle leggi federali) e Confederazione di stati (es. Comunità stati indipendenti [CSI], sorta sulle ceneri dell’URSS; ogni stato conserva la statualità perfetta; aggregazione di stati che continuano ad essere indipendenti).

Quando la morte di uno stato avviene per cessione forzata del potere, si parla di debellatio. E’ il caso degli stati creati in medio oriente in seguito alle Crociate o quelli creati in seguito a Jiad (guerra santa) dei musulmani, ma anche la fine dei Giudicati sardi.

Paradossalmente un sardo non dovrebbe avere a cuore più di tanto il Regno di Sardegna; per spiegarlo occorre fare sottili distinzioni di tempi storici e situazioni. In primo luogo occorre ribadire che il Regno di Sardegna fu un’invenzione, un arbitrio perpetrato da Bonifacio VIII, che ne investì (comprendendovi anche la Corsica) i Re aragonesi, incurante dei legittimi e attestati governi dell’isola. In questo senso non fu altro che l’usurpazione del diritto dei sardi al governo della propria terra. Precisato questo, occorre osservare che gli aragonesi e in seguito gli spagnoli ebbero un rispetto relativo dell’entità statuale autonoma sarda, estesero dei diritti alle città regie, facendo peraltro anche cose orribili… Eppure quando il Regno passò ai Savoia fu molto peggio, i sardi persero anche i diritti concessi dagli spagnoli, non si riunì più il parlamento, fatte salve le   autoconvocazioni rivoluzionarie. Benché la statualità sarda continuasse ad esistere sulla carta (altrimenti i Savoia non sarebbero stati re), l’isola era trattata come la peggior colonia, super tassata, sfruttata, e proprio in quel clima maturarono le rivolte e l’odio per quei re; tanto più quando Napoleone occupò il Piemonte e il re fu costretto a risiedere nell’isola per quindici anni e si dovette pagare anche al suo sostentamento.

Come si arrivò alla fine dei Giudicati, i quattro regni sardi che garantirono alla Sardegna l’indipendenza per oltre cinque secoli (e molto di più nel caso dell’Arborea)? La fine dell’indipendenza della Sardegna è direttamente legata all’epilogo della guerra del Vespro siciliana.

L’eredità degli Hohenstaufen in Sicilia fu dilapidata da Giacomo II di Aragona, detto il Giusto (appellativo che lascia il tempo che trova), il quale con il trattato di Anagni del 12 giugno 1295, stipulato con Carlo II d’Angiò, restituì almeno sulla carta la Sicilia ai francesi (dunque alla chiesa), rinunciando ai Vespri, in cambio del ritiro della scomunica e della papale (!) licenza invadendi di Sardegna e Corsica, da cui ebbe origine appunto l’omonimo Regno.

Il trattato prevedeva anche l’unione di Giacomo II con Bianca d’Angiò figlia di Carlo II e sorella di Roberto d’Angiò ed il matrimonio di quest’ultimo con Iolanda d’Aragona, figlia di Pietro III e sorella di Giacomo stesso.

L’infeudazione del regno di Sardegna e Corsica avvenne nella Basilica di San Pietro a Roma il 4 aprile 1297. Giacomo II ricevette dalle mani di Bonifax la simbolica coppa d’oro che lo faceva, di nome, Dei gratia rex Sardiniae et Corsicae. L’atto era di tipo ligio, e specificava che il regno – non le isole fisiche – apparteneva alla chiesa che l’aveva istituito, ed era dato in perpetuo ai re della Corona di Aragona in cambio del giuramento di vassallaggio (che non intaccava minimamente le forme statuali, era solo un contratto).

Tra le altre condizioni si stabiliva che il regno non potesse essere mai diviso (regnum ipsum Sardiniae et Corsicae nullatenus dividatis) e che i suoi re fossero sempre gli stessi che regnavano in Aragona (quod unus et idem sit rex regni Aragonum et regni Sardiniae et Corsicae).

Il vicerè di Sicilia, Federico, fratello minore di Giacomo, amareggiato perché questi non aveva ottemperato al testamento di Alfonso III, rifiutò la pace e si schierò con i siciliani che, sentendosi traditi dal nuovo re Aragonese, lo dichiararono decaduto ed elessero Federico al trono di Sicilia nel 1295.

A questo punto Giacomo intervenne, a fianco degli Angioini, contro il fratello, con la sua flotta aragonese affiancata da quella napoletana, a Capo d’Orlando, nel luglio del 1299, Federico fu sconfitto, ma riuscì a salvarsi e continuò a resistere.

La guerra del Vespro terminò con la pace di Caltabellotta il 31 agosto del 1302. Essa salomonicamente prevedeva che Federico III mantenesse il potere in Sicilia, ma con il titolo di Re di Trinacria (quello di re di Sicilia era lasciato pro forma al re di Napoli) fino alla sua morte, dopo l’isola sarebbe dovuta tornare agli Angiò. Sanciva inoltre l’impegno che Federico sposasse Eleonora, sorella di Roberto d’Angiò e figlia di Carlo II.

I catalano-aragonesi sbarcarono in Sardegna nel 1323 non per occuparla, ma chiamati in aiuto dall’Arborea contro le colonie pisane nell’isola, così dopo 27 anni dall’istituzione del Regno di Sardegna, rimasto fino ad allora mero titolo onorario, la corona aragonese ebbe modo, grazie all’incauta richiesta arborense, di attuare la licenza invadendi della Sardegna.

Quelle che erano semplici colonie pisane vennero trasformate in stato dagli aragonesi, prima fra tutte Castel di Cagliari.

Nel 1347 salì al potere, nel Giudicato di Arborea, Mariano IV, in breve i buoni rapporti tra il giudice e il regno aragonese si deteriorarono. La continua espansione di questi causò la guerra, continuata nel 1376 da Ugone III e soprattutto da Eleonora, infine da Leonardo De Alagon, che resistette fino al 1478, dopodiché l’intera isola entrò a far parte del Regno di Sardegna e della Corona aragonese, perdendo la sua indipendenza, diventando un’altra entità statuale che manterrà la sua specialità fino al 1847 e il nome fino al 1861.

(Storia medioevale – 19.4.1996) MP

Commenti (18) persi 10, forse spam

Nefando Bonifax
8 #
giulia
chidicedonna.myblog.it
g@alice.it
87.0.242.15
Inviato il 11/12/2012 alle 19:18 (riferito a lezione 71, ndt)
Dinnanzi a versi come questi si dimentica l’uomo e si ritrova la poesia, più che il poeta.
E questa poesia mi ha fatto venire in mente un poeta brasiliano, Heleno Oliveira, dinnanzi alla bellezza di firenze.
E il muro, la terra che ricorre, ora come sabbia ora come cosce fumanti di donna.
Mi piace, molto, come il futurismo che pure riprende Majacovskij che non è fascista.

Nefando Bonifax
7 #
ivy phoenix
edera.fenice@tiscali.it
109.115.146.129
Inviato il 08/07/2011 alle 05:52
certo che ho fatto anche studi in criminologia… vinsi una borsa di studio là 😉

Nefando Bonifax
6 #
Paola
lamiavitabellaebrutta.blog.tiscali.it
paolasixsix@yahoo.it
159.213.40.5
Inviato il 28/05/2010 alle 09:28
mhi che intrighi!!!
ecco da chi hanno imparato i nostri…;-D
eppure non mi pare che abbiano studiato molto…:-D

Nefando Bonifax
5 #
giampaolo
bresciani.giampaolo@tiscali.it
88.51.210.128
Inviato il 26/05/2010 alle 12:11
Ciao angel,ti lascio un salutino.giampaolo.

Nefando Bonifax
4 #
notimetolose
notimetolose.myblog.it
notimetolose1@gmail.com
151.51.43.126
Inviato il 03/05/2010 alle 14:57
Sono proprio curiosa di leggere della guerra santa e delle crociate. Troppo attuale per perdersi un simile post.

