SCHINITZUS PO SARDIGNA

Lezioni condivise 39 – Francesco d’Austria d’Este

28 Feb 2010 @ 7:39 PM

Un importante documento di storia della Sardegna del primo ottocento è certamente da la Descrizione della Sardegna, relativa al 1811/12 di Francesco d’Austria Este, ritrovata e pubblicata da Giorgio Bardanzellu nel 1934.

E’ un testo d’impatto un po’ esotico e prezioso, di autore illustre – il futuro duca di Modena, capitato in Sardegna in circostanze particolari – che si degnò almeno di scrivere qualcosa e di una certa utilità storica… meglio di altri che passati dalle nostre parti in anni precedenti e successivi non ci hanno degnato di parola.

Francesco d’Austria d’Este, figlio di Maria Beatrice d’Este e dell’arciduca Ferdinando d’Austria, governatore della Lombardia, prima di diventare Francesco IV, duca di Modena nel 1815, fece, nel 1811, un breve viaggio in Sardegna, aveva allora 32 anni ed era esiliato dalle sue terre, sotto il dominio napoleonico.

Lo scopo del suo viaggio era di natura politica, un tentativo di congiura contro il Bonaparte per il quale intendeva avere l’appoggio di Vittorio Emanuele I, ma soprattutto politica matrimoniale… Infatti dopo aver tentato di sposare Paolina Bonaparte e l’arciduchessa Maria Luisa d’Austria (poi sposa di Napoleone) – che lo rifiutò in quanto violento – le sue attenzioni dinastiche si spostarono sulla primogenita del re di Sardegna, la nipote Maria Beatrice, figlia di sua sorella, l’arciduchessa e regina Maria Vittoria Teresa.

Questo matrimonio poteva avere un grande rilievo politico, perché in Sardegna, a differenza del Piemonte, non vigeva la legge Salica e, in mancanza di figli maschi sia del re, sia di Carlo Felice, Maria Beatrice era candidata alla successione.

In realtà la legge Salica era stata estesa alla Sardegna dai patti di famiglia sabaudi, ma senza il consenso del parlamento sardo (gli Stamenti o Cortes); il che consentiva, all’occorrenza, di invalidare un eventuale trasferimento della successione al ramo collaterale della dinastia, cioè al principe di Carignano Carlo Alberto, peraltro in quel periodo lontano dal Regno, ma anche in considerazione degli atteggiamenti filo-francesi della sua famiglia.

Il giudizio storico su Francesco IV Granduca di Modena è controverso, giudicato nemico acerrimo dai liberali, per alcuni fu invece un eccellente amministratore del ducato. Pare protesse le classi povere, favorì l’agricoltura e si atteggiò a mecenate verso ogni tipo di ricerca, specie quella scientifica.

Nel 1812 dunque Francesco sposò la principessa Maria Beatrice Vittoria di Savoia (1792-1840), lui morì il 21 gennaio 1846 all’età di 66 anni.

Giunto in Sardegna per i motivi anzidetti, egli fece un viaggio nell’isola, la cui vita (non solo quella di corte) commentò in un diario quotidiano di oltre ottanta pagine, trattando anche la posizione strategica, la vita, le tradizioni, i cibi, la musica, i balli, la sanità, la politica, in modo molto formale, ma efficace sotto il profilo storico.

Attraverso questo importante documento – che riguarda peraltro un anno cruciale della storia sarda, s’annu doxi, drammaticamente entrato nei modi di dire popolari come riferimento a sventure, senza che molti si rendano conto che il riferimento è al lontano 1812 – scritto in modo minuzioso, ricco di particolari, una sorta di inventario dello stato dell’isola del tempo, abbiamo importanti notizie anche sulla carestia e la conseguente peste che colpì la Sardegna in quegli anni, riversando gli effetti soprattutto su Cagliari.

La Sardegna fino al 1806 ebbe come viceré Carlo Felice, in quell’anno Vittorio Emanuele tornò in Sardegna (i reali facevano la spola con la penisola in funzione delle vicende napoleoniche).

Erano anni in cui si discuteva di misure agrarie, la prima illuminazione pubblica a Cagliari (1815)… ma quell’anno, il 1812, quello de “su famini de s’annu doxi”, si assistette all’invasione della città da parte dei contadini dei villaggi, il cui raccolto era andato male e cercavano lavoro in città, era l’anno della schedatura dei mariuoli (contadini che per studiare all’università facevano i servetti), dell’epidemia pestifera.

Il futuro granduca descrive i membri della corte presenti in Sardegna, i loro palazzi, le giornate. E’ ostile verso Carlo Felice e verso la sua vita monotona.

Il manoscritto è tuttavia disordinato, probabilmente scritto per uso personale.

