DIALEKT 11: NON DESIDERARE LA LINGUA D’ALTRI

Lezioni condivise 68Biologia della lingua

31 Ago 2012 @ 11:55 PM

Sono ignorante… Nessuno è esente da un po’ di ignoranza. Anche questo termine, tuttavia, come tanti altri, rischia di essere ambiguo, diversamente interpretabile, offensivo, ingiurioso o semplicemente utile per argomentare un pensiero.

Questo esordio è necessario per affermare, senza che vi siano equivoci, che non ho alcun pregiudizio di sorta nei confronti di chi è carente di informazione, cultura, scienza… di sapere insomma; questa condizione è spesso involontaria, a volte è addirittura una colpa della società, o semplicemente frutto di incapacità o indolenza.

Ma ci sono alcune categorie di ignoranti, e questa volta do alla parola un senso davvero insultante, che sono da disprezzare totalmente.

La prima, in verità, è più ridicola che altro, ma fastidiosa: si tratta di chi non sa, si atteggia a sapiente e blatera assurde insulsaggini che è inutile contraddire; c’è poi chi sa davvero, ma approfitta di questa sua condizione, si sente superiore a chiunque, frappone fra se e gli altri barriere, ostenta il suo sapere in modo disgustoso; ma a mio avviso c’è una categoria ancora più insopportabile delle due citate ed è quella che con buona approssimazione potrei definire dei saccenti, dico così perché un minimo sfoggio di saccenteria può entro certi limiti essere un peccato veniale, ma io mi riferisco a chi, benché colto, si convince di sapere ciò che non sa e sputa sentenze in proposito anche con chi quella competenza la ha davvero, ma in più ha anche una buona dose di umiltà, qualità del tutto assente in quel genere di ignoranti.

Le categorie anzidette e l’ultima in particolare, le si può incrociare intorno a qualsiasi tipo di argomento serio o effimero, a me è capitato ad esempio, neanche troppo sporadicamente sul tema della lezione di oggi, la linguistica, lo studio e l’uso della lingua.

Senza aver paura di incorrere nell’insulto trattato sopra, dobbiamo tuttavia prestare attenzione e cautela quando ci apprestiamo a correggere qualcuno per qualcosa di detto o anche di scritto. A parte i modi, è importante avere contezza della materia su cui andiamo a interferire, perché è vero che molti di noi sono stati istruiti basilarmente da chi non sapeva neppure dove sta di casa la linguistica e la ricerca. Con questo non voglio dire che non sia utile correggere; a volte nel linguaggio standard possono farsi degli errori macroscopici che saltano all’occhio solo dopo alcune riletture, dei più banali non se ne parla neppure.

Nell’affrontare il complesso mondo di una lingua è bene dunque sapere di che si parla – ora mi verrebbe subito voglia di citare l’errore macroscopico apparso in una sentenza della Corte di cassazione, che ha visto l’ispiratore o l’estensore (non si sa), senza averne competenza (lo si capisce dal risultato) mettersi a discettare di lingue e dialetti, ma non lo faccio per non trascendere, conscio tuttavia che trattasi del terzo caso –, conoscere di registri linguistici, gerghi, varietà sociali, dialetti e via discorrendo, ma anche di storia e – come dire – di biologia della lingua.

La tipologia delle varianti linguistiche è solitamente prerogativa di precise categorie, pertanto si tratta di varietà sociali della lingua (diastratia).

La nobiltà cagliaritana parlava in sardo nella variante cittadina, in funzione antiborghese. La borghesia già a metà Ottocento si era italianizzata. In questo caso il cagliaritano fungeva da connotazione sociale. Lo stesso accadeva ad esempio a Venezia.

Una varietà diastratica è l’italiano popolare (da non confondere con l’italiano regionale, avendo questo caratteristiche diatopiche che prescindono dalla classe sociale: l’italiano regionale divide, l’italiano popolare accomuna), relativo alla popolazione che ha più familiarità con le lingue o dialetti locali, anche indirettamente. Questo fenomeno si presenta soprattutto nell’oralità, nei tratti fonetici, nei raddoppi, o a seconda dei territori, nelle lenizioni, o nel ricorso a suoni blesi.

Questa varietà (secondo Michele Cortelazzo dell’università di Padova) è riferibile a situazioni di carenti cultura e scolarizzazione, per cui non si accede ai contesti formali della lingua standard, avendo scarsa confidenza con essa, anche per minori opportunità di usarla; si tratta di parlanti costretti a inventarsi una competenza linguistica che non hanno per ragioni diverse.

Dal canto suo Tullio De Mauro faceva risalire l’italiano popolare a ragioni politiche: guerre, lotte sindacali, emigrazione a nord, e considerava positivamente questa variante, quale conseguente sviluppo naturale della lingua dal basso, non imposta.

Vi sono in proposito autobiografie (museo etnografico del Friuli), lettere (studioso Leo Kreutzer), dove è attestata una forte devianza dalla norma e viene documentato anche un livello scritto, usato nei casi di necessità, non trattandosi di lingua usata solitamente (sostituita dal dialetto).

Un documento importante in proposito è senza dubbio il libro “Dai bressaglieri alla fantaria” di Ines Loi Corvetto.

