SARDOS ETIAM, QUI NON LATII SUNT…

Lezioni condivise 65 – Linguistica sarda

 31 Mag 2012 @ 7:48 AM

E’ noto che i romani, man mano che ampliavano il loro impero, imponevano anche la propria lingua, il latino. Immaginando quella vasta area linguistica, non dobbiamo pensare al radicamento di un idioma perfettamente identico alla lingua di Roma, ma comunque variabilmente uniforme, giacché si sovrapponeva alle lingue originarie, che in qualche modo lo contaminavano, generando territorio per territorio un superstrato linguistico, oltre a costituire un substrato. Un altro elemento di differenziazione – giacché l’impero romano non sorse di colpo con la bacchetta magica, ma si ampliò o si restrinse nell’arco di undici secoli (quello d’occidente) – è costituito dalle differenti ondate linguistiche di un latino mutato rispetto a conquiste precedenti (basta anche un solo secolo perché una lingua subisca dei cambiamenti significativi) e dunque si presentava nel tempo, ai diversi popoli assoggettati, in forme, soprattutto lessicali, nuove.

Un fenomeno molto più rilevante si verificò alla caduta dell’impero, quando con la formazione di nuovi stati o domini, molto più frammentati, sul latino si sovrapposero con modalità differenti da luogo a luogo, nuovi idiomi o in ogni caso, non essendovi più un governo centrale unitario, la lingua prese una strada differente da stato a stato, da territorio a territorio, dando vita alle lingue romanze (o neolatine), imparentate ma diverse, anche questa volta con difformità spazio-temporali, mutazioni e contro mutazioni, fino alla situazione attuale.

Tuttavia, parlare di situazione attuale è più facile da dire che da spiegare, infatti, esagerando, potremmo quasi dire che per ogni linguista vi è una ricostruzione distinta del contesto, sebbene in particolari che possono anche sfuggire a una ricostruzione generale.

Possiamo dunque prudentemente affermare che esistono circa 26 lingue romanze, suddivise in due domini principali, orientale e occidentale, con aree di influenza mista.

Le lingue romanze più note sono lo spagnolo (castigliano), il francese (parigino, d’oil), il rumeno, l’italiano (fiorentino e varianti meridionali), il portoghese, l’occitano (provenzale, lingua d’oc), galloromanzo, franco provenzale, catalano, sardo, guascone, veneto (antico, pressoché estinto), asturiano, corso, friulano, ladino, romancio, istrioto, dalmatico (estinto). 

L’elenco non è completo, essendovi idiomi minori, parlati ancora solo in piccole comunità, tuttavia è redatto secondo le norme della Carta europea per le lingue minoritarie, che riconosce tali quelle “lingue che non sono dialetti della lingua ufficiale dello Stato”.

La lingua sarda è ritenuta da molti studiosi la più conservativa tra le lingue neolatine. Giova ricordare che essa è basata su un sostrato prelatino (che potremmo definire genericamente nuragico), già ampiamente tagliato dai contatti avuti con vari altri popoli, dai fenici ai cartaginesi. Inutile dire, dato che si tratta di epoche remote, che non è ipotizzabile l’esistenza di un idioma unico in tutta la grande isola (un’idea efficace può darla la lettura di Passavamo sulla terra leggeri di Enrico Atzeni), soggetta dalla sua stessa conformazione e storia, a sovrapposizioni linguistiche differenti.

La variabilità areale del sardo è stata una costante anche nelle epoche successive, ne possiamo ancora oggi osservare l’esistenza dovuta ai diversi contatti linguistici da zona a zona.

Dall’introduzione della lingua italiana, il sardo ha agito sulla stessa dando luogo all’italiano regionale di Sardegna, come è avvenuto nell’intero dominio di questa lingua (compreso il fiorentino da cui ha origine) e agisce sulla sintassi, la morfologia, il lessico e tutta una serie di fenomeni di cui do solo un’idea allo scopo di “intuire” il resto.

Una delle interferenze più note del sardo sull’italiano è la posposizione del verbo.
es.: la mela vuoi? risposta: la mela voglio. In Elias Portolu: “Ragione ho. Si o no?”
Vincere sempre vuoi! Vino buono ha zio Portolu (con il complemento in posizione iniziale).
Aggettivo + che + verbo: Antipatica che sei! Che buono che è!
Verbo essere: Andati siamo. Piovendo è. (Regionale di Sicilia: vero è).
L’argomento è piuttosto complesso e rimando a L’italiano regionale della Sardegna della prof. Ines Loi Corvetto (1983).

