OCHO SIGLOS DE HISTORIA

Lezioni condivise 62 – La reconquista spagnola

29 Feb 2012 @ 11:59 PM

E’ singolare l’analogia con cui il regno visigoto in Spagna e i regni giudicali in Sardegna persero l’indipendenza, l’uno a partire dal 711, gli altri dal 1323. Da entrambi partì una richiesta di aiuto militare rispettivamente nei confronti dei berberi e degli aragonesi. Inutile dire che l’aiuto si trasformò immediatamente in occupazione. La reconquista spagnola durò ben sette secoli e mezzo e anche più. In Sardegna non è mai iniziata.

Nel 711 Tariq ibn Ziyad, berbero, governatore di Tangeri, in Ifriqiya (Marocco), attraversò le colonne d’Ercole, che presero il suo nome, Giabal al-Tariq (Monte di Tariq), Gibilterra. Doveva soccorrere il re visigoto Achila contro l’usurpatore Roderico, ma dopo la vittoria nella battaglia del Guadalete, proseguì fino a Toledo, la capitale, con ben altre intenzioni.

In poco tempo i mori occuparono gran parte della penisola iberica. Rimasero loro inaccessibili solo la striscia nord atlantica e quella lungo i Pirenei. La debole monarchia visigota aveva contro anche gli ebrei che appoggiarono gli arabi, tolleranti nei confronti delle altre religioni.

I musulmani chiamarono il territorio occupato Al-Andalus, che da allora avrebbe avuto diverse vicissitudini, legate sia all’instabilità berbera, sia alla reconquista spagnola.

I visigoti superstiti organizzarono presto la resistenza raccogliendosi intorno a Pelayo di Fafila, che fondò il regno delle Asturie e vinse la battaglia di Covadonga (Cangas de Onìs) nel 722, dando inizio alla lenta Reconquista.

Nei secoli successivi, si assistette al progressivo recupero dei territori da parte degli eredi dei visigoti, definire i quali è problematico giacché i cambiamenti in campo cristiano, come peraltro musulmano, furono molteplici.

Il primitivo regno asturiano, allargandosi cambiò denominazione, si frazionò, si ricompose, qualche volta regredì sotto le nuove spinte berbere; nacquero diverse contee, alcune delle quali divennero altrettanti regni: Galizia, Leon, Castiglia, Portucal, Navarra, Aragona, Catalogna. I conquistatori berberi, legati alla dinastia araba Omayyade, videro dal canto loro Al-Andalus trasformarsi da governatorato, in emirato, califfato, frazionarsi in regni, fino all’ultimo sultanato di Grenada.

A partire dal IX secolo, con il progredire della reconquista, si assistette anche al ripopolamento del territorio, organizzato in villaggi che il re avocava a se, strutturati variamente con un proprio consejo, mentre nelle contee venivano concessi titoli feudali e i naturales (nativi) erano privilegiati.

La contea più estrema (in finis terrae, sull’oceano), la Galizia, poco importante sotto il profilo economico, fu però il simbolo della reconquista, perché là, nell’813, avvenne il miracolo del ritrovamento del sepolcro di San Giacomo, nel campus stellae. Da allora una popolazione profondamente cristiana iniziò i pellegrinaggi, ancora attivi oggi, lungo la via di Santiago; come prova portavano con se le conchiglie dell’oceano.

Il regno di Galizia, che ha avuto una storia singolare mantenendosi formalmente fino al 1833, finì sotto l’influenza delle Asturie e del Leòn.

Più a nord-est si era formato il regno di Navarra, occupato dai baschi latinizzati.

Il regno di Castiglia sorse per questioni ereditarie nell’XI sec., staccandosi da quello navarrese e unendosi a quello di Leòn; divenne il regno più ricco e importante di Spagna.

Più ad est vi era il regno di Aragona – anch’esso precedentemente contea navarrese – e sul Mediterraneo la contea di Barcellona (Catalogna), che conservò sempre propri privilegi, anche quando si unì al regno aragonese, montuoso e molto più isolato.

In origine le insegne catalane facevano riferimento all’hogar (casa, focolare) e acquisirono un significato fondamentale durante la reconquista, in quanto rappresentavano ciò che i mori insidiavano e intendevano togliergli. Storicamente è legata, anche linguisticamente, alla ragione francese confinante, da quando Cerdaña e parte del Rossignano, sui Pirenei, erano unite.