Descrive i quartieri di Cagliari: la lodata Marina (Lapola), allora il quartiere più attivo. Cita la Chiesa sant’Agostino, nel largo, incuneata in un palazzo, la presenza dei gatti, la malaria – con descrizioni drammatiche che ricordano pagine manzoniane – i morti per strada, il lazzaretto… Ci dà anche notizie particolari come quella che si poteva accedere a un titolo nobiliare mettendo a dimora quattromila ulivi.

Riguardo al resto della Sardegna, è minuziosa la descrizione di Alghero, definita “L’unica fortezza vera in Sardegna. Tutta la città, e fortezza è al piano al Mare. Da una parte il mare bagna le mura della fortificazione… Poi vi è dalla parte di terra verso Mezzogiorno un bastione grande con una grande torre, grossa, rotonda, i cui muri sono grossi due tese, e dodici tese di circuito, ove sono i prigionieri di Stato…”

Fosse quello che fosse il d’Austria d’Este, apprezziamo e condividiamo il suo modo di valorizzare un viaggio, di essere stato un attento osservatore e di averci tramandato la sua particolare visione della Sardegna del tempo.

Descrizione della Sardegna (1812) – Francesco d’Austria-Este (a cura di Giorgio Bardanzellu), introduzione alla edizione anastatica di Carlino Sole. Edizioni della Torre, Cagliari, 1993.

(Storia della Sardegna – 19.4.1996) MP

Commenti (6)

Schinítzus po Sardigna
6 #
gabbia nella
gabbianella@alice.it
82.58.217.169
Inviato il 02/04/2010 alle 00:18
Vedi? Pensi subito a tenermi a pane e acqua!
Povera nella gabbia!

Schinítzus po Sardigna
5 #
ivy phoenix
edera.fenice@tiscali.it
109.113.28.150
Inviato il 28/03/2010 alle 22:52
urka… che commento emma…
beh sembra una lingua straniera…
ciao.. sempre le tue lezioni che arricchiscono la nostra cultura..

Schinítzus po Sardigna
4 #
tertium non datur
giuliapenzo@alice.it
87.0.32.1
Inviato il 22/03/2010 alle 23:42
tertium non datur,
ma un terzo commento sì… 🙂 )

Schinítzus po Sardigna
3 #
g
giuliapenzo@alice.it
87.8.244.241
Inviato il 20/03/2010 alle 19:39
Sì, per il titolo, mi ero accorta ed è un’escamotage simpatico per attirare alla lettura.
Sulla legge salica, certo, concordo per l’ingiustizia sottostante e sulla discriminazione crudele.
Dicevo che per assurdo in questo modo molte donne si sottraevano a matrimoni che potevano essere utilizzati per secondi fini. In realtà mi era balenato proprio come pensiero assurdo, conoscendo poi i matrimoni combinati all’epoca.

Schinítzus po Sardigna
2 #
emma
giuliapenzo@alice.it
82.60.161.36
Inviato il 19/03/2010 alle 23:42
schinítzu, nm: ischinitzu, schinnitzu, sciníciu, scinitzu, sfinítziu, sfinitzu zenia de idea chi no lassat istare in pasu, coment\’e pidinu pro cosa chi si timet o chi si tiat cherrer a presse, chi no s\’idet s\’ora de aer o de fàghere / s. de brenti = afinamentu, isanimamentu afródhiu, arreolu, fazellu, finitzu, frenédiga, furighedha, pestighinzu, pidinu, pistu su spédhiu ponit scinitzu ¸ fillus mius, candu no seis in domu tèngiu unu schinitzu!… ¸ allodhu torrau, no tenit assébiu: a ndi tenit de scinitzu! ¸ dh\’anti portada a su spidali ma teniat giai su scinitzu de sa morti, e difatis s\’est morta una pariga de oras apustis 2. ti biu a bisur\’e fàmini: ita tenis, schinnitzedhu?! irrequietézza, smània
Ho imbroccato il termine giusto? Mi pare strano, mi verrebbe da capire piuttosto: descrizione…
Povera Maria Beatrice! A quanto pare era veramente violento: è morta a 48 anni, mentre lui a 66…
La legge salica qualche volta salvaguardava le donne da cattive mire. A quanto pare in Sardegna non funzionava così.
Menomale che siamo ancora nell’anno 10.
Buona notte
emma

Schinítzus po Sardigna
1 #
lori
processoallaparola.splinder.com
diotima47@hotmail.it
93.46.71.142
Inviato il 18/03/2010 alle 20:59
ma…come hai fatto a mettere la musica? io…io…ho voglia di chiuderlo il mio esautorato anemico blog. Meglio venir qui a studiare la Storia.

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