Nefando Bonifax
3 #
brunetta
metal@pesant.it
87.5.245.24
Inviato il 02/05/2010 alle 11:52
pentole? Secondo lavoro?
Guarda che chiamo Brunetta.
La Brunetta dei ricchi e poveri.

Nefando Bonifax
2 #
metal
metal@pesant.it
87.8.241.157
Inviato il 01/05/2010 alle 13:24
E scoprirai che anche gli altri nove principi saranno poco applicati…
Bella questa…, sembri una presentatrice televisiva che presenta il palinsesto… 😉

Nefando Bonifax
1 #
Blog Admin
bresciani.giampaolo@tiscali.it
88.51.210.128
Inviato il 23/04/2010 alle 08:45
Mi e’ venuto un mal di testa…ciao.giampaolo.

PREISTORIA: EPPUR PERSISTE!

Lezioni condivise 12 – Il latrocinio dei Savoia di ieri e di oggi

13.11.2007

Almeno una volta al giorno, all’ora delle preghiere, vi chiederete certamente come vivevano gli uomini del passato, come erano organizzate le loro società. A seconda del vostro interesse, il pensiero sarà più o meno lucido o nella peggiore delle ipotesi, tutto ciò che è successo prima della vostra nascita vi sembrerà semplicemente preistoria ed il mondo che vi figurerete, sarà semplicemente caotico, soggetto ad una continua lotta per la sopravvivenza.

Invece la Storia può stupirci, mostrarci civiltà remote più avanzate di altre vicine a noi, periodi di splendore e periodi bui.

Potrebbe stupirci, ad esempio, l’analisi dell’economia sarda tra medio evo ed età moderna. Nonostante si tratti di un territorio che per le sue vicende secolari, si è trovato spesso ai margini del teatro storico europeo, tuttavia notiamo un’organizzazione economica particolareggiata, ancorché ad uso e consumo dei dominatori di turno e del loro fisco.

In questo caso, sia chiaro, lo stupore dovrebbe essere in negativo; salvo per i seguaci di quei cazzari di cui ho già trattato. Noi sardi non possiamo certo essere contenti della dominazione spagnola e di nessun’altra, ma quella piemontese (che eppur persiste) è davvero la peggiore e nefanda.

Nella prima metà del trecento la Sardegna era ancora un territorio autonomo, governato dai Re judikes, uno per ciascuno dei quattro giudicati, d’Arborea, di Kalaris, di Torres e di Gallura.

Con l’infeudazione di territori di uso comune ad iberici (catalani e aragonesi), si ebbero tre tipi di proprietà: terre feudali, appunto (delle quali comunque il feudatario non era proprietario); terre comuni (risalenti alla comunanza vigente nel periodo romano e riprese dalla Carta de Logu); terre private (recintate).

Durante il periodo feudale, sulle terre comuni (ademprivili), le popolazioni locali maturarono alcuni diritti d’uso: nei boschi, legnatico, ghiandatico e pascolo; in altri terreni le “vidazzoni”, ovvero l’uso di superfici da utilizzare a coltivo, distinte da quelle di uso comune per il pascolo.

Altro diritto era la possibilità d’uso di una vasta superficie di terreno ademprivile, lontano dai villaggi, riservata al pascolo degli armenti di coloro che vi prendevano stabile dimora; con anche qualche attività agricola in prossimità delle abitazioni (cuilis, stazzus, furriadroxius); o quelle assegnate a pascolo a persone anche non del villaggio, dietro pagamento di un corrispettivo (cussorgie).

Nel rapporto vassalli-feudatari vi erano i Capitoli di grazia: si poteva godere di benefici legati ai terreni feudali (raccolta olive, attingere l’acqua, passaggio).

La difesa del territorio veniva esercitata mediante l’escolca (ricorso a un custode [castiadori]), le compagnie barracellari (da barrachelos [guardie]; sorte alla metà del seicento), le carceri feudali (i cui edifici sono ancora esistenti).

Con l’avvento sabaudo, nel settecento, vennero gradualmente presi dei provvedimenti che stravolsero questo quadro. E’ vero che nel 1835 si giunse all’abolizione dei feudi spagnoli (peraltro dietro compenso), ma nel 1839 si mise mano anche ai terreni ademprivili e furono sconvolti gli “usi civici” di un tempo. In breve, questi terreni, bene collettivo che non poteva essere venduto, in parte lo fu, in parte fu sottratto dai più ricchi (nobili: nel 1806 chi piantava un certo numero di piante di ulivo riceveva un titolo nobiliare) grazie alla legge delle “chiudende”: autorizzazione ai privati a chiudere alcuni terreni, vigne, colture con piante basse e protette.

La legge delle “chiudende”, cioè della chiusura dei terreni, voluta dai Savoia per mere ragioni di imposizione fiscale, fu contestata in tutte le ville, gli abusi erano all’ordine del giorno, nel nuorese provocò lunghe rivolte. Essa danneggiava soprattutto gli agricoltori, soggetti a controllo sia in occasione della semina, sia del raccolto. Essi già a Marzo ne valutavano l’entità, deducendone il guadagno o il fallimento.

In questo modo i pascoli diminuirono notevolmente, il bestiame cominciò a sconfinare anche nei terreni agricoli, generando durissimi contrasti con gli agricoltori, già tartassati dal fisco. Ciò portò all’inasprimento dei rapporti tra le due categorie, fino alla nascita di faide, alcune delle quali vivono ancora oggi.

Le condizioni di vita in campagna erano misere, il carico tributario eccessivo: le tasse erano calcolate in modo non certo e riscontrabile. Ve ne erano anche allora di ogni genere e gravavano esclusivamente sui poveri abitanti dei villaggi, anche in favore di quelli di città: donativo ordinario e straordinario, ecclesiastico e laicale, sussidio ecclesiastico, per ponti e strade, per torri, per prestazioni feudali e pecuniarie surrogate alle feudali, tributi al clero (decime), diritto di paglia, d’esbarbagio dei porci, di granaglie, di vino, di roadia, di stoppie, di presenti, di carcelleria e misseria, di scrivania, di machizie, di terratico, per manutenzione di spuri, deghino delle pecore, penali, portatico, panatico, le dirame (sulle quali chiedo aiuto a Celia e Cleide, amici, parenti diretti e collaterali… Oltre che dalla prof., è citata in una legge del 1851 [Abolizione di varii contributi,e stabilimento di una nuova contribuzione prediale, oltre ad altri provvedimenti: “dirame privilegiate e non”]).

Anche il rapporto città-campagna conserva tutt’oggi i segni di questo stato di cose: la città ha sempre goduto dei benefici legati alla presenza del sovrano o comunque del governo (vicerè). Questi badava soprattutto alle città (all’interno l’autorità era rappresentata dal feudatario) e al suo tornaconto, incurante dell’economia dell’isola.

In seguito all’abbandono delle campagne a causa di questo tipo di politica (che impoveriva gli agricoltori fino a costringerli all’abbandono della terra) e alla nascita delle prime industrie, si ebbe da una parte, la concentrazione di persone e il pericolo di rivolte; da un’altra, lo spopolamento della campagna portò all’incremento del banditismo, nato come fenomeno resistenziale, diventato anche esigenza di sopravvivenza.

(Storia della Sardegna – 13.3.1996) MP

Commenti (36)

Preistoria: eppur persiste!
1 #
SuzieQ
web.tiscali.it/suzieq/
87.20.98.62
Inviato il 22/12/2007 alle 19:05
Hola Cuba!!!…
…Feliz Navidad… y… Prospero Año Nuevo…
Te deseo con todo mi corazòn…
Besossssssssssssssssssssssssssss
…en la boca, claro que si…
Sonia

Preistoria: eppur persiste!
2 #
SuzieQ
soniabaglieri.com
87.20.98.62
Inviato il 22/12/2007 alle 19:05
Hola Cuba!!!…
…Feliz Navidad… y… Prospero Año Nuevo…
Te deseo con todo mi corazòn…
Besossssssssssssssssssssssssssss
…en la boca, claro que si…
Sonia

Preistoria: eppur persiste!
3 #
SuzieQ
soniabaglieri.com
87.20.98.62
Inviato il 22/12/2007 alle 19:04
Hola Cuba!!!…
…Feliz Navidad… y… Prospero Año Nuevo…
Te deseo con todo mi corazòn…
Besossssssssssssssssssssssssssss
…en la boca, claro que si…
Sonia

Preistoria: eppur persiste!
4 #
Mati
_mati_.blog.tiscali.it//
83.190.228.161
Inviato il 21/12/2007 alle 16:14
Un caro abbraccio e tanti auguri di un Sereno/Speciale Natale.
Mati

Preistoria: eppur persiste!
5 #
celia
82.84.130.199
Inviato il 21/12/2007 alle 15:42
Oh ma questo blog lo aggiorni o no?
E … due palle! 🙂
Cattiva eh! Direi acida. Ma è Natale.
Bona Pasca de Nadale Angel.
A nos intender kitzo!
Forse 🙂
Auguri!