L’unione tra Catalogna e Aragona si verificò in seguito al matrimonio di Ramon Berenguer IV, conte di Barcellona, con Petronilla d’Aragona (1137); la Corona d’Aragona nacque dal loro figlio Alfonso II, nel 1174. Nel 1238 inglobò anche il regno di Valencia, strappato agli arabi.

Benché la corona portasse quel nome, divenne più importante il territorio della Catalogna, vocato alla vita marinara mediante la rotta delle isole (Baleari, Corsica, Sardegna, Sicilia…). Barcellona si proiettava sul Mediterraneo e aveva caratteristiche simili a molte città italiane della Puglia, della Calabria e della Sicilia, con le quali realizzava una sorta di koinè. L’interesse della Catalogna per l’oriente la distolse dalla navigazione verso il nuovo mondo, i conquistadores delle americhe furono infatti castigliani, più forti militarmente.

Ancora oggi Barcellona conserva l’eredità di quei vecchi privilegi; la conoscenza di due lingue fin dalla nascita (catalano e castigliano) è molto utile nel lavoro. Hogar sono ancora oggi i circoli degli abitanti provenienti da altre regioni che vogliono mantenere la propria identità.

Altra contea particolare, poi regno, fu il Portugal (dalla città di Porto e dal primo nucleo formato da Galiziani, celti), le cui genti isolate al nord-ovest, continuarono ad esserlo anche scendendo lungo la striscia atlantica, fino all’estremo sud. Disponeva di zone poco fertili e di poche vie d’accesso. La contea fu fondata da Alfonso Enriquez nel 1139. Nel 1143 si costituì in regno, protetto dal papa che lo riconobbe nel 1179. Fu annesso ai nuovi regni iberici e alla Spagna solo per brevi periodi, anche perché i dirimpettai erano spesso occupati con le loro muñas (problemi) interne.

Leon e Castiglia erano in lotta tra loro e poco interessati alla regione dell’Atlantico. Così Il Portogallo poté estendersi indisturbato fino all’Estremadura. Tuttavia dal 1580 subì circa ottanta anni di dominio spagnolo, in seguito alle pretese egemoniche di Filippo II, che fece valere con la forza i diritti ereditari per parte di madre. Nel 1640 scoppiò la guerra di indipendenza in Portogallo (ma anche in Olanda, Napoli, Sicilia, e a Barcellona), mentre era re Filippo IV di Spagna, la cui forza in Europa venne ridimensionata dagli esiti della guerra dei trenta anni.

Ferdinando III, unificò Castiglia e Leon nel 1230 e fu fatto santo perché diede impulso alla guerra contro i musulmani. La Castiglia conquistando vari territori, in ultimo l’Andalusia, divenne il regno più importante della penisola, la Navarra invece si chiuse e venne conquistata da Ferdinando il Cattolico, re d’Aragona. Tuttavia la formazione dei vari regni, impedì l’unificazione tra gli stati, né alcuno riuscì a prevalere sull’altro. Infatti la Spagna è stata storicamente una Corona, cioè uno stato costituito da più regni. Cosa che non accadde con il Regno di Sardegna, ove i Savoia costituirono uno stato unitario estendendo i propri confini (la Sardegna stessa, nucleo originario dello stato, perdette la propria statualità). La Spagna ancora oggi riconosce invece maggior autonomia a diversi territori.

Intorno al 1000 la reconquista ebbe una battuta d’arresto. L’esercito del califfato riprese parte dei territori perduti e imperversò nei territori cristiani spingendosi fino a Santiago di Compostela, Pamplona e Barcellona. Di lì a poco il califfato entrò in crisi e si formarono anche nei territori musulmani diversi regni, detti di Taifa.

Nel 1085, Alfonso VI di León prese Toledo, l’antica capitale visigota, tappa fondamentale. Gli islamici furono costretti a chiedere aiuto agli Almoravidi, fondamentalisti berberi, che in quegli anni avevano conquistato tutto il Maghreb e anche in Spagna si sostituirono agli emiri, attuando una politica rozza, rispetto a quella culturale portata dagli arabi della prima ora.

In quegli anni si affermò il leggendario El Cid Campeador (Rodrigo Diaz de Bivar) che nel 1094 prese Valencia. La reconquista andava avanti su due fronti non unitari: da una parte Catalogna e Aragona, unitesi nel 1137, e dall’altra Castiglia e Leòn. La svolta ci fu a La Navas de Tolosa nel 1212, con una coalizione guidata dal re di Castiglia. Ma mentre questi pensavano alla reconquista, gli aragonesi nel 1282 attuavano una politica espansionistica nel mediterraneo, occupando la Sicilia.