Un altro aspetto interessante è quello delle varianti di tipo sociale: i gerghi. Vi è ad esempio il gergo della malavita, i gerghi di mestiere (venditori ambulanti), quelli criptici, segni di identità, distintivi anche in pubblico. O l’antico furbesco italiano (sorta di esercizio letterario con tanto di codice manoscritto di un vocabolarietto di voci furbesche. Buiose = finestre; bistolfo = prete, polverosa = via… Il gergo dei muratori, che è in realtà un linguaggio tecnico. Quello studentesco invece è un codice di repertorio, linguaggio giovanile.

In Sardegna è interessante il gergo dei ramai di Isili, noto tra i gremi dei ferrai e tutelato gelosamente, quasi segreto. Per essere accolti nel gremio occorreva dare prove d’arte ed essere incartati (diplomati) presso un artigiano. I ramai erano artigiani e rivenditori, il gergo era la lingua di questi ultimi.

Da studi più accurati si è potuto dedurre che il “gergo”, oggi in via di estinzione a causa dei nuovi usi e abitudini commerciali, era originariamente il romanisku o pavela romaniska o arbareska (in sardo: arromanisca), in quanto i primi ramai erano di origine zingara. La lingua è poi venuta a contatto con il sardo, con il giudeo-spagnolo (judezmo) dei sefarditi – espulsi da Spagna e Portogallo nel 1492 e transitati per la Sardegna – e con altri gerghi: della malavita, del furbesco e vari altri dei calderai. Dalla sua analisi emergono anche termini albanesi e neogreci.

Alcuni esempi:
Rossinu = Oro (concezione del colore legato alla cultura. Il rosso arcaicamente copriva anche il colori bruni – macrorosso -, opposti al bianco).
Allusca (osserva), su trotònniu est ispissau (il caldaio è rotto).
Est iscalli assai vi sa strangedda (è molto rovinato il manico)
Sedici, l’aribari (asiberi/asibari) at allusa (si, io l’ho visto)
Safrongiat l’aribari, voi mucedda (me ne occupo io, tu taci)
Su cabeddari s’in c’est onciau (il padrone se n’è andato)
Su trotonniu cubelle pigedda (non ha preso il caldaio)
Fai fagionnia cun se giantedda ca su daddu est assai cresiau (dati da fare con la figlia perché il padre è molto ubriaco).
Venditori ambulanti più poveri:
Es càllia cubelli fuschieri nemeneu (nemenen) po trotonius de rossinu (E’ bella ma non fa l’amore neanche per un caldaio d’oro)
Chi m’afinat tiaus s’idd’afinu (se mi danno formaggio glielo do)
Po trint’aiustra, sedici afinari (per trenta libbre, sì dallo)
Afrogia po cresia e po sgnenari (sgranari) (tratta in cambio di vino e di grano)
Sedici, ochieri, voi (vai) calandrinu (si, somaro, tu somaro)
Lessico malavita:
Trionfa = carne, rapa = rapina
Suspu (gergo, lingua segreta con meccanismi al contrario, o introducendo sillabe, suffissi o prefissi, come “ma”, per renderlo incomprensibile).

Il tema mi porta a una suggestione tutta mia, a diversi anni fa, quando poltrivo a letto d’estate o in vacanza, e di buon mattino, qualche volta all’anno, si sentiva per la strada un canto struggente di venditori; non ricordo di averli mai visti e quando mi decisi a registrarli, non passarono più. Ne passavano di diversi tipi, verdurai, pescivendoli, l’arrotino, castangiàius, ma solo questi adottavano un canto. Vendevano turras e talleris, insieme a tanto altro, ma i mestoli e i taglieri, la facevano da padroni, insieme a is istrexus de fenu, cioè recipenti di fieno (scateddus – cestini -, cibirus – setacci -, crobis – ceste -, e via dicendo).

Da notare la testimonianza di Giuseppe Concas (www.nominis.net):
Ai primi di settembre, di buon mattino, le strade dei paesi si riempivano di cantilene e nenie melodiose (anche il canto aveva la sua importanza); e tu vedevi quegli uomini carichi di canestri e cesti di vimini e di canne, con le sacche di orbace (is bértulas) piene di mestoli e cucchiai di legno: “E tùrras e talléris e palas de forru… e cullèras. Cullèras bollit, sa mèri? Comporài cilìrus, scartèddus, crobis e canistèddas… dda pigat sa crobèdda…sa mèri”? (…)
Il “canto” dei rivenditori de “su stréxu de fénu e turras e talleris e palas de forru” non si sente più e sembrano passati secoli, anche se in verità sono trascorsi pochi decenni. Ancora oggi, comunque, nelle bancarelle delle sagre paesane è possibile ammirare i “capolavori” di quegli artisti estemporanei.
Documento interessante anche quello di Mario Virdis, nel suo blog http://amicomario.blogspot.com/, post “Turras e Talleris: gli scambi senza danaro nel dopoguerra, il ‘baratto’… di necessità”: “Questo bando era costituito da una nenia, recitata in modo quasi ‘gridato’ che reclamizzava i prodotti in vendita. La ricordo ancora sia nell’intonazione che nelle parole: E si ettada su bandu! Tenimos turras, talleris, pajias de forru e culleras!”