Preistoria: eppur persiste!
6 #
Iltov
frammentidimperfezione.blog.tiscali.it
82.48.16.230
Inviato il 19/12/2007 alle 16:45
Passo per un saluto, in attesa che aggiorni il blog.
Gianni.

Preistoria: eppur persiste!
7 #
giampaolo
riflessioniallospecchio.blog.tiscali.it
212.123.83.198
Inviato il 18/12/2007 alle 14:24
Ti auguro un felice Natale.ciao

Preistoria: eppur persiste!
8 #
ivy phoenix
donotpanichereiam.blog.tiscali.it
84.223.66.184
Inviato il 17/12/2007 alle 21:11
un sogno in nero e azzurro eh?
beh se non altro sono colori raffinati.
come stai?
l’insegnamento come procede?
abbraccione

Preistoria: eppur persiste!
9 #
Suzie Q
web.tiscali.it/suzieq/
87.20.96.84
Inviato il 16/12/2007 alle 14:52
Querido Cuba… hasta me he escrito a este server de “mierda” (chiedo scusa a tiscali per l’espressione alquanto cruenta… siamo o no in Italia???) para dejarte un comentario… espero que por lo menos lo consiga… Vamos a ver… he leido tu mail… soy ya tu Miss Marple???… Querido Cuba, te amo muchachito, ya tu sabes… seguirè tus pistas para entender tu “papel” (como dice en Clandestino, mi amiguito Manu Chao)… Sabes porque me gusta los Heroes???… porque el cantante se parece a Jim Morrison (su verdadero “papel” es James Douglas Morrison, el tambien tenia un nombre bastante largo!!!)… si te das cuenta paracen mellizos…
Bueno voy a pasar esta tarde de maltiempo descubriendo tu “papel”…
Un besazo… claro que si mi amor… en la boca, por supuesto…
Suzie Q…
Porque yo no amo ni los Beatles, ni los Rolling Stones… Yo Amo los Creedence Clearwater Revival!!!… Como dice John Fogerty a su tanto amada Suzie Q… I Like The Way You Walk, I Like The Way You Talk!!!… Mister Cuba, I Like The Way You Write!!!…
Baby, I Love You…

Preistoria: eppur persiste!
10 #
angela
animaflash.blog.tiscali.it
85.18.14.9
Inviato il 15/12/2007 alle 10:25
Non conoscevo il tuo blog..molto interessante..complimenti!!
ps. grazie dell’abbraccio..

Preistoria: eppur persiste!
11 #
daemm
persimpatia
83.190.84.227
Inviato il 10/12/2007 alle 19:02
Grazie della visita e scusami per il ritardo nel rispondere.
Volevi sapere quale criterio abbia adottato nell’elencare le mie passate dimore? Ho contato solamente quelle nelle quali ho vissuto in forma stabile con armi, bagagli e..famiglia e ti assicuro che sono innocente, non l’ho fatto apposta!
Se vuoi farlo anche tu mi farebbe piacere conoscere il risultato.
Complimenti per il tuo blog, oltre modo interessante.
Buona serata.

Preistoria: eppur persiste!
12 #
come alice
85.20.17.150
Inviato il 10/12/2007 alle 14:46
Interessanti queste lezioni prof! Ero già passata ma non avevo ancora avuto il tempo di leggerti. E’ rimasta anche a me la curiosità delle “dirame”…
Ciao 🙂

Preistoria: eppur persiste!
13 #
flyer
cotidievivere.blog.tiscali.it
87.19.236.72
Inviato il 09/12/2007 alle 23:25
ti sesi frimmau innoi?
o come si scrive… insomma… aggiorniamolo sto blog per dindirindina!

Preistoria: eppur persiste!
14 #
ivy phoenix
donotpanichereiam.blog.tiscali.it
84.223.123.16
Inviato il 05/12/2007 alle 15:35
già… i savoia..
beh.. io sto cercando e sto trovando qualcuno di quelle parti, ma tutti piuttosto reticenti a raccontare qualcosa ad avvocati, accidenti!

Preistoria: eppur persiste!
15 #
celia
radioribelle.blog.tiscali.it
82.84.214.84
Inviato il 05/12/2007 alle 14:56
Sono resuscitata.
E nessuno mi ha “postu fogu” nemmeno il tuo amico forestale.
Senti ma quando è che ti saresti offerto come ricostituente? Io non me ne sono accorta. Non che avrei accettato… grazie tachipirina e spremute vanno più che bene 🙂
Ho fatto anche io una ricerca sulle dirame ma non ho trovato nulla. La cosa mi incuriosisce moltissimo ho chiesto anche a una persona che sa tutto di storia di sardegna e affini ma anche lui a sua volta sta facendo una ricerca. Devo dire che il documento che ho trovato in cui si parla di dirame l’avevo già visto e letto altre volte per un esame che stavo preparando ma ti confesso che quella parola non l’avevo presa in considerazione.
E siccome io sono testarda cercherò in qualche libro particolare se riesco a sapere questo benedetto significato.
Ciao Angel!
Ti cheria iscriere in limba ma no isco si tue cumprendese sa variante mia …a sa prossima ‘olta.

Preistoria: eppur persiste!
16 #
cleide
84.221.132.139
Inviato il 04/12/2007 alle 22:31
Hola Angel, non ho molto tempo in questo periodo da dedicare al blog, ma ti lascio un saluto.Ho trovato la legge di cui parli, ma sulle dirame davvero non so dirti. Potrei aver letto il termine in un Condaghe? Ho fatto una ricerca ma..niente. Ora però mi hai messo la curiosità.

Preistoria: eppur persiste!
17 #
cleide
84.221.132.139
Inviato il 04/12/2007 alle 22:31
Hola Angel, non ho molto tempo in questo periodo da dedicare al blog, ma ti lascio un saluto.Ho trovato la legge di cui parli, ma sulle dirame davvero non so dirti. Potrei aver letto il termine in un Condaghe? Ho fatto una ricerca ma..niente. Ora però mi hai messo la curiosità.

Preistoria: eppur persiste!
18 #
Anonimo
85.18.163.54
Inviato il 04/12/2007 alle 15:35
storia comune a gran parte dell’Italia feudale credo
pensa che al mio paesello quando ancora ero una bimba ricordo che i padroni dei terreni si prendevano la decima
usanza decaduta per fortuna, ma solo perchè ormai nessuno li coltiva più i campi
per quanto riguarda il mio problema con V. si sta risolvendo…se ne va…va a fare il servizio di leva per accedere alla polizia a cavallo…meno male che l’hanno presa
per il resto tutto bene a parte il fatto che non posso accedere al mio blog per postare un nuovo articolo
tiscali dice che è colpa del mio firewall, mah, riproverò da un altro pc
a presto
saluti e baci
Angie/Jolinne

Preistoria: eppur persiste!
19 #
Gio
62.10.240.246
Inviato il 03/12/2007 alle 08:00
ah! la legge delle chiudende che fa danni ancora in Sardegna…
Hai visto (niente chiudende, ora) il dramma delle popolazioni di Decimoputzu?
Mi sento impotente!

