THE FOOL TRIP

Lezioni condivise 27 – …Tra curiositas e frode

31 Gen 2009 @ 10:57 PM

Vi è mai capitato che vi abbiano detto frasi del tipo “Non fare il ridicolo, non sei più un ragazzino” o “Hai quaranta anni, non è più il caso che indossi la minigonna”? Ce n’è un vasto repertorio. Significa che ci sono due modi di vivere la vita, rispettabili entrambi: chi ritiene di dover portare addosso il fardello del tempo che passa, adeguandosi alla decadenza fisica e mentale, e chi continua a vivere sempre come se avesse vent’anni.

Quest’ultimo, detto in soldoni, è il peccato di Ulisse (o almeno uno dei peccati), secondo Dante. Questi che, nel mezzo di cammin di sua vita, si pone severamente il problema etico (e ne cosparge la Comedia) di dover già “calar le vele”, è tuttavia combattuto, per questo si ritrova nella selva oscura e compie quello che, al confronto, il peccato di Ulisse, seppur nella dicotomia personaggio/narratore/poeta, è una bazzecola.

Arriva a vedere Dio, pensate… quale “volo” può essere più folle, quale curiositas superiore… Dante si destreggia in questo equivoco nelle tre cantiche e, visto che è lui a scrivere, si giustifica pure: non è lui il curioso, è la Provvidenza che l’ha chiamato a tanto.

In realtà penso non si possa essere cultori dell’intelletto se si opta per la prima soluzione, dunque per la scelta vegetativa. Ho sempre notato che atei, agnostici incalliti o semplicemente non praticanti, invecchiando cominciano a frequentare la Chiesa, la Messa, come un atto dovuto, per non saper né leggere né scrivere, quasi che la Pistis giunga puntualmente insieme alla pensione.

Ciò accade anche perché si equivoca tanto sulla beatitudine dei poveri di spirito. Povero di spirito, oltre a chi lo è per condizione socio-culturale, non è certo chi ad un tratto comincia a vegetare, ma chi abbraccia il messaggio nonviolento del Vangelo. Povertà di spirito è l’abbandono, non della curiosità, dello studio, della ricerca, semmai dell’inganno e della frode.

In Ulisse, Dante, vede entrambe le colpe, come segno delle contraddizioni che vivono in lui e le condanna entrambe quasi “per contratto”, ma è compiacente in qualche modo verso l’itacense e il compagno Diomede. Se c’è una condanna meritata, non è per aver ripreso il mare da vecchio, ma per le nefandezze compiute in gioventù, come quella del cavallo di Troia.

Nell’Inferno i dannati sono coscienti del loro stato, fa parte della loro pena, ma non la accettano.

Il racconto di Dante sull’ultimo viaggio di Ulisse è molto suggestivo, esso al di là dei versi, si sviluppa come una sceneggiatura cinematografica pregna di elementi e colpi di scena.

La partenza con un gruppo di compagni ormai tardi, la minaccia da parte loro di interrompere il viaggio, la necessità di un’orazion picciola che il poeta giudica ingannevole, cioè un “consiglio fraudolento”, visto che lo stesso Ulisse definisce il viaggio “folle volo”.

Il viaggio viene paragonato a quello di Enea in fuga da Troia, per mettere in evidenza la saggezza dell’uno e l’avventurismo dell’altro. Enea ad esempio non si ferma nell’isola di Circe; in lui è presente il richiamo della patria e della famiglia, egli, in mezzo al fuoco che distrugge Troia, porta via in spalla il padre Anchise. Ulisse invece è considerato dalla tradizione un ingannatore, specie grazie all’immagine negativa che ne dà Virgilio (la sua figura è infatti differente nell’Eneide, rispetto all’Odissea e all’Iliade).

Nel canto tuttavia Dante assume un atteggiamento, già visto con Francesca, di una qualche compassione, che in fondo è rivolta verso se stesso.

Ulisse rimane, anche nell’inferno, quello che è stato nel mondo, uno desideroso di conoscere. E Dante fatica a considerarlo peccato, sebbene dovendosi conformare alla dottrina debba farlo, ma quasi con l’espediente retorico che tende ad esagerare una situazione per farla apparire poco credibile.

Questa precisione dottrinale di Dante si registra ad esempio nel Purgatorio, quando giunto al Paradiso terrestre, licenzia Virgilio (non essendo battezzato non può procedere oltre) e come guida si avvale di Matelda (Canto XXVIII e ss.). Ella raffigura Maria nell’episodio evangelico in cui Gesù fa notare a Marta, la sorella, come (contro la facile logica umana), la parte migliore da vivere, non sia il lavoro, ma la contemplazione e la curiosità. Maria infatti resta a parlare con Lui, mentre Marta si dedica al lavoro. Si sancisce così, con una sorta di parabola, la superiorità della vita contemplativa su quella attiva.

E’ un concetto rivoluzionario che vale in assoluto, cioè per tutti, e ha un valore relativo alle situazioni. Non è da applicare in modo assolutamente paraculo come è stato fino ad oggi dal potere clerical-dominante.