La poesia S’ambulante tonaresu di Peppino Mereu,
Cun d’unu cadditeddu feu e lanzu
sa vida tua a istentu la trazas;
da una ‘idda a s’atera viazas,
faghes Pasca e Nadale in logu istranzu.
A caldu e fritu girende t’iscazas
pro chimbe o ses iscudos de ‘alanzu,
dae s’incassu de set’oto sonazas
chi malamente pagant’ unu pranzu.
Sempre ramingu senza tenner pasu,
de una ‘idda a s’atera t’iferis
aboghinende inue totu colas:
«Discos nobos pro fagher su casu
e chie leat truddas e tazeris?
e palias de forru e de arzolas!

Il poeta conclude con quello che verosimilmente era parte del canto “Recipienti nuovi per fare il formaggio;/ chi compra scodelle e taglieri?/ pale per il forno e per l’aia!”

Lo scioglimento dell’enigma è ancora da venire o è già risolto negli studi dei grandi antropologi che hanno agito in Sardegna in passato? Per una nuova ricerca l’appello è lanciato.

(Linguistica sarda – 31.1.1997) MP

Commenti (3)

Sardos etiam, qui non Latii sunt…
3 #
emma
g@alice.it
82.61.36.173
Inviato il 04/06/2012 alle 15:41
Direi piuttosto russo 🙂
vado a vedere!

Sardos etiam, qui non Latii sunt…
2 #
giulia
chidicedonna.myblog.it
g@alice.it
87.4.242.192
Inviato il 03/06/2012 alle 20:57
urka, te manche el ciosoto!

Sardos etiam, qui non Latii sunt…
1 #
sandra
https://www.voicemama.com/
sandramurphy@gmail.com
173.234.142.4
Inviato il 03/06/2012 alle 17:19
I’d care to find out more details.

 

QUANDO I RE ERANO COMUNISTI… e nudi

Lezioni condivise 9 – Guillaume d’Engleterre

31 Lug 2007 @ 11:55 PM

Mi calerò con voi fino agli albori della letteratura romanza per parlare del Guglielmo d’Inghilterra.

Il testo originale, in lingua d’oil, d’autore non certo, viene tuttavia attribuito da alcuni critici a Chrétien (de Troyes), probabilmente chierico di grande cultura che visse intorno alla metà del XII secolo, presso le corti feudali di Maria di Champagne e in seguito di Filippo d’Alsazia, conte di Fiandra. Della sua produzione sono pervenuti fino a noi cinque romanzi cortesi, basti citare Le roman de Perceval e Lancelot, ispirati al ciclo bretone, tra i quali non viene compreso il nostro.

Il romanzo cortese interpretava gli ideali cavallereschi di lealtà, prodezza, generosità, nel mondo raffinato delle corti feudali, dove una parte predominante avevano le figure femminili. In questa società, sviluppatasi nella Francia settentrionale, ma che molto prese in fatto di suggestioni dalla letteratura occitanica del meridione (Eleonora d’Aquitania), la materia amorosa ha un ruolo fondamentale. La donna amata è il motore della vicenda, essa viene esaltata come Signora, l’amante come vassallo. Il ciclo bretone si differenzia in questo dalla chanson de geste, ove la dedizione degli eroi ha come depositario il loro Signore e gli ideali di religione, patria, onore; l’amore è posto in secondo piano.

Guglielmo d’Inghilterra può essere considerato il risultato della fusione di materiali agiografici (leggenda di S. Eustachio, S. Clemente, ecc.) con modelli della tradizione bizantina (Apollonio di Tiro) – separazione e successiva riunione di un nucleo familiare – e forme cortesi, nella fattispecie anticortesi (romanzo del destino). Caratteristica del testo il costante dualismo tra bene e male, dove il male è in sostanza “necessario” a far esistere il bene.