Principali caratteristiche adottate dai parlanti l’italiano popolare rispetto allo standard:
– Non distinguono tra articolo e sostantivo (concrezione dell’articolo). Esempi: ninferno (un inferno), loppio (l’oppio).
– Sincrezione dell’articolo: l’avello per lavello.
– Pleonasmo: eccesso, ripetizioni. Esempi: ma però, senza il suo consenso della giovane donna, a me mi, ci rimase qui, ti spedisco a te i soldi.
– Prevalenza del pronome relativo (che per “a cui”, “di cui”). Esempio: fui comandato di portare una busta che non so il contenuto.
– Uso di lessemi popolari: cecchino (spara anche quando non c’è combattimento, di nascosto), magna franchi, figli di mammà.
– Storpiatura parole (tecniche ecc.): carta dindindirità, carabinieere con la e lunga (affettivo);
– Concordanza: le cose facile, coppia molto gentili;
– Uso improprio di avere: non ho arrivato a capire.
– Nel ligure: “mi saluti…” – “padena” (padrina) – “padeno” (padrino).
A titolo esemplificativo, alcune tipologie della sociolinguistica:
Sottocodici funzionali:
– situazionale (si tratta della produzione di un messaggio linguistico in una determinata situazione), ad esempio relativo alla cultura materiale nella descrizione di un definito lavoro.
– tecnico: (tra colleghi) “il paziente è affetto da una sindrome ipertensiva”.
variante non tecnica: “il poveretto ha un attacco di pressione alta”.
Il contesto cambia la scelta dei tipi lessicali.
Sottocodici linguistici:
– cacuminale (la produzione di un suono in relazione alla posizione della lingua rispetto al palato).
Registro linguistico:
riguarda la scelta della varietà linguistica adottata in base al rapporto tra i locutori, per ragioni psicologiche, sociali, circostanziali o riguardo al mezzo impiegato.
Può essere relativo a situazioni funzionali e/o contestuali e può essere di varie tipologie:
1. a) elevato: “potrebbe spegnere la radio, per favore”, “il bimbo (registro più elevato di “bambino”) si è assopito.
2. b) basso: “spegni la radio”, “non vedi che il bambino sta dormendo”.
E’ il caso di fare un breve riepilogo delle principali variabili sociolingiustiche:
variabile diatopica, la lingua che muta nello spazio geografico;
diacronica, in rapporto al tempo storico;
diastratica, relativa alla condizione sociale dei parlanti;
diamesica, in rapporto al mezzo usato per esprimersi (scritto, parlato…);
diafasica, in rapporto alla situazione (ufficiale, familiare…).

Mi rendo conto della frammentarietà e tortuosità dell’esposizione, ma basti a rendere idea della complessità della materia.

(Linguistica sarda – 5.2.1997) MP

Commenti (4)

Dialekt 11: non desiderare la lingua d’altri
4 #
maryroth
writethroughthenight.wordpress.com/
Maryroth@gmail.com
206.214.82.137
Inviato il 27/11/2012 alle 13:05
I merely viewed one thing concerning this on tv

Dialekt 11: non desiderare la lingua d’altri
3 #
indian
massimo.pistis@tiscali.it
2.35.140.219
Inviato il 02/09/2012 alle 13:11
@giulia
Ego te absolvo… 🙂 (ho appena visto “L’ultimo inquisitore” di Forman)

Dialekt 11: non desiderare la lingua d’altri
2 #
giulia
chidicedonna.myblog.it
g@alice.it
82.50.161.84
Inviato il 01/09/2012 alle 20:39
Urka, che arrabbiato!
Ti prego, non farmi alcun sermone se trovi qualche errore nei miei scritti.
Perdono, chiedo venia, m’inginocchio, sarò precisa e puntuale per tutta la vita! E tutto in maniera preventiva onde evitare questi tuoi strali.

Dialekt 11: non desiderare la lingua d’altri
1 #
Democrazia Oggi – Palabanda
http://www.democraziaoggi.it
62.149.141.26
Inviato il 28/08/2012 alle 05:03
https://diaryofboard2.home.blog/2020/05/05/chiamala-se-vuoi-emozione/

LINGUE TAGLIATE… IO, DIAMINE, COSÌ E COSÌ…

Lezioni condivise 23 – U populu corsu

30 Set 2008 @ 10:45 PM

Uno dei miei insegnamenti universitari prediletti, come ho già avuto modo di accennare nel post dedicato a Rosa, era Linguistica sarda… Quell’anno la prof era in anno sabbatico e le lezioni, pomeridiane, si tenevano a singhiozzo… Frequentai alcune lezioni; l’argomento, sebbene non lo scelsi per l’esame (preferii un corso più attinente al sardo) era interessante, riguardava la lingua Corsa.

Affatto galeotte queste lezioni (poi per posta prioritaria mi fate sapere come avete interpretato “affatto”, ogni tanto le ambiguità linguistiche sono la panacea). In mattinata (latino: inopportuno parlarne tra sepolcri imbiancati?!) avevo conosciuto S.P. (ok, togliamoci questa pratica…).

Era seduta davanti a me, la vedevo di spalle, capelli cortissimi, biondi; alla fine dell’ora mentre parlavo con un’altra collega, si voltò in modo fulmineo (!), mi porse la mano, si presentò e cominciò a parlarmi con un sorriso giocondo sul volto: “…Io, sai, io… diamine… così e così… io, sai…questo e quello…”. Della situazione, se ci ripenso, ciò che mi fa più ridere è immaginare la mia faccia in quel momento… chissà quante espressioni avrò mutato in pochi secondi…

Cominciammo a frequentarci, a parlare, a scambiarci materiali, entrammo in confidenza… Un giorno ci allontanammo insieme dalla Facoltà, “Sai, così e così, io… diamine… oggi mi sono lasciata con il mio ragazzo; io, sai…questo e quello…”. Ah, perché avevi pure il ragazzo? Mica lo sapevo… Anca ad anca… scale… la mia tempesta ormonale era superiore all’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. (chi ha detto che con Rosa ero stato troppo prudente?). Mi aveva invitato a studiare con lei nell’aula di lettura del corpo aggiunto, dunque aveva un senso fermarsi il pomeriggio.

Non presi la decisione estrema, ma intermedia… le chiesi un bacio… Reagì come se l’avesse punta un calabrone; fece letteralmente un salto indietro… questione di un paio di secondi, si avvicinò e mi bacio sulla guancia… “Ecco il bacio!”… Ci demmo appuntamento per le 17, ma non venne, la trovai già in aula che studiava… Vista la mia perplessità mi chiamò fuori “Io, sai, diamine…va bene che mi son lasciata con il mio ragazzo, ma che tempestività! Sai, così e così… io, diamine…questo e quello…”. Il rapporto si raffreddò, sparì il sorriso (con qualche eccezione strabiliante), fino all’estinzione totale del medesimo.

Ancora oggi, pensandoci, resto perplesso per certi comportamenti pirandelliani, molto surreali, una sorta di contrappasso per me che amo le situazioni simili… al cinema…

Seguii la lezione con attenzione sdoppiata, ora ci rido su, ma allora rimasi molto colpito… e non ho detto tutto… Parliamo di lingua (per una lingua perduta…) che è meglio.

La lingua è un sistema di comunicazione utile in diversi contesti formali e informali.