[Sulla questione apro una piccola parentesi fuori tema, per chiedermi come sia possibile che un mondo conservatore e reazionario, si riunisca ancora nel nome di Cristo: mi chiedo, sanno leggere? Ci vedono? Ho già scritto da qualche parte di quel prete fascista che di fronte alla contraddizione tra le sue idee e quelle espresse nel Vangelo, sostenne che Gesù “quella volta” aveva bevuto… A dirla tutta quindi secondo lui Gesù era un ubriacone, visto che non concordavano su nulla.]

Ormai vecchi, Ulisse e i suoi compagni, superano le colonne d’Ercole (Eracle), che allegoricamente rappresenta il Cristo, colui che ci ha redento dal Peccato originale (ne ho già parlato).

Egli li esorta a farlo con il consiglio fraudolento, una sorta di montaggio del pensiero aristotelico radicale. Li sollecita a non essere “bruti” (l’animale bruto in Aristotele è colui che non è animato da sete di conoscenza). Il poeta/narratore esprime il pensiero di Ulisse per biasimarlo, ma in fondo tradisce un certo compiacimento. Uno dei suoi migliori amici era Guido Cavalcanti, seguace di Aristotele (da giovane lo era stato anche Dante), tra i fondatori dell’università di Bologna.

Nella Divina commedia ne prende invece le distanze, ma come uno che più di rinnegare il passato, in un certo senso lo rimpiange (dialogo con Cavalcante dei Cavalcanti, epicureo, padre di Guido nel canto X dell’Inferno. In diversi casi Dante anticipa condanne di persone ancora in vita (come per Bonifax) e per contrastare la scelta di Ulisse ripropone il concetto della vita del senio, già esposta nel Convivio: un vecchio non può più irrompere nel porto a vele spiegate. Ma il rimprovero è fatto con una rappresentazione esaltante, tutta la descrizione del viaggio oltre le colonne è notturna (non vogliate negar l’esperienza di retro al sol [spalle al sole], e volta nostra poppa nel mattino [prua verso il tramonto del sole], tutte le stelle già dell’altro polo vedea la notte [erano ormai nell’emisfero antartico], cinque volte racceso e tante casso lo lume era di sotto dalla luna [erano trascorse cinque lunazioni, circa cinque mesi – citazione virgiliana dall’Eneide: libro secondo “…primieramente al lume de la luna mi si scopron Rifèo, Ifito il vecchio ed Ipane e Dimante…”; libro terzo “…Già visto ho la cornuta e scema luna tornar tre volte luminosa e tonda…”]), e mette in luce un certo fascino di Dante per l’avventura dell’acheo.

Per inciso, egli cita diverse volte il maestro ed in passi famosissimi: nel purgatorio, canto XXX, “Conosco i segni de l’antica fiamma” è la citazione testuale del passo IV, 23 dell’Eneide “Adgnosco veteris vestigia flammae”; nel canto XXXIII dell’Inferno “Tu vuo’ ch’io rinovelli disperato dolor che ‘l cor mi preme” del conte Ugolino, sono le parole di Enea a Didone, regina cartaginese, “Infandum, regina, iubes renovare dolorem…” (libro II, v. 3).

Il canto XXVI è l’apoteosi dell’allegoria. Non c’è quasi verso, sebbene dal significato preciso e apparentemente semplice, che non vada oltre il mero racconto: rivolgere verso oriente la poppa della nave significa voltare le spalle a Dio; compiere un viaggio senza meta è condannabile secondo la concezione cristiana; nell’iconografia medioevale la nave che porta vecchi con se è definita la nave dei folli (foolship); lo stare dal lato mancino simboleggia l’essere in errore (Dante e Virgilio nell’inferno avanzano a sinistra); la notte rappresenta il peccato (in purgatorio di notte ci si deve fermare)…

Perciò in questo canto sono presenti delle simbologie che saranno sviluppate nel resto delle cantiche, dando una visione di insieme, ove nulla è lasciato al caso, ove il lettore può sbizzarrirsi a cercare concordanze; ma districarsi in un labirinto infinito di metafore non porterà mai alla soluzione definitiva. Come dire che conoscenza e curiositas non possono avere limiti.

(Letteratura italiana – 27.3.1996) MP

Commenti (16)

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16 #
ivy
donotpanichereiam.blog.tiscali.it
78.12.171.149
Inviato il 17/03/2009 alle 20:17
è molto difficile da capire a volte, chi si comporta da folle e chi da razionale…
spesso fra i due ci si sbaglia.. forse sulla nave dei folli, ci sta chi vuole staccarsi da questo mondo perchè non sopporta più la sua linea di pensiero.. e se ne sta sul mare, unico posto possibile come posto alternativo

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15 #
Nadir
thepromisedland.blog.tiscali.it
87.19.54.210
Inviato il 13/03/2009 alle 22:50
Ciao Angel. Tutto a posto don’t worry sana come sempre, ulissica direi per rifarmi al tuo post. Due eroi del tempo mitico: Ulisse e Icaro. Almeno hanno vissuto e che diamine!