Guglielmo ha rinunciato al trono in seguito a una visione che gli ingiunge di andare in esilio. Lui obbedisce. Gli viene rapita la moglie Graziana; dispersi anche i figli gemelli, avuti durante la “fuga”; ridotto in miseria deve fare il servo, quindi risale lentamente la scala sociale, dedicandosi al commercio con il nome di Gui.

Nel tratto scelto, pag. 176 del mio testo (Pratiche editrice, 1991), egli, conquistata la fiducia del suo padrone, ne ottiene un prestito per commerciare autonomamente e arricchirsi; commercia pelli di gatto, è capace, in poco tempo salda il debito. Il signore allora gli affida i figli e la propria nave, lo manda in missione a Bristol, nel suo Regno. Qui, mentre lavorava nel mercato, osservò un ragazzo con un corno d’avorio, tratta e glielo acquista per cinque soldi, a condizione di conoscerne la provenienza.

Il ragazzo, inconsapevole di chi ha di fronte, racconta cosa è accaduto quando il Re si allontanò per il suo esilio volontario: i cortigiani saccheggiarono il suo palazzo e lui, ancora bambino (enfes = fanciullo), aggirandosi per la reggia, trovò il corno sopra una panca, lo prese e lo custodì per ventiquattro anni. Ora si apprestandosi ad andare in pellegrinaggio, per ispirazione divina, avrebbe devoluto ai poveri di Bristol il ricavato della vendita del corno.

“Tot maintenant li rois commande
a un serjant que il li rende                   (serjant = sergente, inserviente)
les cinc sols, que deniers n’i faille;
et cil tot maintenant li baille,
mais moult blasme au roi son marcié.
Et li vallés par la marcié
va departant tot ses deniers,
la u il vit qu’il fu mestiers”        (ne fosse mestieri = ove ve ne era bisogno)

Intanto la gente che aveva conosciuto re Guglielmo fa ressa per osservarlo con comodo, por lui regarder a estal (aestal = in stallo, nella sua posizione, dove sta), tote jor devant son estal.

La pagina ha un valore fortemente simbolico: il fanciullo, il corno, il re che lo riconosce e lo compra ad un prezzo esorbitante, il denaro che viene devoluto dal ragazzo ai poveri della città, il re ringrazia con una frase sibillina: “Bien feras, espoir encor preu i aras; teus le te puet merir éncore dont garde ne te doner ore”, la gente si ammassa intorno al ragazzo. Sono tutti elementi e valori simbolici come di un rituale (come la fame della regina che vuol mangiarsi i figli, che simboleggia l’ìnopia, la mancanza di virtù). Il corno rappresenta la potestà del Re, il potere. Verrà usato come segno di riconoscimento per la regina e i figli. Egli compra la sua potestà regale, della quale si era spogliato, sempre dietro comando divino, per ventiquattro anni.

Il Re, sceso ai gradi più bassi, ha iniziato la risalita, è diventato mercante; venuto infine a contatto con la regia potestà, l’acquista per cinque soldi. Il ragazzo distribuisce il denaro ricavato “ove ve ne è mestieri”, e parte in pellegrinaggio. Allegoricamente il ragazzo rappresenta lo stesso Re: come Guglielmo si è disfatto della sua avarizia e ha abbandonato il potere, anche il ragazzo si spoglia dei cinque soldi avuti e va in pellegrinaggio, compie un gesto che è il contrario della cupidigia.

Vi sono nel romanzo (che tra l’altro non ha avuto una critica generosa) delle gerarchie morali. Quando Guglielmo si mette per mare, si imbatte in una tempesta e passa un brutto momento (pag. 190), implora Dio perché plachi i venti: per nostro danno abbiamo assistito alla loro prepotenza. Saremo noi distrutti dal litigio che fanno per il loro diletto? Questi venti fanno la loro guerra, come i signori della terra e noi (l’equipaggio, personaggio collettivo) miseri (caitif = miseri, da captivus) dobbiamo pagare per il loro divertimento.

Il romanzo, scritto quasi un millennio fa in rima semplice, stupisce per il messaggio eticamente avanzato anche rispetto ai nostri giorni, nei quali sono presenti – alla faccia della globalizzazione amerikana -, notevoli elementi di barbarie (nel senso semanticamente corrente [occorrerà pure un giorno riabilitare, anche vocabolario alla mano, quanto vi è di buono dei cosiddetti popoli barbari ]), ki di narant amiculu a su medioevo…per dirlo con un’espressione colorita sarda (la traduzione non rende, sarebbe come dire che danno molti punti al medioevo, ma l’attenuazione di significato è quasi comica; se volete proprio capire non vi resta che diventare sardi, magari fra una ventina d’anni di full immersion potreste anche percepire il concetto…