Il dialetto, per definizione, dovrebbe servire solo alla comunicazione informale.

Da un punto di vista linguistico-scientifico, non vi è alcuna differenza tra lingua e dialetto, tutti i dialetti sono lingue, tutte le lingue sono dialetti. Si parla di dialetto solo sotto il profilo comunicativo, per capirci. La lingua è un dialetto che ha acquisito ufficialità.

Senza andare troppo lontano, è il caso del fiorentino, diventato lingua italiana. Dunque non esiste una lingua italiana “in natura”, ma essa è nata da una decisione politica assunta da una commissione (presidente della quale fu il Manzoni) e non senza contrasti e polemiche. Questo è il destino di tante lingue che oggi chiamiamo con il nome di uno stato, ma in realtà sono dialetti di un territorio limitato che per decisione politica sono stati imposti universalmente, anche dove si parlavano lingue diverse.

Il caso di cui parlerò spiega ancora meglio l’esempio che ho appena fatto. In Corsica l’italiano (semplificando, cioè i dialetti corsi derivanti dal toscano) è un dialetto, mentre il francese (che sul dialetto esercita un taglio recente) è la lingua ufficiale.

L’occupazione francese della Corsica è avvenuta intorno al 1764, la lingua francese è stata introdotta in un secondo tempo e con difficoltà, visto il radicamento di dialetti italiani (pisani e genovesi hanno occupato la Corsica fin dal 1000, dunque un contatto di almeno sette secoli).

Anche la Corsica come tutto il Mediterraneo subì la colonizzazione romana, naturalmente molti toponimi sono dunque di origine latina. Nel Medio Evo fu la chiesa ad esercitare il suo potere temporale. Essa aiutò a contrastare le incursioni saracene, anche in Sardegna, con cui nominalmente la Corsica costituiva un unico Regno.

Fino al 1000 ci fu la prevalenza pisana, poi la guerra con Genova, che a lungo andare ebbe il predominio. La repubblica genovese tuttavia non influì sulla lingua corsa, al contrario di Pisa, sebbene questa abbia dominato meno. Tuttavia il lessico è vario, oltre alle influenze toscane, ve ne sono provenienti dai dialetti del nord e del meridione d’Italia, nonché dalla Sardegna. Es. lantora (retico, ligure) = allora,  rumenta (celto-ligure) = sudiciume, carrucciu (sardo) = carriola, iddu (dialetti meridionali) = egli, quello.

I dialetti corsi non sono ancora del tutto classificati.

La Corsica è divisa fisicamente e politicamente in due parti, gioco forza anche linguisticamente. Vi sono dunque due variati principali, come in Sardegna, un dialetto settentrionale con sistema eptavocalico e uno meridionale, pentavocalico. Alcuni fenomeni rispetto all’italiano sono: gl che diventa ll, l’assenza della sonorizzazione (come nel toscano, strata e non strada), la laterale l = ll prima di una d, caldo = callu, è presente invece il fonema rr come in italiano. Articoli determinativi: il diventa u: u pane; la diventa a: a donna; le diventa e: e pietre e così via…

In generale il fenomeno linguistico tende a raggiungere il miglior risultato con la minore energia, cioè con movimenti articolatori più semplici: tennico per tecnico, pissicologia per psicologia (sorta di economia linguistica).

Non sono stati trovati in Corsica documenti scritti di rilievo precedenti al quattrocento. Nei primi secoli storici il potere veniva trasferito mediante i monasteri con le donazioni (giudicali). Di donazione in donazione, pian piano si realizzava l’occupazione politica. I monasteri andavano all’avanscoperta, in attesa dell’occupazione militare. La prima cronaca volgare sulla storia dell’isola corsa è del XVI sec.

Per approfondimenti, uno storico per i rapporti tra Liguria, Corsica e Sardegna è Geo Pistarino di Genova. Per quelli con la Toscana, Luigi Serristori.

L’episodio iniziale l’ho ricordato dopo aver scritto la lezione. Nel raccontarlo ho volutamente usato tratti dello stile di un famosissimo scrittore, che mi ha impressionato quasi come S. Stile, forse, non del suo capolavoro, ma davvero curioso. Chi indovina di chi si tratta vince un pomeriggio con me, scenderemo le stesse scale… Come cotillon cercherò di coinvolgere anche S., per uno strepitoso outing.

(Linguistica sarda – 19.3.1996) MP

Commenti (34)

Lingue tagliate… Io, diamine, così e così…
33 #
Fantaghirò
fantaghiro.blog.tiscali.it//
151.33.186.47
Inviato il 30/10/2008 alle 11:03
salut angel,comment ca va?
Ma..che fai nella vita, sei un prof, vero? solo un prof puo’ sapere tutte ste cose..!
Oggi festeggio un esame in meno,evvaiiiiiii!!
Kiss

Lingue tagliate… Io, diamine, così e così…
32 #
andreapac
andreapac.blog.tiscali.it
79.11.52.143
Inviato il 29/10/2008 alle 15:06
Ciao angel grazie della lezione, ipara e metti da parte.Non si finisce mai di approfondire, ma la biondina con capelli corti…sarda o corsa?

Lingue tagliate… Io, diamine, così e così…
31 #
uncuoredibimba
uncuoredibimba.blog.tiscali.it
88.63.27.74
Inviato il 27/10/2008 alle 18:06
ciao, ben tornato
la vita è difficile e non bisogna arrendersi mai,
io butto giu a getto, e un po che non scrivo perche riesco a farlo solo dopo diverso tempo da cio che mi accade, poi divento un fiume in piena, non sono felice, sembro tanto forte fuori ma non e cosi, do l’idea della determinata, ma e solo il forte impegno che do a me stessa per andare avanti sempre

Lingue tagliate… Io, diamine, così e così…
30 #
jolinne
82.59.198.43
Inviato il 25/10/2008 alle 02:07
Ciao Angel,
rieccomi
purtroppo non posso seguire il blog
lavoro amore e travian mi tengono impegnata sempre
aggiungi che per arrivare in ufficio e tornare a casa mi ci vogliono due ore all’andata e altrettante al ritorno perchè adesso praticamente convivo con Dino. Eh no, non è scappato ed ormai è troppo tardi per tutt’e due visto che stiamo scegliendo la chiesa dove celebrare le nozze (speriamo entro la fine del prossimo anno)
A presto Angel
un tenero e affettuoso abbraccio :*
Jolinne 🙂

Lingue tagliate… Io, diamine, così e così…
29 #
diotima47
diotima.blog.tiscali.it
89.97.102.254
Inviato il 24/10/2008 alle 15:05
professore? okkupiamo?