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14 #
come alice
85.20.17.150
Inviato il 13/03/2009 alle 16:55
Bello. Clap, clap. Chapeau anche a te oltre che a Dante. Bellissima poi la conclusione (che hai capito, non perchè era finito 🙂 . Ciao 🙂

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13 #
diotima
diotima47.blog.tiscali.it
89.97.102.254
Inviato il 13/03/2009 alle 13:51
calma, ragazzi, e che problema c’è?
intanto è scomparso il commento che avrebbe dovuto essere il tredicesimo…simile a quello che ho aggiunto al mio blog in risposta ad Angel.
“paion” è la parolina…che dire…uniamoci tutti in questo gioco finché ci diverte!
Un abbraccio affettuoso
lori
🙂 :):)

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12 #
diotima
diotima47.blog.tiscali.it
89.97.102.254
Inviato il 12/03/2009 alle 22:00
allora, ragioniamo…come ti spieghi il commento di Cleide sotto questo post? C’era di mezzo la Sardegna, totalmente inesplorata, credo, da Dante&
🙂 :):)

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11 #
diotima
diotima47.blog.tiscali.it
89.97.102.254
Inviato il 12/03/2009 alle 14:49
tema: alternative.
Svolgimento: l’alternativa è un alibi per poveri di mente, poveri di spirito.
Noi, che siamo ricchi, perseguiamo la terza via, quella che, in un bivio, passa per i campi.
Professore, La prego, mi dia il sei politico!
🙂 :):)

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10 #
Barbara
insideofme.blog.tiscali.it
79.11.149.47
Inviato il 11/03/2009 alle 18:25
Che dirti amico mio? La speranza ormai è morta… Sono stata io ad ucciderla, l’ho dovuto fare per forza, altrimenti avrei continuato a farmi del male… Ho lottato con tutte le mie forze, con ogni singolo respiro e con ogni singolo battito del mio cuore, ma ho dovuto dire BASTA di fronte alla realtà dei fatti… Non sa quanto male mi fa dire queste parole, ma non posso fare altro…
Ti abbraccio forte.

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9 #
Maryloo
maryloo.blog.tiscali.it
87.24.231.181
Inviato il 11/03/2009 alle 17:36
Ora come ora andrebbe bene qualsiasi destinazione, basta che sia lontana, ahahaha! Ciao.

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8 #
diotima
diotima47.blog.tiscali.it
89.97.102.254
Inviato il 11/03/2009 alle 14:47
Uolter, Walter, insomma il mio commento precedente sull’occhibovini divo! insomma Angel, che ci fanno quei commenti sotto il tuo post, o forse è il mio pc a subire le mie tempeste ormonali?

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7 #
diotima
diotima47.blog.tiscali.it
89.97.102.254
Inviato il 11/03/2009 alle 14:29
ma…il bambolotto…che c’entra? oggi devo avere qualche problema legato all’età…insomma questo post mi sollecita grandemente. Concordi anche tu che ogni pena non viene accettata, a partire dal solenne scapaccione che prendemmo da nostro padre. Chi sovrintende a noi non agisce mai per il nostro bene, ma per il suo. E che dire di quella pappamolle di Enea? Come odiai il suo guardare da lontano l’amore di Dido che andava in fumo!
Vado a farmi un the

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6 #
cleide
ritmididentro.blogspot.com
78.12.210.119
Inviato il 11/03/2009 alle 12:07
Il neo presidente della Regione si scaglia contro il nucleare in Sardegna e pare convinto a non arretrare. Al di là delle mie convinzioni, faccio un passo indietro e sono pronta a dargli fiducia. Abbiamo riposto le nostre speranze su un personaggio che, alla luce degli ultimi avvenimenti,si è dimostrato un infido e maldestro giocoliere.
Tiscali dice..amara.((((

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5 #
faraluna
speranzadivita.blog.tiscali.it
78.15.232.215
Inviato il 01/03/2009 alle 23:16
Ciao Angel,ti lascio un caro saluto.:-))faraluna

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4 #
diotima
diotima47.blog.tiscali.it
89.97.102.254
Inviato il 24/02/2009 alle 20:56
ah, non fosse mai venuto quel bambolotto che ha palle solo negli occhi!
Bah, in verità, trovo tutto terribilmente scontato: teatrini nei teatri dove i testi da recitare sono carta per il cesso. Hanno perso anche in comicità, è per questo che Benigni spazia tra le buone pagine di letteratura
Stasera mi sento in vena di… raffinatezze

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3 #
ivy phoenix
donotpanichereiam.blog.tiscali.it
78.12.164.107
Inviato il 18/02/2009 alle 22:26
passata a vedere se commentavi elezioni…
ciauuuuu

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2 #
cleide
62.10.152.65
Inviato il 18/02/2009 alle 20:09
Siamo incazzatelli eh?
Che dici facciamo resuscitare Amsicora?.)))