Presa Cadice nel 1262 la reconquista ebbe una fase di stasi e il ritorno dei marocchini.

L’infeudazione delle terre tolte agli arabi, agli ordini militari di Calatrava, Alcantara e Santiago e ai contadini castigliani, creò altri poteri e instabilità, dovuti anche alla coalizione feudale della Mesta, associazione di pastori, potentissima e antiebrea.

Intorno alla metà del XIII secolo la reconquista era di fatto conclusa, permanevano tanti problemi, di tipo economico, ma anche politico e dinastico. Alla morte di Martino il vecchio, rimasto senza eredi, con il compromesso di Caspe (1412), si mise fine alla questione della successione aragonese, fu scelto con il voto Ferdinando II, che iniziò la dinastia Trastamara. Dinastia che regnava anche in Castiglia con Enrico IV, cui successe nel 1474, la sorellastra Isabella, sposata a Ferdinando nel 1469. Questo matrimonio segnò la riunificazione spagnola. In mano agli arabi era rimasta solo Granada; Navarra e Portogallo erano indipendenti. Nel 1492 fu presa anche Granada, mentre la Navarra fu incorporata nel 1512.

Laboriosissimo mettere insieme tanti avvenimenti così intrecciati nello spazio e nel tempo, così in breve, ma è utile per avere un quadro di insieme anche complesso, volendo approfondire particolari dei quali avremo il preciso inquadramento storico.

(Storia moderna – 17.1.1997) MP

Commenti (4)

Ocho siglos de historia
4 #
Paola
p.vecchiotti@tiscali.it
159.213.40.5
Inviato il 14/09/2012 alle 07:24
io direi che quello che sostieni mi trova pienamente daccordo fin qui….:-)

Ocho siglos de historia
4 #
myhome.com
124.195.124.166
Inviato il 24/03/2012 alle 07:43
i have a dream

Ocho siglos de historia
4 #
giulia
chidicedonna.myblog.it
g@alice.it
82.58.172.205
Inviato il 01/03/2012 alle 21:18
Oviedo la conosco per il trattato di Oviedo. Ma nel 790 non c’era… 🙂 Revolution?

Ocho siglos de historia
4 #
Ostelli Valencia
nesthostelsvalencia.com/index-it.php
inf@nest-hostels.com
84.127.240.238
Inviato il 28/02/2012 alle 10:09
Se siete in viaggio per la città di Valencia in Spagna, è possibile soggiornare in nostri ostelli Spagna ad un prezzo basso, nel cuore della città e condividere esperienze con altri viaggiatori come te.

COME UN UOMO SULLA TERRA

Lezioni condivise 31 –  Inquisitio haereticae pravitatis sanctum officium

31 Mag 2009 @ 11:51 PM

Mi capita spesso di pensare ad un periodo alternativo nel quale avrei voluto vivere, ma in qualunque periodo storico abbia trovato degli avvenimenti affascinanti o una vita privata interessante, beh, i contro sono sempre superiori ai pro… Dunque non vi dirò che avrei voluto vivere nella preistoria o al tempo dell’impero romano, nel medioevo, nel settecento e così via… sarei tentato di dire che vorrei vivere nel futuro, ma che ne so? Chi può dire che non sarà peggio del tempo in cui viviamo… I segnali in effetti non sono incoraggianti.

Oggi, ad esempio, ho potuto vedere cosa c’è dietro i respingimenti tanto cari ai ministri fascisti e a quella rottura di Maroni… Quello che a noi viene raccontato come un normale viaggio di ritorno degli esuli africani verso il porto da cui sono partiti, è in realtà solo l’inizio di un’odissea a base di violenze, rapine, stupri, riduzione in schiavitù, carcere… A Luglio il film che denuncia tutte queste crudeltà (Come un uomo sulla terra) sarà trasmesso in TV; ce n’è abbastanza per mandare Berlusconi e il suo governo davanti alla Corte di Giustizia internazionale per concorso in crimini contro l’umanità…

Il fantasma di Vico aleggia su di noi…

Certo non sarebbe stato bello vivere in Spagna ai tempi del Tribunale della “santa” inquisizione…

L’inquisizione spagnola aveva come compito primario quello di processare gli eretici, ma fu spesso un pretesto per interferire anche sulla cultura, la politica, la società e soprattutto la “libertà” del tempo, specie quella esercitata attraverso la neonata stampa. Ogni libro era soggetto a verifiche.

