Lezioni condivise 28 – Su fàmini de s’annu doxi
27 Feb 2009 @ 1:32 PM
Ci sono avvenimenti nella storia che entrano così profondamente nell’immaginario collettivo che, tramandandosi di generazione in generazione, sembra siano avvenuti in tempi relativamente recenti, perché ce ne ha fatto cenno il nonno e a lui ancora il nonno e via dicendo; o anche perché certi fatti si ripetono ciclicamente nella storia.
E’ certamente il caso delle carestie, pesti, calamità naturali, guerre, che hanno spesso una conseguenza comune, la fame.
La fame è ricordata dall’uomo a prescindere dai libri di storia, ha riferimenti cronologici precisi, ma si confonde con altra fame, per cui viene evocata senza differenze “su fami de s’annu doxi” (e s’intende il 1812, ma la percezione temporale è ormai persa), definito anche “s’annu de su famini”, o “su fami de su quarant…” (e qui c’è ampia facoltà di scelta, in quanto il riferimento varia a seconda dell’interlocutore di un arco di tempo che va dal quarantatre al quarantotto… seconda guerra mondiale).
A noi bambini “viziati” ci ha sempre accompagnato un tormentone simile: “chi teniast su famini chi tenia deu me in su quarantaquattru, bidiast comenti tu ddu papasta!” (se tu avessi la fame che avevo io nel 1944, mangeresti rapidamente tutto di sicuro).
Lo scenario del 1812 in Sardegna fu dunque drammatico, le piogge eccessive degli anni precedenti, impedirono la semina e ne derivò, specie quell’anno, una grave carestia e la conseguente peste.
Le descrizioni che si hanno di Cagliari in quell’anno ricordano molto da vicino la Milano manzoniana del seicento.
Voglio brevemente descrivere il contesto politico/amministrativo di quegli anni.
Ho già fatto cenno in precedenti post a come i piemontesi si sono insediati nel Regno di Sardegna, alle loro convenienze, al loro sfruttamento, ai diversi tentativi di disfarsi dell’Isola, al banditismo che si opponeva alla loro iniqua amministrazione.
In questo quadro, i pochi spiragli di luce sull’Amministrazione sarda, seppur sempre di natura reazionaria, erano dovuti ad alcuni viceré più attenti a qualcosa che non fosse esclusivamente l’esazione delle tasse e più preoccupati, dal loro punto di vista, allo stato dell’Isola.
Nella seconda metà del settecento venne segnalata al Re la necessità di dividere il territorio in Province (come avveniva già in Piemonte) e nel contempo istituire in ognuna di esse una Prefettura, che sovrintendesse in particolar modo alle questioni economiche e all’ordine pubblico (negli anni sessanta del settecento, in un anno, l’attività banditesca aveva ucciso 760 buoi da lavoro per contrastare il potere feudale, eredità spagnola.
Il Re (Carlo Emanuele III) non accolse l’istanza, sostenendo che l’inserimento di nuovi funzionari nel territorio avrebbe limitato il potere feudale, facendo osservare che vi erano già i Consigli Comunitativi (una fattispecie analoga agli attuali Consigli Comunali) a limitare quel potere.
Vittorio Amedeo III, che era Re allo scoppio della Rivoluzione francese, si servì di una memoria sulla Sardegna scritta dal conte Rossi e dopo i deboli tentativi di attacco giacobino del 1792/93, fece costruire delle piazzeforti per la difesa militare e progressivamente affiancò ai militari dei funzionari amministrativi (Intendenti). Con il passare del tempo essi si occuparono in particolare di aspetti produttivi e furono affiancati da giudici (amministratori della giustizia nei territori periferici) e governatori (legati all’attività militare).
Vi fu dunque un complesso percorso che, dal 1807 al 1814, portò all’istituzione delle Prefetture in Sardegna. Il territorio fu diviso in quindici province (otto a settentrione, sette a meridione).