Preistoria: eppur persiste!
20 #
grazia
ilgiardinodelcuore.blog.tiscali.it
62.10.148.190
Inviato il 02/12/2007 alle 22:58
Eccomi, prova ora ho impostato a 25 …vediamo un pò… inoltre le immagini inserite sono in px per cui abbastanza leggere…però la cosa strana è che sei l’unico che si lamenta!!! anche io ho la connessione Tiscali e certi giorni non è velocissima…. 🙂 ))))

Preistoria: eppur persiste!
21 #
angel
xinfondoaimieiocchi,grazia…
84.222.198.165
Inviato il 02/12/2007 alle 00:50
Cara A.(infondoaimieiocchi), cara Grazia,
ok l’ADSL di Tiscali sta funzionando male (non so se aspettano una pioggia di disdette per risolvere i problemi ), ma negli altri blog riesco a commentare normalmente…
Ho atteso oltre un’ora per postare un commento sul blog di A., senza peraltro riuscirci… è troppo carico, troppi post in home page. L’ho sperimentato perche anch’io all’inizio avevo predisposto 25 post in home, ma poi son dovuto scendere a più miti consigli (10).

Preistoria: eppur persiste!
22 #
andreapac
andreapac.blo.tiscali.it
83.190.161.150
Inviato il 01/12/2007 alle 22:28
Spesso il destino di un popolo è condizionato anche dai loro politici e se questi non sono di elevata taratura tutto il sistema rimane infangato.La Sardegna oltre Segni no ha espresso negli ultimi anni nessun uomo di prestigio capace di imporre scelte determinati a livelo europeo per la propria terra.Poi tutte quelle nuove province a che srvono? Da noi vorremmo eleiminarle e voi…

Preistoria: eppur persiste!
23 #
diotima47
213.140.18.136
Inviato il 01/12/2007 alle 14:04
dimmi! si può essere fuori dalla storia?
Può esserci in questa vita un respiro più ampio che ci apra a dimensioni dis-umane?

Preistoria: eppur persiste!
24 #
grazia
ilgiardinodelcuore.blog.tiscali.it
88.35.39.73
Inviato il 01/12/2007 alle 10:57
Ciao Angel, ti racconto la storia dei “caproni sardi”..
Vittorio Emanuele di Savoia non so dove avesse reperito una barca (di quarta mano), nel tentativo di riportarla a vita si è rivolse al titolare di un piccolo cantiere navale di Porto Torres chiedendo il lavoro con estrema urgenza, il Signor A. ( non ricordo il nome) impiegando alcuni suoi dipendenti eseguì i lavori e avvertì che la barca era pronta, si presentò al ritiro un delegato del principe, ma senza quattrini, al che il Signor A. disse…se volete la barca cacciate i soldi…il Principe s’infuriò non poco e disse che a lui serviva immediatamente la barca, avrebbe pagato non appena si fosse riunito il Consiglio d’Amministrazione della sua Società per deliberare il pagamento della fattura (ricordo 35.000 euro), il Signor A. conoscendo le viccende della casa reale rispose picche e così Marina Doria andò di persona dal Signor A. per una contrattazione…picchè…così il Principe fu costretto ad allungare il suo braccino per consegnare l’assegno..bene…dopo un giorno telefonò infuriato al Signor A., la barca a suo dire era in pessime condizioni e non era stato fatto alcun lavoro, il Signor A. incavolato perso salì in auto e raggiunse il Principe, perse 3 ore del suo tempo per capire dove fosse il guasto…eh…il Principe aveva grippato il motore!!! la benzina raschiava il fondo ed era più sporca della sua coscienza….e così il Principe disse….i Sardi sono dei Caproni!!!
ahahahahah
(ho letto da Agiada che fatichi ad entrare anche nel suo blog, credo veramente che sia un problema della tua connesione..verifica e fammi sapere)
un abbraccio..ciao

Preistoria: eppur persiste!
25 #
giampaolo
riflessioniallospecchio.blog.tiscali.it
212.123.83.198
Inviato il 27/11/2007 alle 13:37
Grazie del tuo passaggio da me.A presto.ciao

Preistoria: eppur persiste!
26 #
vocinelsilenzio
vocinelsilenzio.blog.tiscali.it
62.10.146.221
Inviato il 25/11/2007 alle 22:13
Ciao Angel…vuoi venire a lasciare un sorrido da noi?

Preistoria: eppur persiste!
27 #
ivy phoenix
donotpanichereiam.blog.tiscali.it
84.222.94.39
Inviato il 22/11/2007 alle 22:06
ciao max passo solo per un salutino, leggo la prossima quando ho tempo…
accidenti il tempo…
com’è che me ne rimane così poco sempre?
abbraccio

Preistoria: eppur persiste!
28 #
Anonimo
87.20.213.33
Inviato il 17/11/2007 alle 19:08
aaah… raz dekan… ihihih… avevo capito che avevi sbagliato a scrivere!!!!
hai ragione l’omino blu stufacchia però sti stronzetti di Tiscali potrebbero pure porre fine alla continua procedura di registrarsi per ogni commento moderato… che cavolo prima ti registravi una volta sola… vabbè… bacetti

Preistoria: eppur persiste!
29 #
loreley
loreley777.blog.tiscali.it
151.49.213.170
Inviato il 16/11/2007 alle 15:47
Era una battuta! Certo che conosco il gruppo. Ma ormai l’ho già messo e mi ha anche già stufato!! Vado alla ricerca di cose nuove! 🙂 Ciao ciao

Preistoria: eppur persiste!
30 #
flyer
cotidievivere.blog.tiscali.it
213.215.136.254
Inviato il 16/11/2007 alle 12:03
eccomi eccomi…non è che non passo, è che tutta sta storia passata che scrivi ci metto giorni a leggerla e non commento mai se non finisco di leggere il post…
quando parliamo degli anni 2000 professò?
miiiii hai messo i commenti non liberi… uff….

Preistoria: eppur persiste!
31 #
Iltov
frammentidimperfezione.blog.tiscali.it
82.55.88.253
Inviato il 16/11/2007 alle 08:56
Leggere la storia da questa angolatura è una pratica poco diffusa, anche in Sardegna, per questo noi per primi abbiamo le idee poco chiare su chi eravamo, cosa siamo diventati e soprattutto come.
Un saluto.

Preistoria: eppur persiste!
32 #
celia
radioribelle.blog.tiscali.it
82.84.238.11
Inviato il 15/11/2007 alle 18:34
E’ vero che io sono una grandissima stronza perchè non rispondo alle mail ma è anche vero che tu non passi più a salutarmi. Mi ritengo offesa e non vedo l’ora di leggere la tua risposta a draco9. Spiega cosa è stato dei nostri boschi SARDI…
Basos

Preistoria: eppur persiste!
33 #
loreley
loreley777.blog.tiscali.it
151.49.217.151
Inviato il 14/11/2007 alle 23:59
Ciao Angel.
Gli Heroes?! Io sono l’incostanza in persona. Le canzoni nel mio blog vivono il tempo di un post. Poi sono belle e dimenticate. Chi sono gli Heroes? 🙂 )
Ciao!!

Preistoria: eppur persiste!
34 #
draco9
vigilfuoco.blog.tiscali.it/
88.48.254.166
Inviato il 13/11/2007 alle 11:36
approfitto dell’esperto:
è vero che le foreste che coprivano la sardegna fino all’800 furono rase al suolo da Cavour e amici per rifornire di combustibile la nuova industria piemontese?

Preistoria: eppur persiste!
35 #
indio
invisibili.blog.tiscali.it
80.104.152.34
Inviato il 12/11/2007 alle 17:06
ciao angel,
eh già! il vescovo Bregantini di locri si era schierato apertamente contro la ‘ndrangheta e questi sono esempi che nn si devono dare, altrimenti la gente prende coraggio .
un abbraccio
indio
http://www.desaparecidos.it
invisibili, veloci come il vento,sempre dalla parte del bosco,nn ci prenderanno mai!