(Filologia romanza – 8.3.1996) MP

Commenti (34)

QUANDO I RE ERANO COMUNISTI… e nudi
1 #
Verdana
suamaestainfernale.blog.tiscali.it
87.17.195.201
Inviato il 26/08/2007 alle 11:40
Vuoi fare il bloghettino nuovo graficamente, angioletto? Ti aiuto, se vuoi, fammelo sapere.
Riguardo alla risposta che hai dato da me mi hai fatto ridere un casino “si vede che la risposta era Schwarzenegger” ah ah ah, sai una cosa? L’hanno presa tutti molto seriamente quella mia frase ma… altro non era che una carta del gioco “Magic”! 🙂 ))
Quando sono seria leggerò anche il tuo post, adesso ho ancora il cervello in vacanza, sono ancora in vacanza anzi.

QUANDO I RE ERANO COMUNISTI… e nudi
2 #
Alex
donald80.blog.tiscali.it/
89.188.134.18
Inviato il 26/08/2007 alle 02:48
Ti chiedo scusa, forse mi sono espresso male non mi permetterei mai di darti del terrorista ti capisco tu hai delle idee piu forti delle mia ma non per questo diverse come cittadino Sardo mi sento di doverE difendere a denti stretti la mia terra ma considero amico qualsiasi popolo libero e rispettoso delle usanze e dei costumi altrui.
Se hai notato nel mio blog, c’ è una foto degli indiani d’ america, popolo a qui mi ispiro, credo che in maniera meno feroce, se non ci muoviamo, ci faranno fare la stessa fine anche a noi, la parte nord est della Sardegna è gia andata mi sa si sta spostando verso la zona sud est ora, pian piano ci stanno spropriando le terre.
e noi?
p/s: il Vittorio comunque ce l ho gia in piazza d’Italia a Sassari percio passalo ad un altro
ciao bellobe a risentirci

QUANDO I RE ERANO COMUNISTI… e nudi
3 #
Alex
donald80.blog.tiscali.it/
89.188.134.18
Inviato il 25/08/2007 alle 19:12
No angel non dire cosi non si distrugge niente il Sardo non è un terrorista ma ha sempre difeso la sua terra senza mai andare in case altrui a fare giustizia, li c’è anche un po di storia nostra, li a cavallo in quel monumento c’è il nostro re del regno di Sardegna, anche se era un invasore, la storia è storia e non si cancella. Piuttosto iniziamo a dimostrare e manifestare a queste persone chi siamo.

QUANDO I RE ERANO COMUNISTI… e nudi
4 #
loreley
151.49.214.52
Inviato il 25/08/2007 alle 18:36
Ah sì? Insegni anche tu? E cosa?
Barumini? E’ molto probabile, anche se è lontanissimo da Cagliari.. Ma tanto l’anno scorso ero vicino a Teulada, non era proprio dietro l’angolo 🙂

QUANDO I RE ERANO COMUNISTI… e nudi
5 #
Angel
themirror
82.58.88.174
Inviato il 25/08/2007 alle 17:24
Non ti preoccupare..è che forse non conoscendo la storia giustamente non riesci a cogliere alcune cose..come ad es..la loro non è una terapia punitiva..la loro è una vera proria punizione..se ti capitasse di leggere qualche mio vecchio post tutto sarebbe più chiaro..forse..oppure no..
Grazie comunque del tuo appoggio..

QUANDO I RE ERANO COMUNISTI… e nudi
6 #
cleide
cleide1967.blog.tiscali.it
62.10.146.178
Inviato il 25/08/2007 alle 16:54
Ah be..tu non eri addormentato, ero io che dormivo!! Si, sono sarda del capo di sopra. Basos

QUANDO I RE ERANO COMUNISTI… e nudi
7 #
loreley
loreley777.blog.tiscali.it
151.49.214.52
Inviato il 25/08/2007 alle 15:26
Ma grazieee!!! Sì è proprio una coincidenza, l’ho cercata solo due giorni fa!!:-) Ho cancellato il tuo primo commento perchè parte da solo ma copio il codice e poi la metterò nel prossimo post.
Medio Campidano nord est dove? Purtroppo nn dipende solo da me ma da cosa mi resterà da scegliere, sperando che qualcosa rimanga 🙂
Saluto e grazie ancora

QUANDO I RE ERANO COMUNISTI… e nudi
8 #
Angel
themirror
82.58.88.174
Inviato il 25/08/2007 alle 13:59
Mio caro..veramente sono in analisi già da due anni..conosco bene il mio male..ci convivo da circa 8 anni..ogni caso è a sè..purtroppo..
Il mio fratellino non me lo fanno vedere..la mia salute da tre anni mi limita in ogni senso..quindi..per assurdo è normale..no?