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1 #
celia
78.15.162.223
Inviato il 17/02/2009 alle 19:17
Beh che si organizza? Ci arrendiamo?
Paesi del nuorese a destra… io sono senza parole. Spesso penso ai brogli elettorali perchè mi pare l’unica giustificazione possibile poi mi dico che viaggio di fantasia e cosi’ con dolore sono costretta ad ammettere che i sardi, alcuni, molti, fanno schifo.
L’elettorato ha sempre ragione? Il popolo è sovrano?
Mi viene in mente la notte antica delle elezioni repubblica o monarchia. Ecco ancora fantasia. O no?
Unu basu

APOLOGIA DEI PERDENTI

LEZIONI CONDIVISE 1 – Il peccato di Ulisse

11 giugno 2006

Ulisse richiama alla mente di ciascuno particolari insiemi semantici di tipo suggestivo ed emotivo. Come accade spesso in questi casi, l’iniziale scarsità di segni, dà luogo a un tourbillon di immagini che si affollano nella mente: premiate antologie della Scuola media, il mistero Omero, “Le avventure di Ulisse” di Franco Rossi, la sinistra figura di Polifemo, l’Odissea letta stentatamente da Ungaretti, barche, uve, vino, Elena, Troia, Cassandra, Calipso, Circe, Nausicaa, le sirene, i proci (mi risparmio la battuta, ndt), Penelope… Ulisse mi stava proprio antipatico, e mentre i miei compagni facevano il tifo per lui, come in altre occasioni per i romani, Custer e via dicendo, io tenevo per i perdenti… nel caso di Ulisse, i troiani.

Lo stesso approccio lo ebbi con Dante. Anche nel suo caso, conoscenza ardua e graduale, e sebbene fosse un perdente, non riuscivo a perdonargli l’ipotesi Pietro del Morrone nel limbo: la peggior cosa per chi soccombe è dare addosso a chi ha avuto in qualche modo la stessa sorte.

Dante allude all’inganno di Troia nel canto XXVII dell’Inferno:

mugghiava con la voce de l’afflitto, (10)
sì che, con tutto che fosse di rame,
pur el pareva dal dolor trafitto;

Cita le Metamorfosi di Ovidio e nella fattispecie, Falaride di Agrigento, il quale costruì un bue di rame che faceva arroventare, dopo averci chiuso dentro i condannati. Le urla dei malcapitati, uscivano dal bue come un muggito; per cui quest’anima (Falaride), già lingua di fuoco come contrappasso, parlava muggendo. Evidente il nesso con il cavallo di Troia, cioè di chi usa il suo ingegno, compresa la lingua, per fare del male.

Il tempo, il progredire degli studi, il moltiplicarsi del bagaglio di informazioni, aiuta a contestualizzare; gli episodi negativi possono isolarsi e non condizionare più il giudizio generale. Ecco dunque l’incontro decisivo: Ulisse, Dante ed io. L’avversione per Ulisse si trasforma allora in identificazione psicologica, coincidente con la vera scoperta di Dante, al quale devo essere riconoscente per avermi aperto un’immensa finestra sull’universale.

… E il canto XXVI dell’Inferno si fa Mito…      Ma Ulisse nella Comedia, non è solo XXVI canto, il suo Peccato la pervade trasversalmente, una comedia nella comedia, una sorta di condanna/identificazione del divin poeta, che va oltre l’Inferno.

L’incipit stesso dell’opera è il collegamento per eccellenza, lo smarrimento nella selva oscura con tutti i simbolismi conseguenti, echeggia in qualche modo il naufragio di Ulisse nel mondo sanza gente.

Lo è l’episodio della “femmina balba”, l’incubo di Dante nel Purgatorio (canto XIX), una donna orrenda che quando viene guardata diviene bellissima, una sirena che allieta chi l’ascolta, ma è solo un’illusione. Ella compendia in sè i peccati di avarizia (per Dante la sete di ricchezza, l’avidità) e prodigalità, gola e lussuria (l’incontinenza che è violenza e fraudolenza), che son puniti nelle cornici che separano i pellegrini dal paradiso terrestre. La donna, incerta nella parola, sirena nel canto, mostra, da un lato l’essere, dall’altro l’apparire e certe apparenze ingannano. Dante era certo che alla bellezza fisica corrispondesse la virtù interiore della donna, il sogno lo smentisce.
La sirena vanta di aver preso nelle sue reti anche Ulisse, naufragato davanti al monte del Purgatorio. Anticipa, in sostanza, i rimproveri che Beatrice farà a Dante.