… PO XÙNDI SU PINTU *

Lezioni condivise 2 – Regno di Sardegna, alias d’Arborea

20 luglio 2006

Dovevo iniziare il post con il racconto di un sogno, una decina di giorni fa, ma i sogni dovrebbero scriversi mentre avvengono, ci vorrebbe l’amanuense incorporato o il record dreams, ma nessuno li ha ancora inventati, somari! Non ricordo una sega, ragazze, vi basti l’intenzione! Poi vi avrei spaventate, perché era un incubo terribile… ricordate un sogno dove il protagonista, chiede di essere svegliato? E’ il caso! Min…! Ho piazzato un casino. Ho rotto le palle a tutto il cast e finalmente mi sono svegliato… e un’altra sceneggiatura buttata alle ortiche…

Oggi parliamo di storia e non ci sono cazzi che tengano!

Pisistrato… ehm! no, mi devo essere fatto suggestionare, io non ero in quella classe… per fortuna? Comunque Ivy, ‘sto povero diavolo lo vogliamo riabilitare? Qui capita che tra un po’ fanno santo Moggi e noi non riabilitiamo Pisistrato…? lui scherzava…! l’unica pecca è che la sua ironia era di livello accademico, anche lui poverino aveva il diritto di sognare.

Francesco Cesare, non so se sognasse; né so se sia mai andato da Marzullo a farsi decifrare il sogno ricorrente, per conoscere e per conoscersi… comunque in quel tempo aveva un dubbio.

La storia che si fa a scuola è la vera storia o no? Domanda retorica, altrimenti non avrebbe senso.

NO, non lo è. E’ al massimo verosimile, addomesticata da secoli di revisioni interessate da parte dei dominanti di turno. Più diventa generale e più è vera: ad esempio se dico “rivoluzione francese” è proprio vero! Se voglio approfondire, allora son c. (questo blog aderisce all’autoregolamentazione dei “cazzi” in un post, ndt) acidi! Se dico Robespierre, è vero… se dico invece Marat, invece, cominciano a sorgere problematiche…

Che l’attuale stato italiano sia l’ampliamento dell’antico Regno di Sardegna, credo non lo possa negare nessuno, tanto è vero che fu quello stesso regno che cambiò nome, qualche testo lo dice anche, senza tuttavia enfatizzare.

Enfatizza invece FC, perché da questo fatto incontestabile, lui vuole dire che i primi italiani siamo noi sardi e da qui tutta una serie di recriminazioni… noi qui, noi là.

L’intento del prof è lodevole, ma la storia non è semplicemente una ricostruzione filologica, per cui la verità è che, quando nel 1861 nasce il Regno d’Italia (lo stato italiano), il Regno di Sardegna viene arbitrariamente soppresso, grazie anche all’avvallo di pochi benestanti cagliaritani e sassaresi.

Noi sardi non siamo né i primi italiani, né gli ultimi, semplicemente non siamo italiani (e non fatemi scomodare chi questo lo diceva – a nostro detrimento – già nel basso medioevo, un certo Dante), né per lingua, etnia, cultura o tradizioni, né per storia, geografia, identità…

L’entità statuale Regno di Sardegna viene fatta fuori… e non è accettabile che tutta la sua storia passi sotto il nome dello stato italiano; i sardi non sono italiani, ma oppressi da quello stato che ha minato sempre la loro identità e solo ora assistiamo ad una timida inversione di tendenza, ma semplicemente nell’ambito della Riserva che è la tutela delle minoranze linguistiche.

Non ci nobilita affatto dire che il 19 Giugno (trigesima calenda Juni) 1324, mane, ore 10, colle di Bonaria a Cagliari, nacque il regno d’Italia… Svendiamo la nostra storia? Quel giorno nacque il Regno di Sardegna e Corsica, in modo neanche da vantarsi.

Inventato da Bonifax VIII nel 1297 (gli storici non si spiegano ancora con quale autorità), il Regno di Sardegna era stato creato ad uso ricompensa per i servigi del Re d’Aragona. Il tutto restò sulla carta finché i Giudici d’Arborea non chiesero l’intervento di quel regno contro la Repubblica di Pisa.

Quel giorno del 1324, Pisa, sconfitta, scende a patti, si firma, e gli aragonesi prendono possesso del “loro feudo” che sulla carta proclamano Regno di Sardegna e Corsica … e in breve, gli alleati diventano acerrimi nemici.

Fino al giorno prima l’isola di Sardegna era divisa in quattro regni, i Giudicati, d’Arborea (Oristano), di Torres (Sassari), sotto il controllo dei Doria (Genova), di Kaller (Cagliari), di Gallura, su cui esercitava la sua influenza Pisa (già sotto il giudicato di Cagliari).

In realtà gli aragonesi colsero la palla al balzo… l’invito arborense permetteva loro di occupare i territori controllati da Pisa per realizzare la “rotta delle isole”, verso l’Africa. Solo questo era il loro intento quando sbarcarono a San Giovanni Suergiu (Sulcis); poi evidentemente cambiarono idea, ma ci volle più di un secolo e mezzo per vincere la resistenza sarda del Giudicato D’Arborea.

Potremmo dire al massimo che l’attuale stato italiano (e lo scrivo minuscolo perché, come ha fatto notare ieri in un’interrogazione l’on. Satta, i funzionari dello stato italiano scrivono Sardegna con la s minuscola), ha usurpato il Regno di Sardegna, istituito il 19 giugno 1324… ma non ci interessa, ci basta la nostra isola, arcipelaghi compresi… e soprattutto il nostro stato rimpianto è il Regno o Giudicato d’Arborea, visto che l’altro è stato fondato da aragonesi e non da sardi.

In tutta questa situazione creatasi sono evidenti le colpe dei sardi: negligenze, ingenuità, rassegnazione, disunità.

Piuttosto (e qui le tesi di Francesco Cesare tornato a confluire con le mie), è certo che la Storia non si misura in kmq o in secoli, in clamori o estetica dei potenti. Seguendo queste logiche, invece, la storia dello stato di Sardegna viene presentata come “regionale”, il periodo giudicale è assolutamente trascurato. Storiografi sono, non storici…!

Occorre fare Storia, non basta l’apologia di pochi personaggi (Amsicora, Eleonora ) o di pochi avvenimenti (su connotu, sa die), del folklore.

Storia fa certamente prof. Lilliu, con la teoria CRS (costante resistenziale sarda). Non è vero che siamo stati sempre succubi: la resistenza sarda ai conquistatori di turno è sempre esistita, patente o latente. Quale conquistatore ha mai preso le Barbagie? Resistenziale è anche il costante atteggiamento dei sardi nei confronti delle legge dei dominatori di turno, perché allenas.

Se il 30 giugno 1409, a Sanluri, l’esito della battaglia Arborea – Aragona avesse rispettato i pronostici, saremmo qui a parlare di altra Storia, invece come accade nelle partite decisive a volte accade l’imponderabile.

Martino II (il Giovane) vinse e fu l’inizio della fine del glorioso Giudicato d’Arborea; ma fu anche la sua fine, consumato, il 25 luglio successivo, da una bella schiava presa a Sanluri. Ingordo!

Mòrri po…

* CONCORSO: la prima che riuscirà a tradurre il titolo riceverà l’immagine della bella di Sanluri.