QUANDO I RE ERANO COMUNISTI… e nudi
9 #
cleide
cleide1967.blog.tiscali.it
62.10.146.178
Inviato il 25/08/2007 alle 13:20
Ciao, il tuo post mi riporta al mio ultimo esamr all’università…
Non so se ci siamo già incontrati, con il caos della piattaforma..però non ho capito il tuo commento a proposito di Flyer..va bbeh..un saluto

QUANDO I RE ERANO COMUNISTI… e nudi
10 #
martymarta
xbauledelgattox.blog.tiscali
82.84.143.23
Inviato il 25/08/2007 alle 12:26
eheheh…si il pc lo tengo dentro il baule…anche perchè il pisitto sono un pò anche io….storia lunga…
mmmmh oh angel secondu tui chi ni esti setta?
ma esti su piccioccu miu……
s’atru fiara n’amigu e stooooop…
(per me è complicato scrivere così dunque ridi pure 😀 )…
bai bai!
marty

QUANDO I RE ERANO COMUNISTI… e nudi
11 #
lumachina
roccoraku.blog.tiscali.it
87.17.195.201
Inviato il 25/08/2007 alle 11:59
grazie del tuo passaggio nel mio blog, e grazie dei tuoi complimenti, ma il tuo blog si che è veramente bello, è la tua terra è bellissima.
baci da Lumachina Antonia

QUANDO I RE ERANO COMUNISTI… e nudi
12 #
Alex
donald80.blog.tiscali.it/
89.188.134.18
Inviato il 25/08/2007 alle 11:49
Ho visto l’ immagine di Giomaria Angioi è ho capito che eri sarda e poi è anche scritto.
Che dire anche qua si respira profumo di Sardegna.
Volevo dirti ho chiesto ad un altra ragazza sarda, celia, se era d’ accordo a venire con me a Roma e imbrattare il colosseo o l’ altare della patria?
Per Vedere un po se ci arrestano o no?
Per avere la conferma di come funziona la giustizia dei piu belli e dei piu brutti.
Ti vuoi unire a noi?
A noos bidere

QUANDO I RE ERANO COMUNISTI… e nudi
13 #
Nenè
falivenes.blog.tiscali.it
87.22.217.167
Inviato il 25/08/2007 alle 09:52
…Sono a Crotone e da li risalgo la penisola fino al lago di Bolsena, mi fermerò lì fino alla fine del mese è per questo che non passo da nessuno(non ho molto tempo.
Mi dispiace amico ma chi mi conosce sa che un pò come il Mazzini, sono senza dimora fissa.
E mi dispiace non poterti ospitare, casa mia di solito è un vero porto di mare e pensa che ora c’è Sasha e la sua ragazza dall’Ucraina e come sempre tutti i miei boys(gli alunni e il gruppo giovanile del mio paese).
…Il Css è un nuovo sistema con cui i piccì leggono interpretano e sono in grado di caricare le immagini da uno spazio web all’altro.Ciao buone vacanze, baci baci;-)Sà

QUANDO I RE ERANO COMUNISTI… e nudi
14 #
loreley
loreley777.blog.tiscali.it
151.49.213.99
Inviato il 25/08/2007 alle 00:35
Ciao Angel!
Ma lo sai che volevo mettere la stessa canzone in sottofondo nel mio blog ma non ricordo il titolo. Ho scaricato diversi pezzi del gruppo ma questo nn lo becco!!
E chi si muove dalla Sardegna? Io sto a Cagliari e al massimo aspetto che mi assegnino un paesello sperduto er insegnare inglese 🙂
Bacione

QUANDO I RE ERANO COMUNISTI… e nudi
15 #
La Pecora Nera
teatime.blog.kataweb.it/
87.0.146.132
Inviato il 21/08/2007 alle 21:47
Ciao, mi spiace per i commenti che hai lasciato sul mio blog e che non sono stati pubblicati: il sistema li ha calssificati come spam.
Penso di aver risolto il problema per il futuro, se tornerai a trovarmi.