Lingue tagliate… Io, diamine, così e così…
28 #
ivy phoenix
donotpanichereiam.blog.tiscali.it
151.65.40.228
Inviato il 23/10/2008 alle 21:29
pare che dalle tue parti il maltempo abbia fatto casini tremendi.. come stai? tutto bene?

Lingue tagliate… Io, diamine, così e così…
27 #
come alice
85.20.17.150
Inviato il 23/10/2008 alle 10:25
Mi chiedo ma dov’è che hai appreso tutte queste nozioni, visto che mi sembra che alle lezioni ti distraevi un bel pò??? Scherzo, naturalmente.
Bello l’argomento di questo post, se approfondisci ulteriormente fammi pure un fischio…
Affatto = Per nulla
o no???
Ciao Angel
Ps: che ha fatto l’inter, ieri?

Lingue tagliate… Io, diamine, così e così…
26 #
giorgia
giorgiapintus.blog.tiscali.it
78.14.77.52
Inviato il 22/10/2008 alle 23:04
Grazie per aver lasciato il tuo commento sul mio guestbook…il tuo blog è veramente fantastico.
Torna a trovarmi… Giorgia

Lingue tagliate… Io, diamine, così e così…
25 #
faraluna
speranzadivita.blog.tiscali.it
78.15.227.200
Inviato il 22/10/2008 alle 19:06
Al di là della lezione per me che sono ignorante in materia,la differenza sostanziale tra lingua e dialetto è che la prima rimane fredda,come dire “aristocratica”;il secondo è quello che rende meglio il “senso” e “l’immagine” di ciò che vuoi dire.
Ciao!:-))faraluna
P.S.:riguardo a ciò che mi hai scritto tempo fa sui commenti su Tiscali:lo sfondo con i delfini non c’entra niente (l’ho realizzato io ed è leggero).
Io penso che dipenda di più dalla piattaforma;questo perchè tu con lo stesso pc riesci a lasciarmi commenti su Splinder e se guardi le immagini in colonna, su Splinder sono più grandi e più pesanti.Un bacio.faraluna

Lingue tagliate… Io, diamine, così e così…
24 #
ivy phoenix
donotpanichereiam.blog.tiscali.it
151.65.40.228
Inviato il 22/10/2008 alle 14:26
beh ma chi ha vinto il pomeriggio con te, poi?

Lingue tagliate… Io, diamine, così e così…
23 #
Raz
evacontroeva.blog.tiscali.it
87.9.118.217
Inviato il 20/10/2008 alle 16:55
Ah ok, tutto a posto allora, l’avevo quasi presa come se fosse stata colpa del torneo.
Ciao.

Lingue tagliate… Io, diamine, così e così…
22 #
Raz
evacontroeva.blog.tiscali.it
87.9.118.217
Inviato il 20/10/2008 alle 14:31
Non mi è chiaro il significato del messaggio ke hai lasciato da me.

Lingue tagliate… Io, diamine, così e così…
21 #
nenet
tuttinsieme.blog.tiscali.it
79.32.91.1
Inviato il 19/10/2008 alle 22:35
Interessante, io ho trovatop qualche analogia anche tra il Sardo e il Friulano, es FRADIS=fratelli … sì io sono Friulana di origine ma nata a Roma e dal ’97 vivo qui in Sardegna e ho sposato un collega di S.Antioco … i miei figli sono nati qui. Lavoriamo al Teatro Lirico di Cagliari come Artisti del coro, qindi CANTIAMO!!!! buona serata!! Nenet

Lingue tagliate… Io, diamine, così e così…
20 #
flyss
truestory.blog.tiscali.it
94.163.18.38
Inviato il 17/10/2008 alle 17:57
cavolo io e il sardo siamo due entità divergenti….

Lingue tagliate… Io, diamine, così e così…
19 #
Paola
lamiavitabellaebrutta.blog.tiscali.it
159.213.40.2
Inviato il 17/10/2008 alle 14:34
…a dire il vero soio, sarei…Vestina…e non Sabina…:-)
nel mio blog c’è un link della riserva naturale dove sono nata e cresciuta…:-)

Lingue tagliate… Io, diamine, così e così…
18 #
fanta
151.33.188.187
Inviato il 17/10/2008 alle 13:35
merci angel..

Lingue tagliate… Io, diamine, così e così…
17 #
maryloo
maryloo.blog.tiscali.it
87.24.231.181
Inviato il 17/10/2008 alle 12:30
SMAK!
Per quanto riguarda il commento da me non posso che darti ragione, ci sono tante cose belle nella vita e un po’ di leggerezza non guasta mai. Non era il caso di quando ho scritto l’ultimo post.

Lingue tagliate… Io, diamine, così e così…
16 #
Maryloo
maryloo.blog.tiscali.it
87.24.231.181
Inviato il 13/10/2008 alle 16:17
L’ho trovato davvero molto interessante e non è un complimento scontato (se ciò che leggo non mi piace non lascio commenti); hai arricchito la mia conoscenza sui dialetti…ops! Meglio dire che hai ridotto la mia ignoranza sui dialetti. 😀
Quello che so per certo è che non mi piace parlare con persone che non conoscono anche l’italiano “ufficiale”.
p.s. I baci non si chiedono, si danno.

Lingue tagliate… Io, diamine, così e così…
15 #
diotima47
89.97.102.254
Inviato il 12/10/2008 alle 14:29
tira dentro quella lingua, per favore!
Mostrò più “che potea”

Lingue tagliate… Io, diamine, così e così…
14 #
Audrey
aboutmeandother.blog.tiscali.it
87.11.179.165
Inviato il 09/10/2008 alle 20:20
Hey ciao..eccoti qui..bel post..diamine! 😉

Lingue tagliate… Io, diamine, così e così…
13 #
Nadir
87.19.216.242
Inviato il 09/10/2008 alle 15:23
lo spetteguless tira… e non è la prima volta che scrivi su queste lezioni condivise… propongo una nuova rubrica… le lezioni galeotte di Angel e Rosa.