(storia medioevale – 15.12.1995) MP

la bella di Sanluri

http://www.sabattalla.it/storia/l_epilogo.htm

Commenti (46)

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  1. angelscrive:

26 Agosto 2006 alle 02:12

Cara Sà, si può parlare di quello che vuoi, ma son costretto a fare alcune precisazioni:
a) come certo sai il Papa, il giorno della strage di Cana, ripreso a caratteri cubitali dall’Osservatore e da Avvenire (nientemeno!) ha affermato che NULLA PUO’ GIUSTIFICARE UNA STRAGE DI INNOCENTI. Permetti che sia d’accordo con il Papa…
b)Come altrettanto sai, la funzione di Amnesty non è di “medicare”. Amnesty ha accusato Israele di crimini contro l’umanità, altro che…
c)Alludere che io non sia contro i terroristi è un’impresa piuttosto ardua, per questo aborro anche e soprattutto il terrorismo di stato… Stato, non popolo…
d) la logica di colpire i terroristi, uccidendo quasi esclusivamente civili e danneggiando beni sociali, è piuttosto aberrante.
Insomma non si può difendere Israele a tutti i costi!!! – ciao

  1. falivenesscrive:

26 Agosto 2006 alle 01:11

…Quella “fortuna” io l’ho pagata con una vita di dolore, a 27 anni grazie a un gruppo terrorista ho perso quanto di più caro avessi al mondo…rilassati tu che è ora.
Non ho mai offeso un intero popolo io, Amnesty e il Papa fanno quello che farei anch’io nel caso dei civili innocenti di uno Stato (che se ne fa scudo) venissero colpiti, li medicherei senza guardare al colore della pelle o della fede!!!
Solo che sacramenterei contro coloro che ne sono la causa di certo non Israele!!!
Ripeto Israele se vuole ancora campare deve stare in guardia xkè quelli colpiscono a tradimento e colpiscono duro e sorridono mentre ti vengono incontro imbottiti di Napalm e la maggior parte delle volte quando te ne accorgi è troppo tardi,quando te ne accorgi è tempo di morire!!!
La civiltà mi insegna il dialogo civile ma certamente non a calarmi i pantaloni per farmelo mettere in quel posto.
Mai più, hanno ragione a dire basta in Israele.
Tvb Angel, e tu lo sai, ma parliamo d’altro vuoi?Un saluto e il solito kiss.Io faticosamente, oggi vivo serena.Sà

  1. falivenesscrive:

25 Agosto 2006 alle 12:00

Sono stata seduta a un bar di Beirut(stesso periodo, stesso viaggio)!!!
I miei discorsi sono la conseguenza dei tuoi insulti verso un intero popolo che difende i propri confini e il diritto ad esistere!!!
Dal Link di “Esperimento”… puoi arrivarci è linkato da me

20 Agosto 2006

Equivicinanza

“Richiamiamo gli abitanti arabi di Israele a tornare alle vie della pace e a svolgere la loro parte nella costruzione dello Stato sulla base di una piena e uguale cittadinanza e una dovuta rappresentanza in tutte le sue istituzioni. Porgiamo una mano di pace e unità a tutti gli Stati vicini e li invitiamo a stabilire legami di cooperazione e mutuo aiuto.”

(Dichiarazione di indipendenza di Israele, 1948)

“Il Profeta, Allah lo benedica e gli assicuri salvazione, ha detto: il giorno del giudizio non verrà finché i musulmani non combatteranno gli ebrei, quando l’ebreo si nasconderà dietro le pietre e dietro gli alberi. Le pietre e gli alberi diranno: “oh musulmani, oh Abdallah, vi è un ebreo dietro di me, venite e uccidetelo.”

(Carta di fondazione di Hamas 1988, art. 7)
Invito a riflettere, durante la mia breve assenza (ebbene sì anche Esperimento va in vacanza ogni tanto!), su queste considerazioni.

Buone vacanze a chi deve ancora andarci, buona permanenza a chi c’è, buon rientro a chi (sta) ritorna(ndo) a casa.

Sì forse hai ragione dialogo tra sordi, senza appello.Un saluto, credo che d’ora in poi non avremo modo di frequentarci oltre, perchè vedi io sono davvero onorata di pensarla in questo modo a proposito di Israele.
Israele ha raso al suolo il Libano?E dimmi come mai il governo Libanese non ha mosso un dito per impedire e ARRESTARE gli hizzbollah???
Come fanno i terroristi hizzbollah a rifornirsi di armi senza il consenso del Libano???
Ma ci avete preso per cretini o cosa???
Angel?Sai che ti dico? Lasciamo perdere che è meglio, mi dispiace solo sentire tanti slogan e nessuna seria informazione documentata.
Israele fa bene a difendersi non mi stancherò mai di ribadirlo.Sà

  1. indiansscrive:

24 Agosto 2006 alle 02:41

DIALOGO TRA SORDI? NO ALLA LOGICA DELLE ARMI!!!
… se tu fossi stata seduta a un bar di Beirut durante i bombardamenti
israeliani, saresti diventata antisemita?
Ma che discorsi sono!
Israele non ha combattuto i terroristi, ha raso al suolo il Libano e fatto
strage di civili e innocenti.
La logica delle armi e del dente per dente, non pagherà mai.
Il problema è che fanatismo islamico e logica israeliana sono simili…
Guarda caso un ebreo ha ucciso Rabin, cioè colui che stava per realizzare la
pace in Palestina…
Se l’Europa avesse i coglioni… avrebbe già risolto la questione
mediorientale da tempo… Invece si piega alla logica amerikana dei signori
della guerra…

  1. falivenesscrive:

23 Agosto 2006 alle 19:28

Angel?Non sono daccordo assolutamente sulla tua posizione su “Cana” i motivi te li ho scritti col contatta autore!
Inutile che tu mi parli di strage degli innocenti quando gia da due mesi al ritmo di ottanta qassam all’ora Israele era sotto tiro.
Un’intera pattuglia è stata fatta fuoti e due soldati presi e uccisi dagli Izzbollah senza cjìhe il Libano muovesse un solo dito idem per il ragazzo di 15 anni, ucciso mentre potava gli ulivi.
Queste notizie sono sull’Herald e su France soir(dei giornalisti italiani e della nostra stampa in genere, la penso come sul Berlusca!!!)
Informati bene prima di scrivere,in ogni caso posso inviarti la documentazione come e quando vuoi.Prima di offendere un intero popolo ti invito ad andarci a vivere sotto i Qassam, nei Kibbutz!!!Saluti e baci.Sà

  1. ivy phoenixscrive:

20 Agosto 2006 alle 21:59

un salutino a te!

  1. Jean Harlowscrive:

17 Agosto 2006 alle 23:02

Bollicine di spumante escono dalla mia bocca…
David è astemmio, pratica sport, non fuma…

Grazie per la lettera ma…

ti risponderò prossimamente…
tua j.
Voglio una tua foto

  1. Jean Harlowscrive:

16 Agosto 2006 alle 15:25

Ciao A.
Pensavo di quanto a volte ci facciamo influenzare…ora penso, un mese fa la mia cartomante mi ha predetto che verso questo autunno avrei conosciuto la persona che mi avrebbe accompagnato per il più lungo tratto della mia vita.
Una persona che porta la divisa, una divisa di qualsiasi tipo, anche medica, ed il suo nome inizia con la A…però il tuo nome non inizia con la a….
Fra un pò parto per il lavoro, mi porto il notebook e ti scrivo una mail…ti bacio tua J.

  1. Jean Harlowscrive:

14 Agosto 2006 alle 17:52

Ciao dolce, passo a farti un frettoloissimo saluto, pubblicherò domani smth of new …maybe…
Per ora ti auguro buon ferragosto…questa sera mi attende uno spassosissimo schiuma party!

Ti mando un bacio lungo come tutte le Ande…tua J.

  1. ivy phoenixscrive:

13 Agosto 2006 alle 16:24

se non riscrivo non è perchè sono in vacanza (magari) ma perchè sto sgobbando con una marea di lavoro in arretrato… porta pazienza!

  1. Dolores Hazescrive:

10 Agosto 2006 alle 23:05

Ciao dolce,
ho passato un hard day working…e sono stanca…no non è vero, sono adrenalina pure, mi farei quattro salti se devo essere sincera, ma la maggiorparte dei miei amici sono in vacanza…tutto il mondo è in vacanza tranne il mio David, lui appena tornato dalle vacanze mi telefona:”Tesoro ho apena messo piede in casa, usciamo questa sera?”
“Ma non dovevi tornare il tredici?Mi dispiace ma sono impegnata…”e volevo aggiungere:preferirei buttarmi nel fuoco piuttosto che vederti ora!
Perchè faccio così?
Se non sbaglio avevo descritto david come un dio in un post fa…ed ora, una volta messa la bandierina…
Sono malata…è inutile, e dopo tutto quello che sta succedendo alla mia famiglia mi viene voglia di segregarmi in una scatola d’oro…

un bacio tua per sempre J.