Essa fu applicata in campo religioso per mantenere l’ordine cattolico ortodosso.

Dopo una prima comparsa ufficiale nel XIII secolo sotto il papa Gregorio IX, l’inquisizione vera e propria prese piede in Spagna nel XV secolo sulla scia di un crescente sentimento antiebraico e anti islamico.

Ferdinando istituì l’inquisizione sotto l’aspetto locale in Aragona. All’inizio ci furono resistenze da parte papale; si ebbero contestazioni in Catalogna, ove essa veniva vista come un attacco alla libertà e ai privilegi catalani.

Fu Sisto IV a concedere a Isabella di Castiglia e al consorte Ferdinando d’Aragona, la nomina autonoma di inquisitori a Siviglia, fu il riconoscimento di fatto dell’autonomia dell’inquisizione spagnola.

Nel 1481 iniziò la persecuzione degli ebrei, compresi i “conversos”, accusati di praticare il giudaismo di nascosto. Di lì a poco cominciò ad operare il frate domenicano Tomàs de Torquemada, che attuò un vero e proprio periodo del terrore. Centinaia di presunti eretici vennero arsi sul rogo, in persona o in effigie (quando non venivano rintracciati).

Il 6 febbraio 1481, a Siviglia, si tiene il primo autodafé cioè “atto di fede”, un rito in cui si giurava la propria fede, si dimostrava il pentimento e l’avvenuta conversione. Gli imputati sfilavano nella piazza della città, indossando grandissime mitre e dei “sambenitos” (abiti gialli su cui erano rappresentati i loro peccati e che venivano poi appesi nelle chiese delle loro parrocchie come segno d’infamia per loro e le loro famiglie. In generale il colore dell’abito individuava la loro colpa). Si trattava di brutali cerimonie nelle quali gli imputati venivano umiliati e castigati pubblicamente. Goya li ha rappresentati in modo efficacissimo.

I domenicani, noti per essere garanti della “giusta fede” gestivano il Tribunale. L’opposizione ad esso fu scarsa, anzi godeva di appoggio popolare, essendo considerata l’eresia un pericolo sociale.

Il tribunale aveva una sua struttura, tuttavia – come temeva il papa – l’inquisizione spagnola fu uno strumento nelle mani dei monarchi Isabella e Ferdinando.

L’inquisitore generale e la suprema corte, organo della struttura inquisitoria, venivano scelti dal re, e attorno c’era una forte organizzazione, numerosi funzionari, cui veniva associato anche il vescovo, che di norma non partecipava.

Vi erano le figure dei chiarificadores (esperti, periti), il carcerero, il portero, il medico (serviva per interrompere la tortura nel momento limite, era tuttavia una figura abbastanza relativa), il cappellano, il barbiere e tanti altri.

Gli inquisitori non dovevano avere “mala sangre” (sangue ebreo, moro o eretico), ma avere limpieza de sangre. Tra i privilegi degli inquisitori vi erano, l’esonero dalle tasse, alloggio gratuito, prezzi scontati, esonero a fornire ospitalità ai soldati (era un obbligo per gli altri cittadini), potevano portare le armi… tutti privilegi che venivano usati anche per secondi fini. A molti di questi privilegi erano ammessi anche i familiari. Agli eretici invece venivano confiscati i beni.

Nel 1560, sotto Filippo II, si cominciarono a rilasciare i certificati di limpieza, contenenti la genealogia che doveva attestarla.

Anche i bigami venivano considerati eretici, punto a svantaggio dei moriscos, che potevano avere fino a quattro mogli. Le pene per i religiosi erano più lievi, sospensioni dagli uffici più che altro…

Una volta sconfitti gli eretici, l’inquisizione si dedicò a reprimere altre attività, presunte illecite.

Gli inquisitori praticavano le visitas de los novios (dei promessi sposi); potevano autorizzare la lettura dei libri proibiti a persone ritenute di fiducia, ad esempio i gesuiti. Molte biblioteche oggi importanti si sono potute arricchire grazie a quelle dei gesuiti, che potevano avere i libri proibiti.