Lingue tagliate… Io, diamine, così e così…
12 #
Nadir
thepromisedland.blog.tiscali.it
87.19.217.6
Inviato il 08/10/2008 alle 23:42
ho preferito la prima parte del post perchè mi piace farmi gli affari miei … eheh… ma la donna in trasparenza che compare nella foto tra cartine geografiche è Rosa?

Lingue tagliate… Io, diamine, così e così…
11 #
cleide
62.10.142.170
Inviato il 08/10/2008 alle 22:31
Sono andata su Youtube e pure sul loro sito. Ho vissuto 15 anni a Sassari e non ne ho mai sentito parlare. Ma “so elli” è in Gallurese?
Io non parlo il sardo purtroppo,lo capisco ma non lo parlo. Da me si parla il catalano.:)
P.s.
Ma guarda che sei un bel tipo. Mi scrivi..clicca sul link e non mi molli il link. Ora vedo di trovarti lo stesso.:-)

Lingue tagliate… Io, diamine, così e così…
10 #
celia
78.15.188.253
Inviato il 08/10/2008 alle 19:25
Cerca su youtube So Elli Sardigna Indipendente… 🙂

Lingue tagliate… Io, diamine, così e così…
9 #
celia
78.15.188.253
Inviato il 08/10/2008 alle 19:20
No aspe’… dove l’hai trovata questa meraviglia?
Non l’avevo mai sentita prima e non so chi siano.
Cacchio Angel questa fa venire tanta voglia di…
Ajo prontu sese? Mi sto gasando pure io.
Non è che mi dici dove la posso prendere? La voglio pure io 🙂 )))
Saludos
Fortza Paris
Sardigna no est Italia
Sardigna Natzione Indipendentzia 🙂 )))

Lingue tagliate… Io, diamine, così e così…
8 #
ivy phoenix
donotpanichereiam.blog.tiscali.it
151.65.54.124
Inviato il 06/10/2008 alle 21:53
ma insomma tu andavi a lezione affatto per le biondine…

sì per ammirare la foto immagine è meglio tornare a puntate.. elaborata e ben riuscita al solito

Lingue tagliate… Io, diamine, così e così…
7 #
diotima47
89.97.102.254
Inviato il 04/10/2008 alle 15:14
“a unu populu, attuppatici a bucca…”, Buttitta docet.
Sai, frequentando il blog di “aeroporto”, da un’interpretazione delle sue parole, ho concordato con lui che tutte le lingue sono morte, in quanto prodotto di una convenzione, in quanto codificate e sottoposte a regole.
Allora, mi dico nella mia testa bacata, le parole non hanno nulla a che fare con le lingue “madri”, non sono orfane, ma hanno una VITA a sé stante, quasi riescono a uguagliare la potenza dei segni e dei gesti.

Lingue tagliate… Io, diamine, così e così…
6 #
flyss
truestory.blog.tiscali.it
193.205.5.2
Inviato il 03/10/2008 alle 14:02
secondo me avresti dovuto insistere di più… lei ci stava al gioco con te 🙂
per lo scrittore non ne ho idea…e sul carruccio..io l’ho sempre inteso come la pianta del fico d’india..mah…stranezze linguistiche!
buona giornata angel!

Lingue tagliate… Io, diamine, così e così…
5 #
celia
78.15.197.150
Inviato il 02/10/2008 alle 12:35
E la nostra limba sarda con tutte le sue varianti cosa è? 🙂

Lingue tagliate… Io, diamine, così e così…
4 #
violacolor
violettanet.blog.tiscali.it
82.48.20.42
Inviato il 01/10/2008 alle 14:58
ciao – io accedo al blog di nenet. ha camb look 🙂
dialetti… io conosco qlc dialetto nord centro e adoro tt le lingue del mondo ke penso siamo in continua evoluzione.
ciaoo v

Lingue tagliate… Io, diamine, così e così…
3 #
Paola
159.213.40.2
Inviato il 01/10/2008 alle 12:36
ops angel oggi nenache io accedo al blog di nenet…:-(

Lingue tagliate… Io, diamine, così e così…
2 #
Paola
lamiavitabellaebrutta.blog.tiscali.it
159.213.40.2
Inviato il 01/10/2008 alle 08:35
ma quanto è interessante questo articolo sui dialetti…complimenti davvero…l’ho letto d’un fiato.
Sai dirmi qualcosa del dialetto della mia terra natia, l’Abruzzo?
ah…per i blog privati, penso sia stato qualcosa che funzionava male in tiscali, ieri erano improvvisamente diventati privati un sacco di blog…almeno io mi sono data questa spiegazione, perchè a parte il messaggio, con “Annulla” si visualizzava e commentava normalmente…

Lingue tagliate… Io, diamine, così e così…
1 #
ivy phoenix
donotpanichereiam.blog.tiscali.it
151.65.47.45
Inviato il 30/09/2008 alle 19:58
sì ma io il mio cognome non glielo avevo detto… forse a mia insaputa l’aveva chiesto alla mia amica..
beh.. mi pare che sia il momento per un post nuovo qua da te.. no?
tutto ok max?

ALICE IN WONDERLAND

Lezioni condivise 3 – Lingua artificiale per stato artificiale.

31 ottobre 2006

Riflettiamo insieme su quante cose si possono fare con la lingua, forse è la prima volta che lo faccio anch’io in modo così universale, un po’ mi sorprendo e per quanto pensi, sono certo che mi sfuggirà comunque qualcosa. La lingua si può anche mordere, mostrare, serve per fischiare, gustare, leccare (e qui ci si può sbizzarrire con gli iponimi… comprenda chi vuole…)…ma soprattutto, la lingua è spesso un organo socievole nei confronti delle sue simili, piuttosto selettiva o a volte selezionata.

Un tempo le lingue le tagliavano pure, nel vero senso della parola, tant’è che l’espressione sopravvive come modo di dire (per fortuna desemantizzato) che certe madri usano come monito per i figli sproloquianti.

Anche il sardo è una lingua tagliata, ma si tratta di altra lingua e altro taglio (non siamo nel campo degli stupefacenti, né delle pratiche bestiali), parliamo di un idioma e della sua corruzione nel tempo, a causa di una lunga serie di dominazioni straniere.