  1. amanitascrive:

10 Agosto 2006 alle 15:55

mai intendiu questo modo di dire… raccomandata io???!!?!

  1. Michelle scrive:

10 Agosto 2006 alle 02:01

Ciao, angel. Eh sì, io lavoro e anche tu mi pare di capire niente ferie!
Non ci sei più su msn? Non ti ho più trovato da quelle parti.
Come va?
Un saluto da michelle.

  1. Jean Harlowscrive:

10 Agosto 2006 alle 01:01

Scendere da dove?Dal trono?…o dalle nuvole??
Finalmente in pace davanti al mio pc, gambe incrociate e zeppe nuove fiammanti che mi fanno svettare fino agli 1.80,qua per scrivere a uno dei più cari amici…
Sono stata in vacanza ed al mio ritorno ecco i problemi che mi accolgono all’ arrivo, come tanti parenti con il cartellino:”Eccoci, siamo qua nel caso tu non ci avessi visto…”
Come sono mutevoli le cose…come cambia tutto in poco più di un anno…
Il viso di E. affranto, occhi gonfi per il pianto, vuole chiedere il divorzio da mio zio dopo solo un anno…quel pazzo ubriacone…una cosa di famiglia a quanto pare…

Ti voglio bene Angel, domani tornerò per scriverti.
Piove.
Tua Jean

  1. amanitascrive:

9 Agosto 2006 alle 17:11

allora… hapu castiau in su nou dizionariu universali sardu italianu, cuddu de Vissentu Porcu, ma non d’hapu agattau…. Xundi est comenti sfundiri (bagnare?)
e su pintu est unu bremini, o no?
boh????
Il blog di alice è accessibile, ses tui chi tenis problemas!  )))
baci

  1. mas_si_moscrive:

9 Agosto 2006 alle 17:01

e cambia ‘sto carattere ;( non dico l’indole… dico il font…:))
troppo piccolo… pensi che non ci capiti mai nessun presbite qui?

  1. amanitascrive:

8 Agosto 2006 alle 01:13

mi tolgo il cappello! mi sa che sto post me lo stampo e me lo tengo come bignami!!  )
e cmq secondo me FC è un po’ pazzerello, per usare un supermega eufemismo…
baci

  1. ivy phoenixscrive:

7 Agosto 2006 alle 01:49

ha ha ha ho letto finalmente… certo che tu come tono… non ci vai leggero eh?

  1. fiorescrive:

5 Agosto 2006 alle 20:15

posso permettermi di dire che neanche i siciliani sono italiani? ma io che sono abruzzese che ne so?
Mi limito ad imparare la bella lezione di storia.

  1. ivy phoenixscrive:

4 Agosto 2006 alle 12:33

se lavoro? beh se non lavoro ho cmq cose da fare che nullllla hanno a che fare con le vacanze…
sto vendendo l’auto e già qua mi sto stressando.. devo consegnare bozze finite entro il 25 agosto o comunque nei primi giorni dell’ultima settimana del mese.. non ho ripetizioni da dare e quindi ho meno soldi e non so ancora quali scuole private mi chiameranno il prossimo anno e nonostante tutto sono costretta a cambiare casa.. perchè qua non posso più stare.. ma in città gli affitti non sono indifferenti..
insomma…. non è un periodo rilassante!!!!!!!!!
ma come dico sempre io… quando il gioco si fa duro…

  1. ivy phoenixscrive:

3 Agosto 2006 alle 17:21

eccomi…
salutino

  1. Dandyboyscrive:

2 Agosto 2006 alle 15:51

Nessuna replica dei lager. Assolutamente. Ma si fanno considerazioni a senso unico su Israele-Palestina. Ho un amico palestinese che vive in Israele e mi chiede come mai in Italia non venga data notizia delle atrocità che Hezbollah commette sul territorio israeliano, ma solo quelle che Israele commette in Libano. Tu che gli rispondi?
Tutto ciò mi fa schifo…
Non ho parole. Proteggiamo a oltranza gli estremisti musulmani e non ci rendiamo conto che la verità e la bugia, il bene e il male, stanno da tante parti. Anche l’orologio fermo ha ragione due volte al giorno.

  1. gattomiaowscrive:

1 Agosto 2006 alle 14:28

io sono sarda…e come sarda non saprei tradurti la frase misteriosa…in quanto alla storia…eeehhhh sono ignorante pure in quella ma quanto all’atteggiamento del sardo quello lo conosco fin troppo bene e sono d’accordo.
bacio
martymarta

  1. pecoranerascrive:

29 Luglio 2006 alle 12:58

In una scuola di Bari, una maestra molto barese, intimorisce i suoi alunni:
– TU!!! Per che squadra tieni?
Il bambino impaurito:
– Per il bari, signora maestra!
La maestra indicando un altro bambino:
– TU! Per che squadra tieni?
– Per il bari, signora maestra!
Poi indicando un altro bambino ancora:
– TU!!! Per che squadra tieni?
– Per il bari, signora maestra!
La maestra indicando PIERINO seminascosto in fondo alla classe:
– TU PIERINO! Per che squadra tieni?
– Per… per il Lecce, signora maestra!
– Per il Lecce??? Com’è possibile una sciocchezza simile? Dammi una ragione valida!
– Beh… Mio papà tiene per il Lecce, mia mamma tiene per il Lecce, mio fratello tiene per il Lecce… Tengo per il Lecce anch’io.
– E ti sembra una una motivazione valida? E se tua mamma era una mignotta, tuo papà un barbone e tuo fratello un drogato che facevi?
– Ero barese, signora maestra…

  1. ivy phoenixscrive:

29 Luglio 2006 alle 01:00

non sono così poliglotta da conoscere il sardo, no… ma tempo fa ho fatto uno studio su leggi, consuetudini.. codici… ehm anche non soltanto di leggi… anche quello barbaricina e ho letto cose in sardo con a fianco la traduzione  quella frase che ti ho citato saltava fuori ovunque.. perchè credo rispecchi la vostra indole…
buona serata..
qua si è alzato il vento ed è arrivato un acquazzone…

  1. edera.fenicescrive:

28 Luglio 2006 alle 01:48

in realtà se rispecchiate quelli della vostra letteratura… grazia deledda, satta.. un bel caratterino lo tenete no? su sambene no est aba….
ciao… grazie ancora
bacione

  1. ivy phoenixscrive:

28 Luglio 2006 alle 01:41

onorata per la citazione.. interessantissimo il post.. su la carta de lugo di eleonora d’arborea hai ragione… è una pietra miliare dell’ordinamente giuridico italiano perchè è da lì che discente anche quello sabaudo

  1. falivenesscrive:

27 Luglio 2006 alle 11:27

Ti tolgo dal 17…Giò non lo sa, chiederò in giro.

  1. falivenesscrive:

27 Luglio 2006 alle 11:25

“Noi” italiani amiamo la Sardegna non nè abbiamo mai avuto paura, ma come ti viene anche solo di pensarle certe cose(in quanto ai ‘nurra’, li ho studiati, misteriosi e solenni come Stonenge)A Oristano ci ho passato un periodo di studio e lavoro bello e interessante(nei fine settimana girovagavo per l’isola, ho conosciuto tanta gente risalta nei ricordi Olindo pastore di pura razza sarda, dispetoso e sprezzante, ma ottimo amico, i sardi sono un popolo di tutto rispetto, mai avuto paura di nessuno di loro. Sì quella parte di storia d’Italia la conosco benissimo.Ma non la confondo con l’intera Italia.Bacio Sà

  1. Matiscrive:

27 Luglio 2006 alle 10:40

Mi sono cercata ma non mi sono trovata …cmq si sono la vecchia Pastarella che ha dovuto un pò cambiare l’indirizzo del Blog.
Buongiorno!!!
Sbadata che non sono altro ……

Inizio a lavorare ….ci sentiamo presto!
Un caro saluto.