QUANDO I RE ERANO COMUNISTI… e nudi
16 #
martymarta
xbauledelgattox.blog.tiscali.it
82.84.237.83
Inviato il 18/08/2007 alle 11:20
ahahah nella foto non c’e setta(in quella degli antichi mestieri medioevali)il tipo è solo un mio amico.poi, comunque non è colpa mia se per vendere ti devi vesti’ da mingone!!
ahahahahahaha 😀
quanto alla foto(coi fantasmini)…ohè l’ha fatta lui semmai sono io che non me devo ammacchiare 😀
=D
dai anche io giovane storico ti voglio lasciar con un sonoro:
mej cojoni!!
aahahahahaha.
a presto
marty

QUANDO I RE ERANO COMUNISTI… e nudi
17 #
marty
gattomiaow.blog.tiscali.it
82.84.237.83
Inviato il 17/08/2007 alle 19:07
mi è successa una cosa….stranissimaaa…
ho fatto il post.
cia’
marty

QUANDO I RE ERANO COMUNISTI… e nudi
18 #
marty
gattomiaow.blog.tiscali.it
82.84.237.83
Inviato il 17/08/2007 alle 16:23
ahahahahahaha….
grazie per il sei grande 😀
a prest’
mart’

QUANDO I RE ERANO COMUNISTI… e nudi
19 #
martymarta
xbauledelgattox.blog.tiscali.it
82.84.237.83
Inviato il 16/08/2007 alle 14:20
bene bene bene….eccomi qua a farti un salutino e a dirti..BELLA IMMAGINE!
😀
ehehehe…
a presto consardo
marty

QUANDO I RE ERANO COMUNISTI… e nudi
20 #
ivy phoenix
donotpanichereiam.blog.tiscali.it
84.223.67.75
Inviato il 13/08/2007 alle 21:11
beh non è contesa… è casa mia, ci abitava lui con l’amante, appunto per questo non riuscivo a separarmi, perchè avrei avuto tutti i diritti a buttarlo fuori, Sì bella l’idea dell’incontro tra blogger lo spazio ci sarebbe,,, ma, è possibile solo d’estate, non so se hai notato dalle foto che anche in agosto si gira con le felpe… d’inverno si arriva a più di 20 sotto lo zero come niente, e io spero proprio che per la prossima estate l’avrò già venduta, visto che qua sto
abbraccio

QUANDO I RE ERANO COMUNISTI… e nudi
21 #
ivy phoenix
donotpanichereiam.blog.tiscali.it
84.223.67.75
Inviato il 13/08/2007 alle 18:51
ho visto che sei nei miei su flickr, bene…
salutino

QUANDO I RE ERANO COMUNISTI… e nudi
22 #
diotima47
diotima47
213.140.18.136
Inviato il 08/08/2007 alle 22:28
ciao compagno!
La passione per la Storia è comune, ma preferisco sia tu a raccontare…

QUANDO I RE ERANO COMUNISTI… e nudi
23 #
loreley
loreley777.blog.tiscali.it
151.63.24.169
Inviato il 07/08/2007 alle 12:12
Bellissima immagine!
Ti lascio un saluto..

QUANDO I RE ERANO COMUNISTI… e nudi
24 #
ivy phoenix
donotpanichereiam.blog.tiscali.it
84.223.123.24
Inviato il 06/08/2007 alle 18:53
e non credere che non abbia letto il tuo post…
anzi.. in quel di aquitania mi son quasi sentita citata.
ottima foto, la hai realizzata tu?

QUANDO I RE ERANO COMUNISTI… e nudi
25 #
ivy phoenix
donotpanichereiam.blog.tiscali.it
84.223.123.24
Inviato il 06/08/2007 alle 18:51
tornata…
storie allucinanti, ma le devo ancora digerire, magari poi con calma te le racconto..
ho fatto foto, ma questa è una settimana impegnativa.. mi sa che le metto online non prima della prossima..
già in effetti le dolomiti come paesaggio non sono male, peccato che i ricordi che mi legano a loro siano infernali davvero
abbraccio

QUANDO I RE ERANO COMUNISTI… e nudi
26 #
celia
82.84.224.233
Inviato il 05/08/2007 alle 10:39
Su saludu este A NOS INTENDER…
Ho sbagliato una N al posto della S….lo dico caso mai la traduzione ti portasse a pensare….A NON RISENTIRCI…invece che A RISENTIRCI!
Insomma…Buona Domenica…Angiul

QUANDO I RE ERANO COMUNISTI… e nudi
27 #
celia
radioribelle.blog.tiscali.it
82.84.224.233
Inviato il 05/08/2007 alle 10:36
E’ un piacere ritrovarti e leggerti….
Mi asa iscrittu in su blog meu si deo soe ogliatrina. No soe de sa provintzia de Nugoro…in Ogliastra ando solu comente naras tue, chi mi pares casteddaiu o campidanesu…PO MI SPASSIAI!
A non intender Angiul!
Saludos Sardos