Ma torniamo al nostro caro organo, senza il quale non ci sarebbe alcun idioma, ad eccezione di eventuali linguaggi strettamente gutturali o ventriloqui.

Sfuggendomi al momento la lingua di Adamo ed Eva, accontentiamoci di partire dal latino, e non è poco, visto che si incammina verso i tremila anni e sopravvive nelle nostre lingue materne.

Voglio essere banale e partire dall’analisi del sistema vocalico, nella consueta rappresentazione triangolare, basata sulla posizione della lingua (anteriore/posteriore) e della mascella (alto/basso) o della bocca (aperto/chiuso): 

ˉ   = suono lungo;  ˘ = suono breve

Per completare diciamo che tra i – e ed u – o, vi è lo spazio fonetico comune.

u ed o sono i suoni più difficili da pronunciare.

Una vocale è udibile quanto più la sua fonazione è lunga ed è tanto più udibile quanto il suono è aperto/basso (a). I suoni meno udibili sono dunque ĭ ed ŭ (suoni brevi e chiusi).

E’ bene ribadire che la dicotomia alto/basso, è relativa al movimento della mascella e non ha niente a che vedere con l’altezza, quale caratteristica di una voce o di un suono (basso/acuto).

Nelle lingue moderne vi è stata la tendenza a chiudere i dittonghi antichi. Ad esempio eu ha assunto l’esito di , ovvero e chiusa. Il dittongo au, ultimo a chiudersi, tende a farlo in o: ausir = udire; lauru = alloro (nel sardo); causa = cosa (nel sardo, romagnolo; si conserva invece nel rumeno).

Questo perché nelle lingue neolatine si assiste alla fusione in un’unica vocale della ĭ con la ē, nonché della ō con la ŭ latine (con esiti rispettivi di ed ).

(vedi anche http://www.latinovivo.com/curiosita/parole.htm)

Con il passaggio dal latino ai vari volgari vi è stata anche la perdita della quantità, che caratterizzava quella lingua, distinguendo tra vocali lunghe e brevi.

A cosa è dovuta questa perdita? La probabile causa è addebitabile all’espansione del latino lontano da Roma; dunque al contatto del latino con lingue che non avevano il senso della quantità (cioè il rafforzamento espressivo) e avevano difficoltà a riprodurla. Sant’Agostino, ad esempio, sosteneva che le orecchie africane non riuscivano a distinguere tra vocali lunghe e brevi.

Il sistema fonologico latino combina quattro consecuzioni:

vocale breve – consonante breve                     es. gŭla

vocale breve – consonante lunga                     es. gŭtta

vocale lunga – consonante breve                     es. sōlus

vocale lunga – consonante lunga                     es. stēlla   (poi nel tardo latino: stĕlla)

La consecuzione arcaica lunga – lunga con il passare del tempo tende a sparire, per cui si avrà in seguito stĕlla, come *meccum diventa mecum (da mēd+cum); missi diventa misi (da mīt+si), ma da cūpa (nuca), attraverso vari apparentamenti con altre lingue si passa a cŭppa (coppa), l’eccezione che conferma la regola? La domanda è d’obbligo, come dirò in chiusura…

La lunghezza (ciò che noi oggi rendiamo volgarmente con l’espressione doppia) consentiva al latino di distinguere tra due parole, che oggi nel volgare, spariti quegli esisti confondiamo (fāta o făta? Possiamo incontrare chi sostiene che fata derivi da fautuoe [compagna del fauno] o da fatum [destino].

Nel latino più tardo prende il sopravvento la vocale (doppia o scempia), distinta da ciò che noi oggi chiamiamo accento.

Totum (contatto rafforzativo) = tutto

Bruto = brutto

Bucca = bocca

Maccu = matto

La doppia italiana proviene dunque dalla lunghezza latina, ovvero dal valore linguistico latino di quantità.

Condiviso ciò, sperando che il vostro sonno sia lieve e vigile, adeguato ad un insegnamento ipnopedico, vorrei farvi riflettere sull’importanza delle lingue e in primo luogo della lingua materna. Considerato che il mio pubblico è prevalentemente “italiano”, peraltro lingua nella quale mi sto esprimendo, vorrei ricordare che l’italiano (dialetto fiorentino) è rispettabile come tutti i dialetti, ovvero le tante lingue materne da tutelare, perché conservano un inestimabile tesoro dialettologico e storico.

Ricorderei telegraficamente, che il Manzoni, su incarico savoiardo, volle estendere il fiorentino a tutto il neo stato italiano e che quel dialetto era conosciuto allora da meno del 2% della popolazione. Lingua artificiale per stato artificiale.

Lo contrastò Graziadio Isaia Ascoli, glottologo, ritenendo che fosse più giusto che si formasse una koinè in modo naturale, mantenendo le diverse parlate locali, salvo tutelare le vere e proprie lingue presenti.

La ricetta Manzoni ha funzionato grazie a tappe forzate e al grande sponsor che ne fu il fascismo. Oggi, graziadio, assistiamo al suo fallimento… mettete a parlare un veneto e un calabrese medi o un lombardo e un napoletano, per avere la controprova. Quanto alle lingue minoritarie, lo stato le ha dovute riconoscere, sebbene dopo oltre mezzo secolo dalla Costituzione, che lo imponeva.

Tornando alla domanda d’obbligo lasciata in sospeso più sopra, siccome ogni studioso può dimostrare tutto e il contrario di tutto, abbandonatevi pure a un sonno nichilista e sognate che tutto ciò non esista e siamo tutti Alice in wonderland o Pinocchio nel paese dei balocchi.