Beatrice contesta a Dante questi peccati, dai quali deve purificarsi per poter accedere al Paradiso (canto XXXI Purg.):

Ond’ella a me: «Per entro i mie’ disiri, (22)
che ti menavano ad amar lo bene
di là dal qual non è a che s’aspiri,
quai fossi attraversati o quai catene
trovasti, per che del passare innanzi
dovessiti così spogliar la spene?
E quali agevolezze o quali avanzi
ne la fronte de li altri si mostraro,
per che dovessi lor passeggiare anzi?». (30)

Piangendo dissi: «Le presenti cose (34)
col falso lor piacer volser miei passi,
(piacer = bellezza)
tosto che ‘l vostro viso si nascose».
Ed ella: «Se tacessi o se negassi
ciò che confessi, non fora men nota
la colpa tua: da tal giudice sassi!
Ma quando scoppia de la propria gota
l’accusa del peccato, in nostra corte
rivolge sé contra ‘l taglio la rota.
Tuttavia, perché mo vergogna porte
del tuo errore, e perché altra volta,
udendo le serene, sie più forte, (45)
(Ulisse tentato dalle sirene)
pon giù il seme del piangere e ascolta:
sì udirai come in contraria parte
mover dovieti mia carne sepolta.
Mai non t’appresentò natura o arte
piacer, quanto le belle membra in ch’io
rinchiusa fui, e che so’ ‘n terra sparte;
e se ‘l sommo piacer sì ti fallio
per la mia morte, qual cosa mortale
dovea poi trarre te nel suo disio?
Ben ti dovevi, per lo primo strale
de le cose fallaci, levar suso
di retro a me che non era più tale.
Non ti dovea gravar le penne in giuso,
ad aspettar più colpo, o pargoletta
o altra vanità con sì breve uso.
Novo augelletto due o tre aspetta;
ma dinanzi da li occhi d’i pennuti
rete si spiega indarno o si saetta».

Beatrice contesta a Dante l’eccessivo corteggiamento (verso 30) e le sirene, rappresentano, come per Ulisse (45), la tentazione verso un’eccessiva conoscenza; in Dante è un eccesso d’amore, che secondo a chi è rivolto diventa peccato.

Ulisse si macchiò (secondo Dante) del consiglio fraudolento nei confronti dei suoi compagni di viaggio, convinti a partire con la frode (fatti non foste a viver come bruti) e ormai vecchi, quando giunsero alle colonne d’Ercole.

Egli così trasgredisce al comportamento che deve tenere il senio, cioè chi è maturo, (la senitute, oltre i 70 anni), non rispetta dunque la rigidità dei cicli vitali (infanzia, giovinezza, senità [maturità], età del senio.

Cosa deve fare l’uomo nell’età del senio? Dante ne parla nel IV trattato del Convivio: il senio deve riflettere sulla sua vita passata, e se questa è stata buona, si benedice. La morte è un approdo della vita (Marco Tullio Cicerone) e un buon marinaio quando si avvicina al porto, cala le vele. La morte che avviene in vecchiezza, è senza tristezza (Aristotele). L’uomo deve dunque andarle incontro, avere il desiderio di vedere i padri (Cicerone), dunque lasciare il mare e rientrare in porto (Dante) “O miseri e vili che entrate nel porto (la vecchiezza, ndt) con le vele alte”. Lodevole invece l’esempio di Lancillotto e Guido da Montefeltro che si fecero frati in età senile, ciò che non fece Ulisse.

Avremo ancora occasione di parlare di Ulisse, intanto emerge una dicotomia radicale, essere o non essere, cioè essere o non essere Ulisse.

Isoltati dal contesto generale fatti come il cavallo di Troia e altri, e considerando quello che per Dante (che rende evidente la sua forte attrazione di penitente per il trasgressore) è l’ultimo viaggio di Ulisse… allora, vi dico subito che son per l’essere Ulisse: meglio essere pessimi marinai, che frenare la propria curiositas…

udimmo dire: «O tu a cu’ io drizzo
la voce e che parlavi mo lombardo,
dicendo “Istra ten va, più non t’adizzo” (21)

(“ora vai, non ti trattengo” [Virgilio ha finito di parlare con Ulisse].   – Dico a te, o mia lettrice –

(letteratura italiana – 8.3.1996) MP

Commenti (51)

  1. นักบินscrive:

9 Settembre 2014 alle 12:28

เล็กน้อยกับเด็กกว่า นักบิน เขตฟาดวาดหวังเนื่องด้วยเด็กหนุ่มที่ทางประกอบด้วยรูปร่างดั่งและ จริงๆ
แล้วที่ทางเตือนขบเผาะในที่ไม่บ่นขี้ประติ๋วเลยเดินกล่าวถึงประเภทสิ่งของยาม นักบิน อย่างปพลิเคชันผมจุกการตั้งกฎเกณฑ์อย่างเช่นพร้อมกับทั้งๆ ที่เริ่มทำพร้อมด้วยชุ่ยเต็มเรื่องติดต่อผู้ใช้ข้าวกล้องเพรงที่ทางจะได้สารภาพงานขยาย นักบิน ดังไม่ขาดระยะผู้เยาว์ปกปักรักษาคดีหนักแน่นบนบานศาลกล่าวแขนหนีบ

  1. aydascrive:

25 Gennaio 2013 alle 01:49

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  1. raspberry ketonescrive:

9 Luglio 2012 alle 10:02

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  1. monascrive:

19 Luglio 2006 alle 03:23

ENJOY!
ma chi non ha avuto fede nel mio nick? macchè bona e bona sono solo odiosamente narcisista, ma ti garantisco che è l’unica mia soddisfazone in questa vita di solitudine! e tu dirai: sola? sfido io se vai a presso alle chimere.
ed io ragiono che se invece di puntare i ragazzi addominalati mi fissassi con l’amico frizz della palestra che mi fa il filo ma ha i lardominali, capelli unti e alito demmerda probabilmente sola non sarei più… UFFAAAA MA PERCHE’ NON POSSO AVERE QUELLO CHE VOGLIO ANCHE SOLO PER UN BREVE ISTANTE?
c’est la vie… BACIONISSSSSIMO

P.S: generosa io nei commenti ma anche tu, mi raccomando piccioccu.
si bideusu allestru!

  1. monascrive:

18 Luglio 2006 alle 15:42

mumble mumble.. ora che rileggo: ma chi sono i santommaso? uomini di poca fede!!!!!!

  1. monascrive:

18 Luglio 2006 alle 02:48

ciao angel… uffa non ho mai tempo di scrivere una mail seria… le idee vengono tutte sprecate per i miei mille blogs sparsi nell’etere + un sito in costruzione. dai che ci sarò quest’estate e prometto che non combino guai… del resto vado in ferie, per i guai se ne riparla a settembre

  1. Nenèscrive:

17 Luglio 2006 alle 13:14

Uèèè io ti ho risposto e sai che mi sono spezzettata un dito?
E sai che non ho voluto neppure ingessarlo?
Ieri sera al Festival c’era Nicolò Fabi!
Ero ai primi posti, scalza e con la gruccia.
Bacio a te, alla mia amica strega come me(!)
e a Mona, quella vera, che finalmente ho ritrovato qui da te e mi affretto a linkare.
Baciottoni a tutti:-)Sà
Sono una perdente convinta, sempre seduta dalla parte del torto marcio!!!

  1. gioscrive:

16 Luglio 2006 alle 20:06

ceeee mi ero dimenticata di te… ceeee
un abbraccio come stai?

  1. MONA QUELLA VERAscrive:

15 Luglio 2006 alle 15:40

mumble mumble.. sto cominciando a preoccuparmi co’ sta storia dei commenti… C’è UN COMMENTO CHE PUR PORTANDO IL MIO NOME ED IL MIO INDIRIZZO NON E’ IL MIO!
ieri infatti non ero nemmeno a casa a quell’ora e poi io non lascio solo un ciao quando entro nei blog.

CHI E’ STATO A SPACCIARSI PER MONA??????

uffa ora inizio a preoccuparmi sul serio!

  1. salemscrive:

15 Luglio 2006 alle 00:10

Ti adoro quando fai il geloso!!!

  1. Jean Harlowscrive:

14 Luglio 2006 alle 14:22

sEI STATO DOLCISSIMO PER IL MIO COMPLEANNO..FINALMENTE IL PC FUNZIONA…TI HO SCRITTO UNA MAIL…TI VOGLIO BENE

ORA ME NE ZOMPETTO VIA…BIANCONIGLIO

  1. ivy phoenixscrive:

14 Luglio 2006 alle 02:26

nazionale sarda? ha ha ha sì materazzi ha fatto davvero un figurone.. sto imparando a conoscere i sardi qui in tiscali, evidentemente soru vi fa scegliere di aprire il blog da questa parte… orgogliosi direi, ma lo ritengo un pregio.
beh nemmeno i triestini si sentono molto italiani.. qua siamo tutti misti, mitteleuropei direi.. ma se c’è da tifare si tifa italia…
ciaooo

  1. gattomiaowscrive:

13 Luglio 2006 alle 02:27

ma se poi passa veramente ilcritico??
gli dico ahah! sei angel…ahah!
non mi freghi!
quello si offende e se ne va…
ma no dai…se ti fa piacere io sono li con setta dalle sei in poi..
bacciao
martymarta

  1. ivy phoenixscrive:

10 Luglio 2006 alle 03:54

we are the champions… of the world!!!

  1. ivy phoenix scrive:

9 Luglio 2006 alle 17:24

ciao…
io al massimo posso dire “vinca il migliore”… anche se poi, un’idea di chi sia il migliore ce l’ho!

  1. salemscrive:

8 Luglio 2006 alle 11:19

Ma ti ho risposto alle email!!!

  1. indioscrive:

6 Luglio 2006 alle 21:41

Una corsa contro il tempo, una corsa per salvare Mattia Di Marco, un

bambino di 9 anni . Mattia è affetto dall’Ald,l’adrenoleucodistrofia aiutiamolo… anche solo diffondendo, ad arrivare in America_
suerte

Perdona l’incursione ma è importante

indio

  1. gattomiaowscrive:

6 Luglio 2006 alle 18:47

si diciamo che sono autodidatta anche se ho fatto il liceo artistico ma mi e’ servito solo per la grafica….il disegno libero e’ venuto da se con aggiunta di qualche lezione di mia madre…
bacciau uomo scallato dalla basca!!