Altra attività dell’inquisizione fu la caccia alle streghe: le donne diventarono il capro espiatorio di tutto quanto accadeva: eventi atmosferici, siccità, mortalità infantile (vedi romanzo La chimera di Sebastiano Vassalli, Einaudi 1992, ambientato nel 1590).

Anche i discendenti dei condannati ne portavano l’onta ed erano discriminati, esclusi da vari diritti.

La procedura inquisitoria aveva delle regole particolari.

Le colpe non venivano comunicate. Vi era il tempo di grazia, cioè quello in cui si poteva procedere a confessioni volontarie e alle assoluzioni. Altrimenti si andava avanti con gli interrogatori. Non essendo nota l’accusa, si procedeva per domande generali per far emergere l’eresia. Anche l’avvocato difensore se eccedeva nella difesa, rischiava di essere considerato eretico.

L’accusato doveva parlare, se taceva si ricorreva all’incatenamento, alla privazione del sonno, alla tortura; per questi motivi diversi processi si protraevano nel tempo.

In Sardegna l’inquisizione non ebbe un impatto rilevante, essa si manifestò soprattutto per i privilegi. Nelle zone dell’interno gli inquisitori venivano eliminati fisicamente appena arrivavano.

Come vittima, si ricorda la figura di Sigismondo Arquer condannato al rogo in Sardegna in effigie, in seguito a ripetute persecuzioni da parte di suoi avversari politici. Dovette riparare in Spagna più volte, finché, accusato di aver commentato la Bibbia e considerato protestante, dopo un processo durato sette anni, fu arso vivo a Toledo il 4 giugno 1571.

Dunque Sì, sbaglieresti a voler vivere a cavallo tra quattro e cinquecento per cuccarti Ferdinando I, come io Isabella… ci toccherebbe il rogo… meglio la Santacroce (e siamo pure in tema)… o Rosa… buona per tutte le stagioni.

(Storia moderna – 29.3.1996) MP

Commenti (26)

Come un uomo sulla terra
26 #
Ros4
ilmiogiorno.blog.tiscali.it//
151.95.202.97
Inviato il 22/07/2009 alle 21:59
Ciao, Angel…sono passat per un saluto.
(Protagonista dei tuoi post?!! Caspiterina…non mi dispiacerebbe affatto!! 🙂 )

Come un uomo sulla terra
25 #
celia
78.15.203.65
Inviato il 21/07/2009 alle 11:13
Ti lascio un saluto.
Basitteddu 🙂

Come un uomo sulla terra
24 #
giampaolo
riflessioniallospecchio.blog.tiscali.it
88.51.210.128
Inviato il 20/07/2009 alle 16:18
Ciao angel,per caso sei in ferie?Un saluto.giampaolo.

Come un uomo sulla terra
23 #
Darjeeling
sulsofa.myblog.it
79.21.150.209
Inviato il 19/07/2009 alle 17:32
ciao,
grazie per le visite.
per ora sono acora in pausa, poi si vedrá.
Sabrina

Come un uomo sulla terra
22 #
Sonya
sonya.blog.tiscali.it
188.217.4.243
Inviato il 15/07/2009 alle 09:13
“(…) Io stavo pensando una cosa molto triste, cioè che io, anche in una società più decente di questa, mi troverò sempre con una minoranza di persone. Ma non nel senso di quei film dove c’è un uomo e una donna che si odiano, si sbranano su un’isola deserta perché il regista non crede nelle persone. Io credo nelle persone, però non credo nella maggioranza delle persone. Mi sà che mi troverò sempre a mio agio e d’accordo con una minoranza…e quindi…”
(da Caro diario, Nanni Moretti)

Come un uomo sulla terra
21 #
diotima
diotima47.blog.tiscali.it
93.46.70.83
Inviato il 13/07/2009 alle 13:45
io so che in qualunque periodo fossi vissuta sarei stata tra quelli che la prendono nel culo, onde ogni epoca è uguale per me.
Mi difendo facendo un buco nel tempo e trovandomi scappatoie…di vario genere

Come un uomo sulla terra
20 #
Timo
192.87.16.130
Inviato il 12/07/2009 alle 19:44
Ciao,scopro solo ora questo interessantissimo post…mi son sempre chiesta(ma non tanto da andarne a cercare le origini ovviamente) perch`si dicesse sa famini ‘e su doxi…sai quelle domande che ti fai al momento e poi scordi: dovrei imparare ad annotarmi i dubbi imporvvisi cosí quando ne ho occasione posso ricercare!
saluti