I prefetti ebbero tutti i poteri degli intendenti e dei giudici, dunque di natura economica e giudiziaria. Il percorso non fu esente da problemi, visto che il nuovo apparto si scontrava con quello feudale, costituendone sotto diversi aspetti un doppione. Anche il feudatario, infatti, aveva una struttura giudiziaria, dai tribunali alle carceri.
Si decise pertanto che i tribunali feudali dovessero funzionare solo per la prima istanza (il primo grado). La seconda spettava alla Prefettura.
Iniziò così lo scontro con le istituzioni feudali (soprattutto in mano a spagnoli che ormai si erano stabiliti in Sardegna). La Spagna non poté intervenire in loro difesa in quanto occupata dai francesi.
Nacquero gli archivi, il controllo sull’operato dei Consigli Comunitativi, ma non fu esclusivamente un controllo sull’amministrazione, venivano controllati anche i costumi e le idee della gente. Nasceva insomma lo stato di polizia.
I Prefetti in genere erano sardi, in quanto nominati dal viceré; si affrontò anche la soluzione dei loro problemi logistici.
Ciò si compiva sotto Carlo Emanuele IV e Vittorio Emanuele I.
I sardi, assoggettati e immobilizzati dalla burocrazia, potevano ben dire che si stava meglio quando si stava peggio.
Questo intricato controllo sociale non fu capace di evitare s’annu de su fàmini, fame solo per il popolo s’intende.
(Storia della Sardegna – 27.3.1996) MP

Commenti (17)
CHI TENIAST SU FAMINI CHI TENIA DEU…
17 #
notimetolose
notimetolose.myblog.it
notimetolose@virgilio.it
151.30.158.200
Inviato il 17/06/2012 alle 20:14
Il suono del dialetto è musica in generale che arricchisce e affascina, così come la calata regionale. Quando poi è lingua sale di importanza e diventa cultura
CHI TENIAST SU FAMINI CHI TENIA DEU…
16 #
Benny
silenziosaluna.blog.tiscali.it
87.9.43.110
Inviato il 08/07/2009 alle 21:39
CIAO ANGELLLLLLLLL! 😀
CHI TENIAST SU FAMINI CHI TENIA DEU…
15 #
Benny
silenziosaluna.blog.tiscali.it
82.53.152.204
Inviato il 07/04/2009 alle 21:48
altre scosse..un altra alle 19.50 ca s’è sentita nitidissima anche qui a roma..c’è tanto spavento..ma niente di grave a parte qualche tubatura rotta..c’è stato anche stamattina alle 10.30..
CHI TENIAST SU FAMINI CHI TENIA DEU…
14 #
diotima
93.46.64.113
Inviato il 07/04/2009 alle 02:14
non ci sarà mai fine al peggio…sbrighiamoci a fare un’orgia!
“saggi” dice il padrone
CHI TENIAST SU FAMINI CHI TENIA DEU…
13 #
Benny
silenziosaluna.blog.tiscali.it
79.36.223.70
Inviato il 05/04/2009 alle 22:33
Ehehehe io faccio d’Artagnan però! 😀
Cmq no non sono sarda..sono romana ma fidanzata con un sardo :p
CHI TENIAST SU FAMINI CHI TENIA DEU…
12 #
Benny
silenziosaluna.blog.tiscali.it
82.55.234.125
Inviato il 04/04/2009 alle 13:21
Ciau Angel! 😀
Buongiorno a te e alla Sardegna! Tra una settimana arriverò anche io!!!! **
CHI TENIAST SU FAMINI CHI TENIA DEU…
11 #
bluantho
vitaesogno.blog.tiscali.it
151.61.159.249
Inviato il 03/04/2009 alle 18:17
interessante! la storia mi piace molto e andrò a leggere a ritroso
ciao!
CHI TENIAST SU FAMINI CHI TENIA DEU…
10 #
Maryloo
maryloo.blog.tiscali.it
87.24.231.181
Inviato il 02/04/2009 alle 17:58
Dai, sentiamo la bugia…
CHI TENIAST SU FAMINI CHI TENIA DEU…
9 #
cleide
62.10.184.60
Inviato il 01/04/2009 alle 14:14
Cappellesi for ever.)))