Mati

  1. Matiscrive:

26 Luglio 2006 alle 23:41

Ciao …….
Passo di qui per la prima volta …
Ho letto da qualche parte che conosci Jesi …
Un saluto veloce …scappo a mangiare!

Buona serata

  1. falivenesscrive:

26 Luglio 2006 alle 14:12

Vabbene “piove sul bagnato”???
Se non è così spetta che mi arriva la traduzione di Giò prof e ti rispondo.Baciottoni:-)Sà

  1. falivenesscrive:

26 Luglio 2006 alle 13:57

Il nome Italia viene usato per la prima volta dagli autori greci e latini, nella fattispecie da Erodoto. Con tale nome si indicava la parte meridionale della penisola, l’antico Bruttium meridionale abitato dagli Itali di Re Italo (attuale Calabria meridionale) secondo quanto tramandato anche da Dionigi di Alicarnasso, Tucidide e Virgilio, poi il nome fu esteso ad indicare i connazionali della Magna Grecia, che venivano detti Italiótai.
L’etimologia del nome, secondo una tesi antica, si basa sul nome greco italós, che significa toro come forma contratta e grecizzata dell’umbro vitlu (vitello). Tale etimologia era stata già tramandata dagli stessi greci che vedevano l’origine del nome in Ouitoulía, ossia “terra dei vitelli”. Essa fu in seguito riproposta da Dionisio d’Alicarnasso, Varrone, Gellio, Festo.
Alcuni sostengono che tale nome deriva dal vocabolo “Italòi”, termine con il quale i greci designavano i Vituli, una popolazione che abitava la regione a sud dell’odierna Catanzaro e adorava il simulacro di un vitello. Il nome significherebbe quindi “abitanti della terra dei vitelli”.
Molte civiltà sono nate in Italia: tra i vari popoli italici si citano in particolare gli Etruschi, mentre grande influsso ebbero le colonie greche della Magna Grecia. La civiltà antica più importante che è nata e si è sviluppata in Italia è quella Romana, estesasi col suo Impero per alcuni secoli, a gran parte dell’Europa e del nord Africa e tutte le regioni che si affacciavano sul Mare Mediterraneo.
L’Italia contemporanea nacque come stato unitario quando il 17 marzo 1861 la maggior parte degli stati della penisola e le due isole principali vennero unite sotto il re Vittorio Emanuele II della dinastia dei Savoia. Architetto dell’unificazione dell’Italia fu il primo ministro del re, Camillo Benso Conte di Cavour che, dando mezzi e supporto (seppur non riconoscendolo direttamente) a Giuseppe Garibaldi, consentì l’annessione del regno delle Due Sicilie.
SàJL’Italia è l’unica regione geografica che nonostante i cambiamenti apportati dalle varie rivoluzioni che si sono svolte nei millenni di storia abbia sempre mantenuto lo stesso nome: fin dal tempo dei Romani questa regione veniva chiamata Penisola Italica?. Un salutissimo o italico Sardo

  1. falivenesscrive:

26 Luglio 2006 alle 13:54

…E della progenie italica di cui fa testo, Erodoto, scoperta dagli antichi greci, e che prima ancora aveva floridi commerci coi Fenici ne vogliamo parlare?
Sai quella piccola fetta di terra che compresa tra tacco e punta del nostro scalcagnato stivale vi risulta o no?
Mai sentito parlare della corte di FedericoII° il barbarossa?
Termini come Enotria, Trinachia ti sono ostici?
E dimmi amico bello in questa vostra rivisitazione storica, per favore, dimmi che fine ha fatto il fierissimo popolo del Sannio, che combattè contro i mori e fondò le famosissime ‘curteri’ anti longobardi?
Da wikipedia:
?I vari popoli italici hanno origini differenti. A parte i greci ed i celti, arrivati in epoche storiche, alcuni popoli sono probabilmente nativi della penisola italica, altri arrivarono in Italia sia dal mare che dal continente. Molte genti sono di origine indo-europea, e tal è l’origine della loro lingua.
Prima dell’unificazione da parte dei Romani del territorio italiano, esistevano nella nostra penisola popoli molto differenti, sia per quanto riguarda la loro origine che per quello che riguarda la lingua, gli usi ed i costumi. Alcuni di questi popoli erano nativi della penisola, altri vi erano arrivati dal mare od attraverso le Alpi. Di questi popoli sappiamo ben poco, e quel poco che sappiamo ci deriva da documenti latini o greci di epoca ben più tarda. Pochi sono i documenti originali, per lo più iscrizioni votive o funerarie, spesso di difficile comprensione.
Continua…Sà

  1. Michellescrive:

26 Luglio 2006 alle 02:59

Ciao, angel. Non ho vinto, dunque! Mannaggia, credevo quasi di avercela fatta…:P
Vado a nanna, vah. Dopo questa delusione! Ahahah…
Bacio, michelle.

  1. monascrive:

26 Luglio 2006 alle 01:40

è vero gli affetti veri nn si trascurano, ma anke se nn mi faccio sentire state tutti nel mio cuoricino!

  1. monascrive:

25 Luglio 2006 alle 19:15

tu sei troppo ansioso!relax… non ho intenzione di scomparire my angel.

  1. monascrive:

25 Luglio 2006 alle 16:44

ah quindi ero io petra… scusami sn un’assenteista orribile, nn lo faccio apposta, è colpa dei minuti contati e dei casini che mi travolgono … mamma non ce la faccio più sto scoppiando.
Torno a trovarti stasera

  1. pecoranerascrive:

22 Luglio 2006 alle 12:34

Belloooooooo.. io son bravissimo a cavallo!
..ho iniziato all’età di 6 anni sul mio purosangue inglese!
da quando nn c’è più lui nn ci son più salito su un cavallo!

  1. Jean Harlowscrive:

22 Luglio 2006 alle 11:25

Il solito polemico!!

Ti lascio un bacio, ora ti vado a leggere via e-mail…
Il mio fidanzato non è nemmeno un fidanzato…lo racconterò…wr

  1. Ninoscrive:

21 Luglio 2006 alle 15:52

Vuoi mandare gli auguri alla mia patatina?
Un saluto.

  1. Michellescrive:

21 Luglio 2006 alle 15:46

Arieccomi, Angel.
Provo a dare la soluzione! Allora, letteralmente: “per bagnare il dipinto”? Si arriva poi, non chiedermi come, a “piove sul bagnato?”
Bah, io ci ho provato. Ma, ho vinto qualche cosa?
Aspetto, trepidante, di sapere.
Ciao ciao.
p.s. mi sono cmq fatta aiutare!!!:)

  1. monascrive:

21 Luglio 2006 alle 03:01

allora… xundi… vuol dire bagnare?boh senti è tradu, deppu riposai.
questo post è troppo difficile… cmq sto diventando islamica… scherzo… il burka mi serve solo per nascondermi.. e nemmeno troppo bene.

  1. Michellescrive:

20 Luglio 2006 alle 17:25

Ciao, Angel.
Oh, quando scrivi non ti risparmi eh? Guarda lì che papiro egizio….:P
Allora, cosa mi racconti? Io non vincerò questo concorso, perchè non ho la benchè minima idea di cosa sigifichi il titolo, però adesso mi hai incuriosita!
Quindi tornerò a scuriosare, molto presto per sapere la risposta.
Ciao ciao. Se ti va, scrivimi.
L’indirizzo ce l’hai…;)
Ahahah, sembra la canzone di R.Zero “Il triangolo”.
P.s. sono fusa, dev’essere il Sole!
Michelle

  1. monascrive:

20 Luglio 2006 alle 03:43

vabbè che indovino a fa’ tanto il premio non mi piace… ma sta bella puledra chi è? sei tu (ihih) o Eleonora d’Arborea?
sanluri… mi ricorda my first love, si chiamava Severino e avevamo all’incirca 9 anni… Severino di sanluri… come vedi non sono molto concentrata sulla storia vera..

PROF. ANGEL: MA E’ AGOSTO, STE LEZIONI A SETTEMBRE!!!!!!!

ZÎZNASE

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