 (filologia romanza – 15.12.1995) MP

poēsie = poeesie = poésie

Riferimenti: poēsie = poeesie = poésie

Commenti (35 +2)

37.scrive:

23 Luglio 2008 alle 23:22

M., non ho molto tempo, compiti da correggere e riunione…ti passo i codici per cambiare solo il font:
font face=”carattere della scrittura” color=nome in inglese del colore
size=”da 1 a 10″> INSERISCI IL TESTO
Attenzione:In CARATTERE SCRITTURA inserisci il nome del carattere tipo monotype corsiva o gotica. E’ a tua scelta.
In NOME IN INGLESE inserisci il nome del colore in lingua inglese.
In DA 1 A 10 indica la grandezza della scrittura ti consiglio la 3 o la 4.
Poi ancora se vuoi scrivere una parola depennata è molto semplice prima e
dopo la parola inserisce questo codice:
parola
e il gioco è fatto. Ciao bacio, Sà

ALICE in wonderland
36 #
verdana marten
84.222.222.204
Inviato il 23/07/2008 alle 19:38
infatti con font non cambi la testata cambi il carattere e il formato del’articolo. Può lasciare Times e aumentare la size certamente. Sui commenti invece non si può intervenire, Forse un consiglio potrebbe dartelo fruscio. Il suo blog e 1fruscio.blog.tiscali.it. Se gli scrivi spiegando che vorresti solo che i commenti fossero più grandi magari ti dà una dritta.
Oppure lo sa danydonna. Il suo blog è playyy.blog.tiscali.it
Ciao.

35. verdanascrive:

23 Luglio 2008 alle 19:21

Te li mando io i codice per cambiare i font! Ma potevi pure chiedermelo no?

prima di iniziare il corpo del tuo testo scrivi questo codice il font face è lo stile, Tiscali ne accetta pochi devi provarli in anteprima per vedere se te lo ha preso, di solito accetta appunto Georgia,Tahoma, Black Chancery. Comic Sans MS, Monotype corsiva> size= è la grandezza del carattere da 2 che è molto piccolo fino a 10 12 ma sono enormi! color= è il colore scrivilo in inglese o cerca le tabelle numeriche, meglio in inglese, anche qwui alcuni colori non li prende.> Che ce voleva! Un bacio assassino. Il coniglio tace. Lo faccio in umido?

ALICE in wonderland
34 # bibi
88.63.27.74
Inviato il 23/07/2008 alle 13:55
Complimenti per il tuo blog… Ho visto che hai scritto in sardo sul mio e mi sono incuriosita 🙂

33. gioscrive:

30 Novembre 2006 alle 08:52

Ciao Angel
sono un pò impegnata a scuola… benché sia l’ultimo anno… e passo pochissimo a salutare gli amici…
durante le vicine vacanze mi farò viva.
Ciao

32. jovellyscrive:

29 Novembre 2006 alle 19:33

ooooo finalmente sono riuscita ad aprire la tua pagg…connessione di cacca!
molto bella la tua dissertazione sulla LIMBA
io nelle tue zone ci scendo forse lunedì…x un convegno sugli scioperi dei giornalai…come avrai sentito…casini..
oppure non lo so!
caro…a presto! fammi sapere se hai msn!
:******************

31. federico2005scrive:

29 Novembre 2006 alle 14:48

ei ciaooo!!
dei ffilm che mi citi non ne ho visto ancora uno,ma la trilogia sarà una mia futura visione!!
un abbraccio sinceroooo!

30. Jean Harlowscrive:

29 Novembre 2006 alle 12:40

Ciao Angel caro…come stai?
Io sveglia da un oretta e mezza, dopo un pò di disegni mi metto qua e scrivo un pò…poi doccina , trucco, scelta dell’abito…e università.
Sai, credo che se ti avessi messo fra le cose che amo saresti gia mio marito (come puoi notare non ho citato nemmeno Dave… non ve lo meritate voi…)

un bacio grande J.

29. verdanascrive:

29 Novembre 2006 alle 08:35

HAI POSTA ANGIOLETTO!

28. fiorescrive:

29 Novembre 2006 alle 00:04

da quali lontananze, da quali abissi oceanici riemergi? Da quali iperuranei arrivi planando?

27. falivenesscrive:

28 Novembre 2006 alle 23:06

…Esplodo io se non ti dai da fare!!!

26. Jean Harlowscrive:

23 Novembre 2006 alle 19:21

Io odio gli interisti!No scherzo…nn mi interessa…
Hai visto che J. torna sempre Jean?hehehe…ma che viaggiatore sei!Motivo dei tuoi spostamenti?

Comunque rimango per la monarchia…inutile, starò sempre dalla parte del più forte…
Un bacio Jean

25. Jean Harlowscrive:

22 Novembre 2006 alle 14:16

Ma questo nuovo post???
Come stai caro?
Qua tutto splendidamente…bugia…
un soffice bacio

24. falivenesscrive:

20 Novembre 2006 alle 09:32

felice settimana, appena posso ti invierò i codici che ti cambieranno solo il Font!!!
Bacio Sà

23. ivy phoenixscrive:

18 Novembre 2006 alle 18:08

appena ho fiato ti rispondo…
happy domenica

22. Jean Harlowscrive:

17 Novembre 2006 alle 12:41

Passavo a salutare ed a augurare un buon week…
Bacio J.

21. Jean Harlowscrive:

16 Novembre 2006 alle 22:11

Come mai il piede?
Come mai il piede?
Come mai?
La mia ossessione, la mia malattia…non chiedere non chiedere mai mai mai…ma invece di chiedere cerca di leggere sempre fra le righe…
Un dolce bacio mio angelo custode

20. jennynutellascrive:

11 Novembre 2006 alle 20:23

La lingua incanta, racconta, eccita, invoglia, stupisce, accarezza, offre…Un`arma di seduzione pazzesca, piena di fascino e di sensuale mistero se usata da una donna che sa quello che vuole… o da un uomo che ti trafigge il cuore….=) Grz per la visita al mio blog e a presto, spero. Big kisses, Jenny

19. falivenesscrive:

10 Novembre 2006 alle 21:39

Domani se ho tempo ti invio i codici html per cambiare il font!!!!!!!!!!!!!!!!

  1. falivenesscrive:

10 Novembre 2006 alle 21:38

E? nnata iere
è doce comm?o mare,
ca? t?accarezza a sera
o’ core nun te ?nfonne
e nun ?o saje lassà.

E? nnata iere
e tene ll?uocchie nire
ll?uocchie r?a terra mia
ca? nun ttè’ ppuò scurdà.

E? nnata iere
e tene arinte ?o fuoche
c?abbruscia e nun fa male
ma nun fà arrupusà .

E? nata iere
tene a vucchella rossa
rire , te mette n?croce
cu ricciulille n? fronte
senza nun se po? stà.