Scherzo scherzo. Scherzavo anche prima. Era solo per dire che se il nemico operasse bene, non avrei difficoltà ad ammetterlo. ma già vedo ombre, quindi..))
CHI TENIAST SU FAMINI CHI TENIA DEU…
8 #
andreapac
andreapac.blog.tiscali.it
79.27.13.2
Inviato il 31/03/2009 alle 22:10
Io sono dell’Empoli
CHI TENIAST SU FAMINI CHI TENIA DEU…
7 #
celia
78.15.187.171
Inviato il 31/03/2009 alle 21:37
Angel deo no apo fattu nudda a Alessandra Broncio. No apo mancu bidu sa fotografia proitte deo no tenzo sa registrazione in caralibru e cando asa iscrittu su link no podia abbaidare nudda. Ma tue tenes sa fissa du custu caralibru e deo in cui no bi soe. No bi soe !!!!
Tottu bene?
Mi’ che il figlioccio di Silvio noto Cappellacci si sta dando da fare… poveri noi !
Basu
CHI TENIAST SU FAMINI CHI TENIA DEU…
6 #
ivy phoenix
donotpanichereiam.blog.tiscali.it
78.12.160.110
Inviato il 31/03/2009 alle 20:13
e non è detto che la fame non ritorni…
no, non è per lo studio che non ho tempo ma per altri più importanti problemi.. che vuoi.. la vita è fatta anche di combattimenti.. e in questi mesi devo dimostrare chi sono..
CHI TENIAST SU FAMINI CHI TENIA DEU…
5 #
diotima proletaria
93.46.65.206
Inviato il 31/03/2009 alle 15:17
negli anni ’60 mio padre, sarto in pensione anticipata per invalidità, percepiva novemila lire al mese (pensione per gli artigiani); mia madre, ex magliaia impedita a continuare il suo modesto lavoro, dall’imposizione di tasse assurde, percepiva una pensione sociale di 680 lire un mese si e uno no.
Per poter farmi frequentare l’università mio fratello, dall’America ci inviava ogni mese un assegno.
Ma non ho mai potuto studiare su un libro “mio”.
CHI TENIAST SU FAMINI CHI TENIA DEU…
4 #
Paola
lamiavitabellaebrutta.blog.tiscali.it
159.213.40.2
Inviato il 30/03/2009 alle 11:20
…chissà perchè nelle disgrazie i poveri ci rimettono sempre…e sembrano uguali in ogni parte del mondo…:-(
CHI TENIAST SU FAMINI CHI TENIA DEU…
3 #
celia
78.15.207.27
Inviato il 19/03/2009 alle 23:36
Passo passo… io da te passo sempre ma ho poco tempo anche per commentare. Come avrai notato è anche un po’ che non posto.
No, non sono io su Caralibru se ci fossi te lo direi senza problemi.
Non tenzes dudas che no bi suni, si soe su caralibri ti lu naro ma no bi soe… ca no mi piaghet po nudda e no tenzo tempus mancu po istare in su blog. Tue o tottus mi paret chi sezzis incue, paga tzente in su blog… mi ista attentu a calchi bella ‘emmina 🙂
Ma tenes ancora amistade cun sa pedagogista? Mi’ chi cussa istoria m’ha fattu a riere mi’…. 🙂
Unu basitteddu .
CHI TENIAST SU FAMINI CHI TENIA DEU…
2 #
diotima
89.97.102.254
Inviato il 19/03/2009 alle 09:38
negli anni ’60 del boom economico ho fatto la peggiore fame della mia vita; aspetterò che tu arrivi a quella lezione
🙂
CHI TENIAST SU FAMINI CHI TENIA DEU…
1 #
NEnet
tuttinsieme.blog.tiscali.it
82.55.91.149
Inviato il 19/03/2009 alle 00:13
Carissimo!!! E’ sempre un piacere leggerti … e proprio del Sommo, in un commento al post di Sergio ho riportato un passo … della nostra questione sul G8 tutto tace .. ovviamente …
Mandi Nenny