  1. salemscrive:

6 Luglio 2006 alle 14:31

Ciao angelo. Devo risponderti a cosa??? Vabbè sono qui. Un bacio. Toh, è tornato il coniglio! E con ottimi propositi. Bene bene.

  1. Jean Harlowscrive:

6 Luglio 2006 alle 12:18

dOLCE AMORE sono tornata.
A casa devo far rimettere la connessione internet, questione di giorni, e poi tornerò a scriverti.
Che bello, ora ho tempo per leggere, scrivere, dipingere(a proposito, eri tu che avevi un parente che possedeva una galleria d’arte?).
E pensare a cosa fare della mia vita…cosa trascurabile.
Come va da queste parti?
Mi sei mancato.
Ti mando un bacio e aspetto tue notizie

  1. fiorescrive:

6 Luglio 2006 alle 11:22

la troveremo quella strada? l’alba che ci illumina…che mistero è…un mondo che non c’è.
Nessun vuoto resta in noi e niente lacrime! La troveremo, la troveremo.

  1. Fra’scrive:

6 Luglio 2006 alle 10:42

Uhm e dovrei farla scoppiare io la blogtempesta ormonale??
Bonjour Angel

  1. Michellescrive:

6 Luglio 2006 alle 03:35

Ciao, Angel. Come va?
Io, come vedi, continuo a vagare…nella Notte!;)
Ci sentiamo presto.
Di ferie, qua, non se ne parla. Mi tocca andare al mare, nei pochi momenti liberi.
Bacio e ‘notte.
Michelle.

  1. falivenesscrive:

1 Luglio 2006 alle 18:51

Sempre detto io che voi uomini del cuore femminile non capite una mazza(del cervello poi è un vero miracolo se qualcuno crede che ne possediamo uno)
Beatrice (al contrario di Roxanne) si limita a vedere nel poeta la forma esteriore, disdegnandola. Del motu proprio divino non si accorge neppure, dei versi capaci di rivoltare il firmamento,scritti per lei, pensati solo per lei,non si accorge, non può, perché è scema dentro, stupida e vanesia.
Una bella donnina con tette e culo, ma senza testa.
Che c?azzecca poi la solidarietà femminile? Il Divino mica la maltratta, anzi, corone di fiori e serti di splendori, Dante pecca solo in una cosa, riporre il suo angelico amore in siffatta donna, e non ci crede più neppure lui se alla fine la sbatte in paradiso nel fiore degli anni!

Tanto gentile e tanto onesta pare
la donna mia quand’ella altrui saluta,
ch’ogne lingua deven tremando muta,
e li occhi no l’ardiscon di guardare.
Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente d’umiltà vestuta;
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol mostrare.
Mostrasi sì piacente a chi la mira,
che dà per li occhi una dolcezza al core,
che ‘ntender no la può chi no la prova:
e par che de la sua labbia si mova
uno spirto soave pien d’amore,
che va dicendo a l’anima: sospira.

?Trentasei gradi al momento e infuria il temporale che spegne arsure(speriamo)e ardori.
Ciao baci baci;-)
Le francesine eh?
Vuoi farti una cultura pure tu?

  1. falivenesscrive:

28 Giugno 2006 alle 15:44

Salem? Lascia in pace Dante e prenditela con quella cretina di Beatrice!!!
Angel,dove sei, che fai,perche non scrivi?
Angel uffi ma si può sapere xkè non la pianti di rimandare alle calende???Eh?
Salem xkè non scrivi a proposito del fascino francese?La cosa mi interessa,sto facendo uno studio in proposito,eheheh. Bacio amici miei:-)Sà

  1. salemscrive:

28 Giugno 2006 alle 10:16

non scrivi quasi mai ma quando scrivi….
Ulisse mi stava sulle palle anche a me! Dante non lo reggo, Beatrice l’affogherei. Ti basta?
Come stai spiumato angelo? Io una favola! Dov’è il coniglio? Guarda che vi aspetto a settembre!

  1. fiorescrive:

27 Giugno 2006 alle 19:18

sì, quella è la mia faccia: una sessantenne in rivolta.
Stavolta, però, cazzo, abbiamo vinto.
Speriamo di non dovercela fare in brodo la vittoria!

  1. Ofeliascrive:

27 Giugno 2006 alle 14:30

A parte il post interessante come gli altri tuoi che ho letto..che tristezza la figura di Penelope! L’ho sempre destestata. Credo che Penelope rappresenti una buona fetta delle mie paure nei rapporti con l’altra metà del cielo.

  1. Fràscrive:

27 Giugno 2006 alle 14:30

Ciao Angel, mica lo so perchè se ne sono ricordati tutti il 15 giugno. Sarà l’esplosione ormonale estiva.
A presto

  1. jovellyscrive:

26 Giugno 2006 alle 18:34

hello angel! certo che parlo il sardo sn di origine ozierese!
il mio giornale è “la nuova” anche se sono solo una stagista…si magari la nazionale sarda
irs forever!
un bacione*

  1. ivy phoenix scrive:

25 Giugno 2006 alle 03:29

sì ogni tanto passo a spiare…
ciao buona domenica!