Maronna comm?è bella
Se chiamma ?Libertà?.Nenè

La Partenope terra ti risponde così;-)

17. Angelascrive:

10 Novembre 2006 alle 16:52

Si Macerata, di Paole ne conosco qualcuna, ma nn saprei, sei Sardo?
Ciao!!!!

16. amanitascrive:

10 Novembre 2006 alle 14:01

adoro la fonetica! mì che ho changé l’indiriss! un bacio

15. Jean Harlowscrive:

9 Novembre 2006 alle 22:45

Ciao tesoro…questa sera non ci siamo proprio…lui mi blocca, mi fa soffrire, mi blocca, ho mille cose da fare e lui blocca tutto, sto da cani.
Ho bisogno di un uomo, un vero ragazzo con cui condividere tutto…
mi fa male il piede destro, questa sera il dolore è insopportabile…
tua J
ti manderò presto le foto con i quadri

14. onescrive:

9 Novembre 2006 alle 21:28

ma il blù….non lo capita….????

13. onescrive:

9 Novembre 2006 alle 21:02

kazzo ke lezione….
ci ripasso a mente fredda…
ciao one

12. Angelascrive:

8 Novembre 2006 alle 16:55

A dire il vero devo ancora laurearmi, studio lettere moderne all’università di Macerata e lavoro part time in una biblioteca, cmq sono davvero lusingata che mi si scambi per una docente…

11. Angelascrive:

7 Novembre 2006 alle 11:10

La quantità riguarda solo le vocali, dunque le doppie in italiano non credo derivino dalla perdita della quantità, la consonante che segue una vocale lunga non è sempre raddoppiata, la regola non vige, o sbaglio? La perdita della quantita, è un fenomeno dovuto probabilmete alla naturale tendenza del parlante ad eliminare tutto ciò che è eliminabile senza alterare la comprensione, la lingua tende da sempre a seguire un processo economico, in cui tutto ciò che non è indispensabile viene lentamente escluso: ciò è evidente al giorno d’oggi con la graduale scomparsa del congiuntivo nella lingua parlata, e del futuro che è ancora meno usato del congiuntivo, e che sta scomparendo anche dalla lingua scritta senza che nessuno se ne accorga, sostituito sempre più spesso dal presente, senza che ciò alteri minimamente la comprensione della frase (es. “più tardi esco a fare due passi”, o “l’anno prossimo vado in vacanza in Marocco”, nessuno dice più “più tardi andrò a fare due passi”). La perdita della quantità è un fenomeno che inizia a diventare evidente a partire dal IV sec d.C. per tanto appartiene al latino tardo, in concomitanza con l’ormai segnato declino totale dei casi in favore dell’uso delle proposizioni, tutto ciò corrisponde ad un’esigenza dei parlanti di semplificare una lingua che evidentemente aveva dei connotati troppo arcaici ed elaborati? D’altra parte la vittoria della semplicità è evidente in ogni momento della storia della lingua: non è forse l’inglese la lingua che si va diffondendo sempre più, lingua tanto semplice quanto povera, che introduce il maggior grado di comprensibilità tra parlanti di tutti i continenti?

10. verdanascrive:

6 Novembre 2006 alle 23:34

azz… che post… che ti sei mangiato, un pane d’haschish? mi pare che qualcuno risciacquò i panni in Arno, no?
Buone nuove. Lucido il piatto d’argento.

9. Jean Harlowscrive:

6 Novembre 2006 alle 23:25

Per quale aspetto siamo simili?
Un bacio grande…tua J.

8. ivy phoenixscrive:

6 Novembre 2006 alle 22:24

oh maaaiii goooaaad!
ehm meglio che glielo spieghi sì…
moooolto meglio prima che si spinga ancora più in là…..

7. pecscrive:

6 Novembre 2006 alle 13:59

Ti lascio un bacio.. co la lingua ovviamente!

6. falivenesscrive:

5 Novembre 2006 alle 10:14

Ascolta ti volevo avvisare che c’è una petizione urgente ed importante da firmare:PER L’ABOLIZIONE DEI COSTI DI RICARICA DEI TELEFONI CELLULARI FIRMATE LA PETIZIONE PER VOI E PER I VOSTRI FIGLI, PER I VOSTR AMICI; PER LA LEGALITA’ E CONTRO LE TRUFFE!!!cIAO tVB:-)Nenè

P.S. lezione da aula magna tornerò a gustarla meglio

5. giampaoloscrive:

4 Novembre 2006 alle 19:15

Che belli i dialetti,radici della nostra tradizione che si tramanda di padre in figlio.E che lingue nella foto!!!ciao

4. ivy phoenixscrive:

3 Novembre 2006 alle 16:00

ma questa è una lezione di linguistica universitaria…

3. Jean Harlowscrive:

1 Novembre 2006 alle 21:21

Ed è per questo che non ti libererai di me tanto facilmente!!!!

2. Jean Harlowscrive:

1 Novembre 2006 alle 17:05

O dorothy de il mago di oz….interessante …io la lingua me la dovrei cucire più spesso…
Che giornata detestabile oggi…voglio che arrivi la sera sono poco tollerante, odio, volevo stare sola oggi…
jean

  1. cinqueconfiniscrive:

31 Ottobre 2006 alle 03:53

dio santo…mi hai stordito….

ZÎZNASE

bilgelik sevgisi...bilgi aşkı

Le foci dell'Eufrate

ovvero le frasi che urlo di notte

Falcerossa - Comuniste e comunisti

La Pasionaria: Meglio morire in piedi che vivere in ginocchio

Astrogirl

Obsession driven to infinity

Mente Virtuale

tutto ciò che vuoi scoprire online, e molto altro!

Creative minds.

When you are young , your thoughts are younger.

Il suono della parola

dedicato a Guido Mazzolini

Doduck

Lo stagismo è il primo passo per la conquista del mondo.

Sfumature e Sogni d'Inchiostro

✿ La Biblioteca di Regi e Ale ✿

Racconti Ondivaghi

che alla fine parlano sempre d'Amore

Ghor_Ghumakkad

so much to see...so much to do !!!

poeesie02

VERSUS VERSO

La Page @Mélie

Contre le blues, le meilleur remède, c'est le rock

Discover WordPress

A daily selection of the best content published on WordPress, collected for you by humans who love to read.

Longreads

Longreads : The best longform stories on the web

WordPress.com News

The latest news on WordPress.com and the WordPress community.