Come un uomo sulla terra
19 #
diamanta
diamanta.splinder.com
87.13.5.149
Inviato il 08/07/2009 alle 21:27
PER QUANTO RIGUARDA ILCOMMENTO CHE HAI LASCIATO DA ME:
Angel un post non può contenere tutti i nodi che ho nella mente, ne ho scelti tre antichi che dipingono tre tipologie, e due che stanno, ahimè nascendo in questi, giorni.
Ma sarebbe riduttivo e impossibile in un post di poche righe riuscire a scrivere tutti i nodi di questo mondo.
Ma il tuo commento mi ha dato l’idea di un nuovo post (che stasera non riesco a scrivere).
Mi hai fatto da musa ispirattrice ^__^
PER IL TUO POST
quello che scrivi è legato a post che avevo scritto io qualche giorno fa, tu sei stata dettagliata con anni, periodi storici io ho fatto solo una riflessione e ho parlato di una favola, ma che non è altro che una metafora di vita.

Come un uomo sulla terra
18 #
faraluna
speranzadivita.blog.tiscali.it
78.15.221.154
Inviato il 07/07/2009 alle 14:06
Ciao Angel, è la prima volta che sento dire che in estate il tempo è ancora più tiranno!:-)))
Per me è il contrario.:-)))
Un bacio.:-) faraluna
P.S.: Scrivimi quando vuoi e….quando il tempo non sarà per te tiranno!:-))))….Dovrebbe essere quando passa l’estate,giusto???:-))))

Come un uomo sulla terra
17 #
maryloo
maryloo.blog.tiscali.it
87.24.231.181
Inviato il 05/07/2009 alle 09:41
Si per ora ma sto per chiudere. Buona continuazione.

Come un uomo sulla terra
16 #
salem
94.38.73.130
Inviato il 04/07/2009 alle 09:47
ma proprio con un post sull’inquisizione mi sei venuto a trovare?!!! 🙂
E’ da poco che sono tornata, ma su Versoinfame non ero mai andata via 🙂

Come un uomo sulla terra
15 #
violacolor
violettanet.blog.tiscali.it//
79.32.244.40
Inviato il 03/07/2009 alle 11:30
wow – inquisizioni liberta – verita etc
molto interessanti tt i comm ke mi precedono
ciao A – b wend
.) v

Come un uomo sulla terra
14 #
fanta
fantaghiro.blog.tiscali.it//
151.33.188.124
Inviato il 02/07/2009 alle 18:10
un frullato t va bene?

io sarei voluta vivere ai tempi della belle epoque, ricca e noisamente annoiata, che lusso!

Come un uomo sulla terra
13 #
AriaDiTerra
ariaditerra.blog.tiscali.it//
80.182.94.173
Inviato il 30/06/2009 alle 14:06
Ciao. E’ la prima volta che visito il tuo blog e lo trovo molto stimolante.
Non avevo mai sentito della resistenza sarda all’inquisizione. Rapida ed efficace. Segno di un forte senso di appartenenza ad una comunità intesa come un tutto unico. Dovremmo forse ogi ritrovare questo senso di appartenenza per difenderci dalle “nuove” inquisizioni che tentano di addormentare il libero pensiero a favore del pensiero unico.

Come un uomo sulla terra
12 #
Ros4
ilmiogiorno.blog.tiscali.it/
151.95.207.94
Inviato il 30/06/2009 alle 00:33
Brr-ivido interessante, questo tuo post, se ripenso che spesse volte ho pensato che mi sarebbe piaciuto vivere nel Medio Evo (ebbene sono matta, sì)e che affermo spesso che per il mio modo di pensare mi avrebbero messa al rogo.. Sorrido..
Non sono sparita, anche se gli impegni sembrano inghiottirmi per lunghi periodi sottraendomi il tempo per indugiare in cose che mi piace fare, come ad esempio stasera a “chiacchierar” con te.
Un abbraccio.
Rosa

Come un uomo sulla terra
11 #
ivy
78.12.168.250
Inviato il 29/06/2009 alle 22:41
ma no… il post era di fedra.. io sempre pensavo a ticchia e basta 🙂
bevuto caffè con lui qualche giorno fa.. ancora non ci credo..