QUANDO I RE ERANO COMUNISTI… e nudi
28 #
Silvietta
mysensation.splinder.com
80.104.58.110
Inviato il 04/08/2007 alle 00:39
Ciao! Come stai? Io parecchio stressata, infatti sto trovando poco tempo x il web.
Già da diversi giorni ti ho linkato da me, mi farebbe molto piacere se pure tu aggiungessi il mio link!
Un abbraccio sincero.
Silvietta

QUANDO I RE ERANO COMUNISTI… e nudi
29 #
marty
gattomiaow.blog.tiscali.it
82.84.203.147
Inviato il 02/08/2007 alle 00:25
ooooooh questo nuovo blog e un vero casino…..
siamo in due a darci una mano per modificarlo…..
miaooooooooooooooow

QUANDO I RE ERANO COMUNISTI… e nudi
30 #
Nenè
falivenes.blog.tiscali.it
87.22.217.167
Inviato il 01/08/2007 alle 07:06
Per i Template diversi da quelli proposti, devi conoscere il css, per il colore del carattere(e le dimensioni), basta selezionare lo scritto e dalla tua area di lavoro(in questo cosa nuovo post)puoi cambiarvi il font, il colore, depennato ecc…
La testata la cambi coi feed ma siccome non sono ancora stabili non conviene…però sempre col Css puoi addirittura togliere la script dell’intestazione “tiscali.blog”

QUANDO I RE ERANO COMUNISTI… e nudi
31 #
Nenè
falivenes.blog.tiscali.it
87.22.217.167
Inviato il 01/08/2007 alle 07:05
Per i Template diversi da quelli proposti, devi conoscere il css, per il colore del carattere(e le dimensioni), basta selezionare lo scritto e dalla tua area di lavoro(in questo cosa nuovo post)puoi cambiarvi il font, il colore, depennato ecc…
La testata la cambi coi feed ma siccome non sono ancora stabili non conviene…però sempre col Css puoi addirittura togliere la script dell’intestazione “tiscali.blog”

QUANDO I RE ERANO COMUNISTI… e nudi
32 #
Nenè
falivenes.blog.tiscali.it
87.22.217.167
Inviato il 01/08/2007 alle 07:05
Per i Template diversi da quelli proposti, devi conoscere il css, per il colore del carattere(e le dimensioni), basta selezionare lo scritto e dalla tua area di lavoro(in questo cosa nuovo post)puoi cambiarvi il font, il colore, depennato ecc…
La testata la cambi coi feed ma siccome non sono ancora stabili non conviene…però sempre col Css puoi addirittura togliere la script dell’intestazione “tiscali.blog”

QUANDO I RE ERANO COMUNISTI… e nudi
33 #
Nenè
falivenes.blog.tiscali.it
87.22.217.167
Inviato il 01/08/2007 alle 07:04
Per i Template diversi da quelli proposti, devi conoscere il css, per il colore del carattere(e le dimensioni), basta selezionare lo scritto e dalla tua area di lavoro(in questo cosa nuovo post)puoi cambiarvi il font, il colore, depennato ecc…
La testata la cambi coi feed ma siccome non sono ancora stabili non conviene…però sempre col Css puoi addirittura togliere la script dell’intestazione “iscali.blog”

QUANDO I RE ERANO COMUNISTI… e nudi
34 #
michelle
blog.myspace.com-angiul
84.223.9.124
Inviato il 31/07/2007 alle 21:38
qui è davvero peggio che mai…
sei andato allo sporting oggi?

ZÎZNASE

bilgelik sevgisi...bilgi aşkı

Le foci dell'Eufrate

ovvero le frasi che urlo di notte

Falcerossa - Comuniste e comunisti

La Pasionaria: Meglio morire in piedi che vivere in ginocchio

Astrogirl

Obsession driven to infinity

Mente Virtuale

tutto ciò che vuoi scoprire online, e molto altro!

Creative minds.

When you are young , your thoughts are younger.

Il suono della parola

dedicato a Guido Mazzolini

Doduck

Lo stagismo è il primo passo per la conquista del mondo.

Sfumature e Sogni d'Inchiostro

✿ La Biblioteca di Regi e Ale ✿

Racconti Ondivaghi

che alla fine parlano sempre d'Amore

Ghor_Ghumakkad

so much to see...so much to do !!!

poeesie02

VERSUS VERSO

La Page @Mélie

Contre le blues, le meilleur remède, c'est le rock

Discover WordPress

A daily selection of the best content published on WordPress, collected for you by humans who love to read.

Longreads

Longreads : The best longform stories on the web

WordPress.com News

The latest news on WordPress.com and the WordPress community.