  1. Nicolettascrive:

23 Giugno 2006 alle 23:56

Ti ringrazio della visita, vedo che adsl è guarita dal suo male, mi auguro che stia sempre bene, così potremo comunicare.
Ti abbraccio con il cuore
Bacio
Nicoletta

  1. amanitascrive:

23 Giugno 2006 alle 22:01

ciao angel! la festa in sè era anche bella, tutti si sono divertiti, tranne me!!! ma fu per motivi miei personali di pivelli, ex pivelli, etc etc… grrrrrr!

  1. Michellescrive:

21 Giugno 2006 alle 16:24

Ciao, angel! Ti ho scritto di nuovo e,stavolta, dovrebbe esserti arrivata!
A presto.
Michelle

  1. gattomiaowscrive:

21 Giugno 2006 alle 15:56

ciau…
se mi vuoi contattare usa la mail di hotmail…
cambia solo hotmail ok?
bacio

  1. Michellescrive:

21 Giugno 2006 alle 00:09

Ciao, angel.
Avrei risposto alla tua mail, ma credo di avere dei problemi con la casella di posta. Ti è arrivata? Fammi sapere, eventualmente riscrivo!
Un bacio da Michelle

  1. come alicescrive:

20 Giugno 2006 alle 12:01

Ciao Angel…sicuramente io sono x non essere Penelope!!! Scherzo, naturalmente…
Interessante il tuo post, merita una rilettura più calma, sicuramente condivido le tue affermazioni finali ” meglio essere pessimi marinai, che frenare la propria curiositas…”
Potevi avere dubbi?
Un saluto affettuoso ti arriva dalla mia amata (e a volte mal considerata)Sicilia. Baci

  1. Nicolettascrive:

19 Giugno 2006 alle 20:19

Ciao Angel ti lascio un saluto affettuoso.
Adsl è stata un problema anche per me, munisciti di grande pazienza.
Aspetto tue notizie presto
Nicoletta

  1. Fra’scrive:

18 Giugno 2006 alle 22:52

Il nome più usato nei blog…non ho niente da dire a mia discolpa.
Al liceo, per nobilitare la causa di Ulisse sono stata rimandato in italiano. Maledetti!
Ciao Angel

  1. albescrive:

18 Giugno 2006 alle 18:17

dalla Spgna sono tornata già da una settimana: quello che scrivevo era un dirio-ricordo! Ero partita all’inizio del mese.
Cmq, riguaro il tuo commento su Roma…
non lo capisco! che volevi dire?

Ciaooooooooooo,@lbe

  1. Michellescrive:

18 Giugno 2006 alle 15:21

Ciao, Angel!
Con questo tuo post, mi sembra di fare un salto indietro, sino ai tempi del Liceo. Ti confesso che anche io ho sempre avuto simpatia per i perdenti e, comunque, trovo molto interessante quanto hai scritto…un punto di vista non convenzionale e piuttosto elaborato su qualcosa che ci insegnano, spesso, in modo poco approfondito e troppo nozionistico!
Un bacio.
Vado a leggere la mail!
Michelle

  1. falivenesscrive:

18 Giugno 2006 alle 12:00

Amico mio in quanto al tempo non chiedere proprio a me ciò che è impossibile;-)Sà

  1. ivy phoenixscrive:

17 Giugno 2006 alle 21:07

lodevole questo post…
è dai tempi delle medie che ricordo mal disposta questa cosa.. per me ulisse era un eroe.. trovarlo poi nella divina commedia così…
ciao
a presto

  1. jovellyscrive:

14 Giugno 2006 alle 21:26

si sono sarda e tu?

  1. lady.angyscrive:

14 Giugno 2006 alle 12:30

Buongiornooooooo come stai?
ti confesso che Ulisse sta antipatico pure a me e Dante non ne parliamo proprio sono sempre stati tra quelli che non sopporto….
Bacione

  1. falivenesscrive:

13 Giugno 2006 alle 19:06

A questa retrospettiva presta l’orecchio il cuor dell’Odisseo canto… Se un’intelligenza superiore volesse ragguagliare gli abitanti dei cieli sugli avvenimenti degli uomini e darne loro un’immagine esatta, userebbe il linguaggio di Omero.Un kiss piccolo Angel, bell’immagine pure ‘stavolta:-)Nenè

  1. fiorescrive:

13 Giugno 2006 alle 04:08

sempre più interessante il tuo blog.
Invece di guardare la partita mi son preparato un panino e me lo sono mangiato gustando la tua lectio e prendendo appunti…

  1. mctellscrive:

11 Giugno 2006 alle 17:18

Ciao!
Passa a trovarmi…c’è qualcosa per tutti!
A presto!
McTell

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