Come un uomo sulla terra
10 #
Timo
192.87.16.130
Inviato il 26/06/2009 alle 20:50
Poi leggo, ora solo un commento fugace sul tuo lasciato da Celia: tocca abarra ita ci faisi! io pensavo lo dicessimo solo nell amia bidda, e invece…:-D a presto

Come un uomo sulla terra
9 #
Eva
82.60.176.222
Inviato il 25/06/2009 alle 00:21
O Adamo,
ma le mele non ce le passano gratis?
Se nel Paradiso terrestre nn ci passavano manco quelle, forse nn vale la pena cascare nel peccato originale…La prima inquisizione, …povere donne! Anche se il morso della conoscenza l’abbiamo noi dato per prima…
Adamo, ti sto tentando…

Come un uomo sulla terra
8 #
iris.m
87.6.67.94
Inviato il 24/06/2009 alle 15:16
ciao, io sarei voluta vivere in andalusia.sicuramente mi consigli tu l’epoca storica……..non eri tu l’assente…..io sono assente……..ciao.i.

Come un uomo sulla terra
7 #
Grazia
lafontedeglidei.it
78.12.217.244
Inviato il 22/06/2009 alle 20:08
..caro amico ti consiglio di leggere un bellissimo libro ambientato ai tempi dell’inquisizione spagnola dove è citata marginalmente la storia sarda….” la cattedrale del mare” di Ildefonso Falcones…non rimarrai deluso…
un caro saluto, ciao.

Come un uomo sulla terra
6 #
faraluna
speranzadivita.blog.tiscali.it
78.15.221.154
Inviato il 22/06/2009 alle 04:10
Mi è accaduto di pensare in quale epoca mi sarebbe piaciuto vivere, a volte guardando un film…
La mia scelta cambia di volta in volta, ma la trovo ogni volta superficiale, perchè condizionata soprattutto da cose superficiali, come per es. il tipo di abbigliamento femminile….
In verità non so esattamente in quale epoca, ma mi sarebbe piaciuto vivere tra gli indiani o tra gli zingari(intendendo per zingari non quelli che conosciamo oggi, ma quelli che vediamo nei film, e che trovo molto affascinanti!).:-))))
Un bacio.:-) faraluna

Come un uomo sulla terra
5 #
cleide
ritmididentro.blogspot.com
62.10.194.237
Inviato il 18/06/2009 alle 00:31
Dovrebbe farci riflettere che a rendere giustizia e dignità alla verità siano sempre più spesso i film e non l’informazione ufficiale.
Pensare di trovarmi bene a vivere un un altra epoca proprio no, ma se avessi a disposizione una macchine del tempo magari farei una capatina alla gloriosa corte di Federico II.:)
Non far caso alla mia colonna dei link. In teoria dovrebbero comparire in base all’ultimo post pubblicato, in pratica se ne vanno per conto loro. Quello di Sanchez addirittura mi sparisce un giorno si e uno no. Pià o meno come il suo blog.)))

Come un uomo sulla terra
4 #
emma
82.60.161.197
Inviato il 17/06/2009 alle 19:29
Un momento storico in cui vivere? E perché no, Adamo ed Eva, mica male eh…e tutti sarebbero discesi da me…:-)

Come un uomo sulla terra
3 #
celia
78.15.165.246
Inviato il 17/06/2009 alle 17:43
E guardiamoci questo film, come un uomo sulla terra. Cosa cambierà? Niente. Anche io vorrei vivere nel futuro perchè sto cazzo di presente mi soffoca. Come a tutti penso. Ma poi nel futuro staremo meglio? Chi lo sa. Tanto da li non si scappa. Dal passato si può da quello che ci attende possiamo solo sperare. E se non sarà come vorremmo sara’ solo ed esclusivamente colpa nostra.
Sono pessimista. E un giorno mi spiegherai cosa cavolo ti fumi quando componi le immagini dei post 🙂 )
Unu basu Angel, ci sono, ti leggo ma voglia di scrivere saltami addosso 🙂

Come un uomo sulla terra
2 #
Lady Ginevra
lady_ginevra.blog.tiscali.it
87.20.80.122
Inviato il 17/06/2009 alle 00:48
Il Tempo? un valore infinito ….
‘notte serena
Ginevra 🙂

Come un uomo sulla terra
1 #
ivy
donotpanichereiam.blog.tiscali.it
78.12.171.233
Inviato il 14/06/2009 alle 22:27
he he he anche io uscivo con pigiama e camicia da notte in quegli anni 🙂 ma lo facevamo tutti e non sembrava neanche strano.

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